Alvise Mainardi
NonSoloCinema
Nel periodo di massimo fulgore del cinema portoghese recente, connotato da un ricambio generazionale annoverante personalità numerosi e promettenti, João Botelho, l'ultimo dei grandi capostipiti del cinema novo, ribadisce l'importanza e l'eredità attuali della scuola della tradizione lusitana. La vecchia generazione ha visto assottigliarsi i propri ranghi per cause naturali: de Oliveira, Monteiro, Rocha, Lopes, Telles, cinque manifesti di un cinema dalle radici comuni ma al contempo segnato da profonde differenze, hanno comunque lasciato un terreno fertile a quanti ne seguiranno i passi; i primi sperimentatori a venire in mente oggi sono Miguel Gomes (di cui è da poco disponibile The Tsugua diaries, un film pandemico à la Wenders), João Pedro Rodrigues (un piccolo e prolifico Lisandro Alonso), o il duo formato da Pinto e Leonel (genitori dell'a dir poco hardcore Ethos pathos logos), e pure le fresche matricole Pedro Pinho e José Pedro Lopes meritano menzione. [...]
di Alvise Mainardi, articolo completo (15042 caratteri spazi inclusi) su NonSoloCinema 29 marzo 2022