Judy |
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Un film di Rupert Goold.
Con Renée Zellweger, Jessie Buckley, Finn Wittrock, Rufus Sewell.
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Titolo originale Judy.
Biografico,
Ratings: Kids+13,
durata 118 min.
- Gran Bretagna 2019.
- Notorious Pictures
uscita giovedì 30 gennaio 2020.
MYMONETRO
Judy
valutazione media:
2,90
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Vita e tormenti di una diva con la sorpresa Zellweger
di Roberto Nepoti La Repubblica
Di regola i biopic sui protagonisti dello spettacolo sono storie o di ascesa, o di declino - vedi, l'anno scorso, Stanlio & Ollio. Appartiene in tutto e per tutto alla seconda categoria Judy: anche se si apre sull'audizione per Il mago di Oz, il film che, nel 1939, consacrò la giovanissima Garland alla fama e la spinse nel tritatutto di Hollywood. Nell' episodio il testo di Peter Quilter, da cui il film è tratto, individua l'origine delle future disgrazie della protagonista. Mostrando come Louis B. Mayer, patron della MGM, abusi della fragilità della ragazzina negandole le esperienze della sua età e plagiandola per sfruttarla meglio. Come faranno altri uomini della sua vita. La scena, però, è in flashback (col dolly che si apre sulla famosa "strada di mattoni gialli" della piccola Dorothy) mentre la vicenda principale del film ha luogo nel 1968: quando Judy, sul viale del tramonto, accetta di tenere una serie di esibizioni dal vivo al Talk of the Town di Londra. Il cinema l'ha già dimenticata e il suo ultimo film Ombre sul palcoscenico, titolo lugubremente premonitore, risale al '63. Spaventata di perdere i figli, di cui il padre chiede la custodia, stremata dall' abuso di alcol e farmaci, a Londra la star vive la sua ultima stagione all'inferno prima di congedarsi dal mondo a soli 47 anni. Tolto qualche episodio (grazioso quello della coppia di ammiratori gay), il film non aggiunge granché a quanto già sapevamo della sfortunata artista. Nella sua confezione, molto classica, Judy non si sforza troppo di approfondirne la propensione alle dipendenze, né i motivi dei cinque matrimoni falliti (uno col grande regista Vincente Minnelli). Il che sarebbe stato interessante non tanto per lanciarsi in esercizi di psicologismo, sempre pericolosi, quanto per motivare le sue difficoltà ad affrontare, negli ultimi anni, la scena e il pubblico. Però Però c'è Renée Zellweger. Conoscendola per le sue parti tutte ammiccamenti e mossettine alla Bridget Jones, sapere che era stata scelta per impersonare l'infelice star ci aveva fatto temere il peggio. Invece l'abbiamo vista calarsi nel personaggio con sobria empatia, osando interpretare lei stessa le canzoni di Judy. Che avesse attitudine alla musica l'avevamo già scoperto in Chicago: però qui si supera. Sentitela, nella scena finale, cantare Somewere over the Rainbow e poi riparliamone.
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