Unorthodox

Film 2020 | Drammatico

Regia di Maria Schrader. Una serie con Shira Haas, Amit Rahav, Jeff Wilbusch, Aaron Altaras, Tamar Amit-Joseph. Cast completo Genere Drammatico 2020, - MYmonetro 3,77 su 10 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento mercoledì 22 aprile 2020

Una ragazza viaggia dall'America a Berlino per cambiare vita ma il suo passato sembra seguirla. La serie ha ottenuto 2 candidature a Golden Globes, 3 candidature e vinto un premio ai Satellite Awards, 2 candidature a Critics Choice Award, 3 candidature e vinto 2 Spirit Awards, 1 candidatura a CDG Awards, 1 candidatura a Producers Guild, 1 candidatura a Bafta TV Award, La serie è stato premiato a AFI Awards,

Consigliato assolutamente sì!
3,77/5
MYMOVIES
CRITICA 3,28
PUBBLICO 4,25
CONSIGLIATO SÌ
La grande fuga per la libertà di Esty Shapiro.
Massimiliano Carbonaro
mercoledì 22 aprile 2020
Massimiliano Carbonaro
mercoledì 22 aprile 2020

Unorthodox fa più paura della prima stagione di The Handmaid's Tale: al centro della miniserie Netflix c'è sempre una donna che non è più donna ma che, per le regole della sua comunità, ha solo il compito di concepire figli. Non si tratta però di una distopia come per la serie nata dal libro di Margaret Atwood, Anzi, si svolge ai giorni nostri a New York, più precisamente a Brooklyn, tra la comunità ebraica ultra ortodossa chassidica Satmar (che si caratterizza tra le tante cose anche per il rifiuto della modernità).

La miniserie Unorthodox è ispirata con molte libertà al libro autobiografico "Ex ortodossa. Il rifiuto scandaloso delle mie radici chassidiche" di Deborah Feldman pubblicato nel 2012 ed entrato nella lista dei bestseller del New York Times.

Unorthodox racconta di Esty, ragazza di 19 anni che è costretta per le regole della sua comunità ad un matrimonio combinato con un uomo che ha visto appena due volte. Sono regole quelle a cui deve sottostare molto stringenti e che intervengono in ogni aspetto della sua vita tanto che a lei sono proibite numerose esperienze considerate comuni, quasi banali, come leggere libri o prendere lezioni e suonare musica. Decisa a provare un'altra vita, Esty riesce anche grazie all'aiuto di una amica e vendendo i suoi gioielli a comprarsi un biglietto per Berlino dove già era fuggita sua madre, scappata in Europa anni prima. Abbandonato tutto, senza dire neanche addio all'amata nonna, parte alla ricerca di se stessa oltre che della libertà. Nella capitale tedesca lentamente impara una nuova vita, ma il marito, Yanky, e suo cugino la inseguono per cercare di riportarla a casa.

La miniserie, disponibile su Netflix, è parlata per gran parte in yiddish (oltre all'inglese e al tedesco) e ha visto la scrittrice, Deborah Feldman contribuire alla sua produzione. Ma non è una riproposizione pedissequa della sua storia. Anzi numerose sono le vicende in cui il libro biografico e la miniserie divergono. Rimane centrale il bisogno di libertà del personaggio cardine Esty e il confronto con un'ortodossia religiosa opprimente. Per esempio mentre la Feldman trova il suo posto nel mondo come scrittrice, Esty Shapiro invece riesce a sviluppare il suo talento come cantante.

La serie è stata attentissima a riprodurre gli abbigliamenti, gli usi, le abitudini e le tradizioni della comunità religiosa chassidica: per altro è uno dei motivi per cui sta avendo così tanto successo (oltre al fatto che sottolinea il tema del ruolo della donna nella società). Aspetti che però diventano fondamentali nello sviluppo del racconto: un passaggio drammatico è il rito del taglio a zero dei capelli di Esty prima del matrimonio. Da quel momento la testa viene coperta con una parrucca fino a quando non potrà, con la nuova vita berlinese, farseli ricrescere. Allo stesso modo i vestiti di Esty sono fortemente simbolici, inizialmente regolati dalle convenzioni e quindi severi e rigorosi, per poi diventare progressivamente moderni e più colorati.

Fondamentale per la riuscita della serie il cast, a partire dall'attrice chiamata a interpretare il ruolo di Esty Shaphiro, la bravissima Shira Haas. Con lei troviamo Jeff Wilbusch, Dina Doron nei panni dell'amata nonna di Esty, e Amit Rahav in quelli del marito Yanky.

Ci si chiede, visto il successo della miniserie, se è possibile aspettarci da parte di Netflix una seconda stagione o comunque un seguito di Unorthodox. Su questo fronte però Anna Winger che insieme a Alexa Karolinski l'ha ideata, oltre che sceneggiata, ha ribadito in più occasioni che per lei la storia di Esty Shapiro è conclusa anche se non esclude di continuare a lavorare con il team con cui ha realizzato questo progetto. Inoltre, ha spesso aggiunto che Unorthodox non rappresenta la fine di quella che definisce "questa costellazione".

C'è comunque da sottolineare che il materiale per una stagione 2 di Unorthodox non mancherebbe visto che Deborah Feldman ha mandato alle stampe nel 2014 "Exodus: A memoir", anche questo un libro autobiografico che in pratica è il seguito del volume precedente, concentrandosi sulla sua vita come madre single e donna cercando di fare pace con la propria radice culturale e religiosa ebrea.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
domenica 18 aprile 2021
Martina Leprotti

Ci sono storie che entrano nella tua vita in sordina, quando meno te lo aspetti. Sono storie lontane, quasi sussurri, alle quali spesso non avresti prestato orecchio, che non avresti mai pensato potessero stravolgere il tuo punto di vista o, almeno, fornirti validi spunti di riflessione. Ecco, questo è quello che più o meno mi è successo con Unorthodox una sera di zapping compulsivo come tante altre, [...] Vai alla recensione »

domenica 19 aprile 2020
iaoquinti

Davvero un'ottima miniserie. Consiglio di guardarla in lingua originale per capire meglio il significato dello yddish (ebraico influenzato fortemente da lingue neolatine).

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
giovedì 23 aprile 2020
Cristina Piccino
Il Manifesto

In pochi giorni è diventata «la» serie del momento, mettendo d' accordo dalla prima puntata - su quattro - il pubblico di Netflix e i critici. All' origine di Unorthodox, scritto da Anna Winger e Alexa Karolinski (con la regia di Maria Schrader) c' è Ex ortodossa. Il rifiuto scandaloso delle mie radici chassidiche (Unorthodox: The Scandalous Rejection of My Hasidic Roots) il ro manzo autobiografico [...] Vai alla recensione »

mercoledì 15 aprile 2020
Chiara Di Clemente
Quotidiano Nazionale

Io sono diversa, dice Esther al suo promesso sposo. E lo è, diversa, per tutte le quattro puntate della miniserie ora su Netflix, "Unorthodox". Diversa la serie tv da molte serie superstar di moda adesso, perché la storia che racconta è quella di una ragazzina - 17 anni - che si sposa dopo essere stata visionata da lontano, in una bottega, dalla madre dello sconosciuto fidanzato, e già sposata alla [...] Vai alla recensione »

martedì 21 aprile 2020
Mauro Gervasini
Film TV

Williamsburg, Brooklyn. Qui vive una comunità ebreo-ortodossa originaria dell'Europa dell'est che parla ancora yiddish. La giovane sposa Esty deve sottostare alle regole: una moglie concepisce figli ma per esempio non può studiare musica, la sua passione. Sentendosi soffocare Esty scappa, fugge a Berlino, sulle tracce della madre ribelle. Inseguita dal marito e da suo cugino, una specie di "golem" [...] Vai alla recensione »

venerdì 17 aprile 2020
Valerio Caprara
Il Mattino

La clausura casalinga fa male a tutti, ma un po' meno ai consumatori di fiction. Per esempio già da qualche giorno i più introdotti e assidui di questa platea sterminata e ogni giorno ovviamente più nutrita si scambiavano un fervido messaggio: è disponibile una miniserie tv che farà leccare i baffi ai cinefili (paradosso concesso). Tenendo presente che sui nostri teleschermi è sempre più accesa la [...] Vai alla recensione »

giovedì 16 aprile 2020
Francesco Alò
Il Messaggero

«Non ha il cancro. È un' ebrea ultra-ortodossa. Gli uomini studiano la Torah e le donne sfornano bambini». Esty (Shira Haas) ascolta tutto di nascosto a Berlino. A sparlare di lei è una studentessa di musica israeliana che i Satmar, da cui Esty proviene, definirebbero sionista, sputando a terra. Il riferimento al tumore perché l' esile 19enne porta una parrucca sotto cui rivela la testa rasata quando [...] Vai alla recensione »

martedì 14 aprile 2020
Giulia Bianconi
Il Tempo

Una storia vera e potente di ribellione e libertà, con protagonista una ragazza cresciuta in una comunità ultra -ortodossa, che sente profondamente la voglia di trovare la propria identità. Una delle serie imperdibili di Netflix, e non solo perché siamo obbligati a restare a casa, è «Unorthodox». In quattro puntate da poco più di cinquanta minuti l' una, merita di essere vista tutta d' un fia to.

giovedì 9 aprile 2020
Maria Emilia Ambrogioni
Sentieri Selvaggi

C'è una corrente dell'ebraismo, che nacque nell'Europa dell'est del Settecento, per promuovere e diffondere un modello di fede più intensa e meno intellettualistica, nelle comunità più povere. L'ebraismo, nella sua estensione e complessità, abbraccia sia la corrente più laica e progressista, sia la corrente ultra-ortodossa chassidica - che poi si diffuse dall'Europa all'Israele, dal Canada agli Stati [...] Vai alla recensione »

venerdì 27 marzo 2020
Serena Nannelli
Il Giornale

Unorthodox", la nuova miniserie Netflix Original, è composta di quattro episodi di circa 50 minuti ciascuno, ispirata all'omonimo memoriale di Deborah Feldman e girata in un continuo alternarsi di lingua yiddish e inglese. La protagonista è la newyorkese che non ti aspetti, una ragazza appartenente a una comunità in cui la cultura ebraica è osservata in maniera estremista, ultra-ortodossa.

venerdì 10 aprile 2020
Edoardo Balcone
Il Fatto Quotidiano

C' è sempre una nuova serie tv di cui tutti parlano. Di solito spunta un po' in sordina, come un piccolo fiore segreto di cui soltanto gli esperti conoscono l' esistenza. Poi arrivano gli articoli sui giornali e il passaparola ("La stai guardando? Non la stai guardando? Ma come"): e in pochi giorni il piccolo segreto è sulla bocca di tutti. Il nuovo titolo di cui si parla di più, in questo momento, [...] Vai alla recensione »

NEWS
NETFLIX
mercoledì 22 aprile 2020
Massimiliano Carbonaro

Ispirata a una storia vera, la miniserie ritrae la comunità ebraica ultra ortodossa chassidica Satmar. Ora su Netflix. Vai all'articolo »

NETFLIX
giovedì 16 aprile 2020
 

Regia di Maria Schrader. Una serie con Shira Haas, Amit Rahav, Jeff Wilbusch, Aaron Altaras, Tamar Amit-Joseph. Disponibile su  Netflix.  Guarda il trailer »

winner
miglior attore secondario miniserie o film tv
Satellite Awards
2021
winner
miglior attore in una serie tv
Spirit Awards
2021
winner
miglior attrice in una serie tv
Spirit Awards
2021
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programma televisivo dell'anno
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2021
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