Sergio Sozzo
Sentieri Selvaggi
Ad un certo punto dell'immersione in una visione wisemaniana si disvela puntualmente un'epifania, un istante in cui la struttura nascosta che regge il flusso di raccolta e dialogo tra le immagini e le parole esplicita improvvisamente (suppongo che per ogni spettatore accada in momenti diversi all'interno della progressione dei vari doc dell'autore...) il proprio filo rosso sottotraccia: da quel minuto in poi, tutto il film assume un'armonia miracolosa, una luce nuova, un senso che si rinnova ad ogni establishing shot e ad ognuna delle situazioni che attraversa, e per quanti Wiseman puoi aver visto nella tua vita, ogni volta che accade è come la prima, ed è come assistere al cinema nell'istante stesso del suo farsi, della sua scoperta - "essere coinvolti come parte attiva di un pensiero in divenire", come scriveva con lucidità Pietro Masciullo sul precedente Monrovia, Indiana. [...]
di Sergio Sozzo, articolo completo (3819 caratteri spazi inclusi) su Sentieri Selvaggi 10 settembre 2020