inesperto
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martedì 2 novembre 2021
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stai attento a ciò che pensi!
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Nuovo capitolo per la fantascienza distopica. Qui ci troviamo su un pianeta colonizzato da una prima ondata di terrestri, i quali si sono stabiliti in diversi insediamenti. La peculiarità del posto fa sì che i pensieri di tutti gli uomini divengano udibili e visibili all'interno di una sorta di fumo azzurro che fuoriesce dalle loro teste ogni qualvolta essi elucubrino su qualsiasi cosa... Ciò non colpisce le donne, che così mantengono il privilegio della segretezza dei loro ragionamenti. Nel villaggio in cui vive Todd Hewitt, un ragazzo molto giovane ed irrequieto interpretato da Tom Holland, mancano misteriosamente del tutto le esponenti del gentil sesso da parecchi anni; tanto è vero che il nostro protagonista non ne ha mai viste in vita sua.
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Nuovo capitolo per la fantascienza distopica. Qui ci troviamo su un pianeta colonizzato da una prima ondata di terrestri, i quali si sono stabiliti in diversi insediamenti. La peculiarità del posto fa sì che i pensieri di tutti gli uomini divengano udibili e visibili all'interno di una sorta di fumo azzurro che fuoriesce dalle loro teste ogni qualvolta essi elucubrino su qualsiasi cosa... Ciò non colpisce le donne, che così mantengono il privilegio della segretezza dei loro ragionamenti. Nel villaggio in cui vive Todd Hewitt, un ragazzo molto giovane ed irrequieto interpretato da Tom Holland, mancano misteriosamente del tutto le esponenti del gentil sesso da parecchi anni; tanto è vero che il nostro protagonista non ne ha mai viste in vita sua. L'enigma s'infittisce alla presenza delle seguenti circostanze; entra in scena Viola (Daisy Ridley), unica sopravvissuta di una capsula arrivata dallo spazio; si manifesta un indigeno del pianeta; si scopre che nel villaggio vicino le donne son ben presenti, tanto che una di loro ne è persino il sindaco.
L'idea di fondo è innegabilmente stimolante, ma la trama, un po' troppo frettolosa, avrebbe dovuto essere sviluppata in maniera più convincente. Per esempio, i nativi del pianeta si vedono solo in una scena di lotta e vengono citati al massimo un paio di volte, poi scompaiono. Non va affatto bene. Inoltre, la recitazione complessiva non trasmette molto, nemmeno nel suo esponente di punta, Mads Mikkelsen (probabilmente la causa di ciò non è da ricercare negli interpreti, ma in ciò che dovevano interpretare...).
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felicity
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martedì 17 agosto 2021
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troppo rumore per nulla
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Chaos Walking è l'adattamento discutibile del romanzo di Patrick Ness The Knife of Never Letting Go, con un uso bizzarro della Computer Graphics ed una sceneggiatura rimaneggiata e prevedibile.
C’erano tutti gli ingredienti per un blockbuster di grande impatto e invece il risultato finale è un’opera monca che perde quasi subito l’attenzione del pubblico e non trova un punto d’appoggio visivo per risollevare la scarsa originalità della storia. L’idea che nel futuro si trovi un Nuovo Mondo da colonizzare dove possono essere ascoltati i pensieri non era malvagia (anche Charlie Kaufman aveva messo mano inizialmente allo script). Ma la decisione di usare in maniera intensiva la CG per creare delle nuvolette violacee (che sarebbero il corrispettivo visivo delle parole pensate) appare subito un autogol: mentre i personaggi dialogano, si sovrappongono voci e colori rimandando ad una estetica da videogioco.
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Chaos Walking è l'adattamento discutibile del romanzo di Patrick Ness The Knife of Never Letting Go, con un uso bizzarro della Computer Graphics ed una sceneggiatura rimaneggiata e prevedibile.
C’erano tutti gli ingredienti per un blockbuster di grande impatto e invece il risultato finale è un’opera monca che perde quasi subito l’attenzione del pubblico e non trova un punto d’appoggio visivo per risollevare la scarsa originalità della storia. L’idea che nel futuro si trovi un Nuovo Mondo da colonizzare dove possono essere ascoltati i pensieri non era malvagia (anche Charlie Kaufman aveva messo mano inizialmente allo script). Ma la decisione di usare in maniera intensiva la CG per creare delle nuvolette violacee (che sarebbero il corrispettivo visivo delle parole pensate) appare subito un autogol: mentre i personaggi dialogano, si sovrappongono voci e colori rimandando ad una estetica da videogioco. Il risultato è insopportabile a maggior ragione quando ci sono diversi attori sulla scena: hai la sensazione possa spuntare da un momento all’altro la scritta Game Over.
Distratto dalla attrazione spettacolare fine a sé stessa, lo spettatore fatica a comprendere le relazioni tra i personaggi e le motivazioni che li spingono a determinate azioni. Rispetto al romanzo ispiratore, Doug Liman attua la scelta discutibile di concentrarsi sul giovane Todd (Tom Holland) e sulla ragazza venuta dallo spazio Viola (Daisy Ridley) entrambi orfani ed entrambi alla ricerca di un futuro vivibile. Tutte le storie collaterali del romanzo (tra le quali il ruolo dei nativi alieni), materiale per più di una serie tv, vengono compresse e ridimensionate lasciando molti quesiti irrisolti. Lo sterminio delle donne appare incomprensibile, così come il comportamento del sindaco Prentiss (Mads Mikkelsen) che muta tra una scena e l’altra come risultato di pesanti tagli al montaggio. Il folle predicatore Aaron (David Oyelowo), che dovrebbe incarnare il fanatismo religioso, si trasforma in una caricatura. Le tematiche della colonizzazione del nuovo mondo a spese dei nativi Spackle, della mascolinizzazione tribale e della assenza delle figure genitoriali, non vengono approfondite ma imbrigliate da continui cambi di sceneggiatura. Anche le scene di combattimenti e di azione non si distaccano dal solito clichè provocando uno sbadiglio paradosso. La ricerca di Viola nel granaio, la riparazione dell’antenna, gli inganni da falsi Avatar, la scoperta del diario della madre di Todd, la soluzione finale con i fantasmi del passato sono espedienti banali e prevedibili. Non scatta nemmeno l’alchimia tra i due protagonisti principali che si punzecchiano imitando gli adolescenti di Hunger Games ma si perdono tra le nuvolette da fumetto delle scene di massa. Fa eccezione qualche soluzione scenografica e il momento dell’ inseguimento moto-cavallo in mezzo alla boscaglia con un buon effetto vertigine.
Chaos Walking si dibatte continuamente tra l’omaggiare il filone post apocalittico alla Mad Max e la fantascienza retrò di Westworld con pasticciate incursioni western. Il risultato è un ibrido irrisolto che è appesantito da una conclusione frettolosa e banale. Tenuto conto del budget impiegato e dei costi di produzione esponenziali (circa 125 milioni di dollari) è incredibile come il risultato finale riesca a scontentare un po’ tutti, cultori del romanzo e appassionati di fantascienza. Troppo rumore per nulla.
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cristiano
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giovedì 17 giugno 2021
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fanta - gay - western … sprecato
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Il rumore scende velocemente dal cavallo bianco, come il perrito affogato nel fiume.
Nella famiglia friendly-tattoo, il giovane protagonista non trova di meglio che fare un bagno in vasca vestito, fronte ragazza dai capelli gialli che ne aveva già apprezzato la dotazione al lago … assente perfino il bacio al bello addormentato in chiusura.
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giovedì 17 giugno 2021
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fanta - gay - western … sprecato
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Il rumore scende velocemente dal cavallo bianco, come il perrito affogato nel fiume. Nella famiglia friendly-tattoo, il giovane protagonista non trova di meglio che fare un bagno in vasca vestito, fronte ragazza dai capelli gialli che ne aveva già apprezzato la dotazione al lago … assente perfino il bacio al bello addormentato in chiusura
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mercoledì 16 giugno 2021
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fanta - gay - western … sprecato
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Il rumore scende velocemente dal cavallo bianco, come il perrito affogato nel fiume. Nella famiglia friendly-tattoo, il giovane protagonista non trova di meglio che fare un bagno in vasca vestito, fronte ragazza dai capelli gialli che ne aveva già apprezzato la dotazione al lago … assente perfino il bacio al bello addormentato in chiusura
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martedì 15 giugno 2021
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mai letta una recensione tanto superficiale
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I personaggi saranno pure bidimensionali, ma questa recensione è talmente superficiale da essere astratta. La recitazione è buona, l'idea è interessante e chiaramente necessita di più episodi per espanderla. L'autore ha palesemente visto gli incassi e ha da brava pecorona seguito il naso ignorante della gente. Si riguardi il primo episodio di Star Wars (l'originale guerre stellari intendo) e mi dica onestamente in faccia che tutti i personaggi sono tridimensionali. La sfido.
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alessandro de felice
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lunedì 7 giugno 2021
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non vale il tempo che dura...
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In Chaos Walking c’è un po’ di tutto: dal genere young adult (considerata l’ età dei due protagonisti) al western ( vista l’ambientazione) fino alla fantascienza televisiva con alieni e non (basti vedere alcune serie di recente produzione). In mezzo a tutta questa sarabanda di cose, poi alla fin fine, c’è solo un’idea interessante ( ovvero il non riuscire a tenere segreti i pensieri per gli uomini) perché tutto il resto, ma proprio tutto ahime’, è già stato visto,rivisto e stravisto. Spunti potenzialmente interessanti ( il popolo indigeno che vive sul pianeta) vengono accantonati alla belle e meglio per far spazio ad una storia sapida che nemmeno il faccione da cattivo di Mads Mikkelsen riesce a ravvivare.
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In Chaos Walking c’è un po’ di tutto: dal genere young adult (considerata l’ età dei due protagonisti) al western ( vista l’ambientazione) fino alla fantascienza televisiva con alieni e non (basti vedere alcune serie di recente produzione). In mezzo a tutta questa sarabanda di cose, poi alla fin fine, c’è solo un’idea interessante ( ovvero il non riuscire a tenere segreti i pensieri per gli uomini) perché tutto il resto, ma proprio tutto ahime’, è già stato visto,rivisto e stravisto. Spunti potenzialmente interessanti ( il popolo indigeno che vive sul pianeta) vengono accantonati alla belle e meglio per far spazio ad una storia sapida che nemmeno il faccione da cattivo di Mads Mikkelsen riesce a ravvivare. Alla fine potrebbe sembrare più un prologo ad una futura serie che un film fine a se stesso..e la cosa non va bene...
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