Ho dato tre stelle, quindi la più che sufficienza a questa film,sia per la fotografia che per la bravura degli attori.
Purtroppo il film dopo un buon inizio, scopre prematuramente le proprie carte, insomma viene svelato il o la colpevole (non voglio fare spoiler, anche se è difficile), troppo velocemente.
È vero, abbiamo scene già viste,pose plastiche già sdoganate...
E non è nemmeno il fatto che venga messo in scena la profilazione del serial killer qualcosa di originale.
Ma ahimè, rispondendo al post di @carloalberto qui sopra,sono cose che accadono davvero, ormai nell'omicidio seriale come nei film c'è spesso chi emula qualcun altro o per quanto poco ne trae spunto.
E il profiling è una tecnica base,se lo si è studiato, come ho fatto io,si sa che un serial killer nasce dai traumi infantili, spesso legati alla madre (colpevole o vittima di abusi),o traumi nati dalle prime esperienze sessuali, approcci violenti o in cui non ci si sente adeguati (e si ritorna all'infanzia e al senso di inadeguatezza che i genitori a volte in modo violento e crudele fanno sentire ai figli)
La psicologia criminale, trita e ritrita è sempre quella...ci sono variabili,ma ciò dipende se il killer è psicopatico o sociopatico... comunque non sono qui per dare lezioni di criminologia.
Il punto è che il film non ha fallito per l'emulazione ,il film ha fallito perché il colpo di scena è avvenuto presto, ovviamente è stato voluto dalla sceneggiatura, per giustificare alcuni fatti che poi accadranno:
essere consapevoli di chi è il colpevole e nonostante tutto non poterlo fermare.
Ok, può anche essere,in fondo qui siamo in Europa e non negli Stati Uniti in cui facilmente ti arrestano (almeno nei film) e in cui basta un unico solo ragionevole dubbio per farti rilasciare.
Ed è con questo che il padre, poliziotto Statunitense, deve fare i conti, perché si trova a rincorrere il killer nonostante fosse stato preso precedentemente.
La storia degli scontrini che fa da alibi al colpevole,non regge,basta molto poco, oggi come oggi internet rende il mondo più piccolo, sarebbe stato sufficiente mandare la foto negli hotel e nei locali in cui il sospetto/a asserisce di essere stato, sarebbe stato sufficiente fare controllare le videocamere di sorveglianza per vedere se ero vero oppure no.
Una sola contraddizione sarebbe bastata per far crollare il castello di carte di bugie raccontate.
E la telefonata finale... bèh....scontata.
E torniamo a @carloalberto che ha messo a confronto questo film con la parodia"Fabula".
Sì lo so che non è una parodia vera,ma lo è,come lo è chiamarlo horror-trhiller.
È un filmino amatoriale che Amazon prime ha messo sulla sua piattaforma di streaming, cercando di farcelo passare per un vero film italiano...mapperpiacere,manco cento vetrine è girato così male, doppiato male, scritto così male, recitato ancor peggio.
E non è la differenza di budget, assolutamente no.
Questo è un discreto film, Fabula mi fa' vergognare di essere italiana e anche veneta.
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