Tutto il mio folle amore |
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Un film di Gabriele Salvatores.
Con Claudio Santamaria, Valeria Golino, Diego Abatantuono, Giulio Pranno.
continua»
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 97 min.
- Italia 2019.
- 01 Distribution
uscita giovedì 24 ottobre 2019.
MYMONETRO
Tutto il mio folle amore
valutazione media:
3,23
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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La scoperta on the road di un figlio complicato
di Emiliano Morreale La Repubblica
Secondo il compianto critico americano Roger Ebert, il "Buddy-Brother Road Film" è una tripla combinazione: incontro-scontro tra due amici, road movie e storia di fratelli- che-imparano-a-conoscersi: esempio classico, Rain Man. Sostituendo il rapporto padre-figlio a quello tra fratelli, potrebbe essere la descrizione dell'ultimo film di Gabriele Salvatores. Anche se alla base c'è il libro autobiografico di Fulvio Ervas Se ti abbraccio non avere paura, la struttura è quella di un film di genere, con tutti gli stereotipi in bella vista. Vincent è un bambino gravemente autistico, che vive a Trieste con la madre (Valeria Golino) e il compagno di lei (Diego Abatantuono). A sorpresa si presenta a casa il padre del ragazzo (Claudio Santamaria), inaffidabile crooner noto come "il Modugno della Dalmazia", sparito 16 anni prima. Vincent si nasconde nel bagagliaio del padre, che, diretto in tournée, di trova a fare insieme a lui un viaggio controvoglia. Il film cerca i momenti buffi, con vari personaggi macchiettistici incontrati per via, alternati a parentesi liriche e poetiche. Da un lato tende all'intrattenimento da "film medio d'autore" di 15-20 anni fa, dall'altro però mira alla poesia e alle massime sul senso della vita (citando Pasolini o John Cheever). Abbondano le facili metafore (la sceneggiatura è scritta insieme a Umberto Contarello e Sara Mosetti): la nuotata simbolica, la canzone leitmotiv che però è anche apologia dell'Arte e del Diverso (Vincent di Don McLean, dedicata a Van Gogh: da lì anche il nome del protagonista). E ovviamente le battute a effetto: sui titoli, addirittura, la celebre frase sul calabrone che, in base al rapporto tra la sua struttura alare e il peso, non potrebbe volare, ma non lo sa e vola lo stesso. Lo spunto dell'imitatore di Modugno viene bruciato presto, e Santamaria, che in quella veste funziona, è subito ingabbiato nei duetti con il ragazzo, mentre Abatantuono fa quel che può ridando le battute con tempi collaudati. A interpretare il giovane Vincent è il volenteroso Giulio Pranno, ma l'effetto è inevitabilmente imbarazzante per la somma di mossette, urla e contorsioni. Salvatores, che pure di road movie ne ha fatti, procede per tappe obbligate, con qualche sciatteria e qualche scena sopra le righe (l'ippoterapia iniziale ripresa con la camera GoPro) verso un finale che segna il trionfo di un'idea di letteratura e vita di purissimo kitsch.
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