Il primo Re

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writer58 mercoledì 20 febbraio 2019
alla ricerca del fuoco... Valutazione 4 stelle su cinque
86%
No
14%

"Il primo re " di Matteo Rovere è un film potente e filologicamente accurato che ci propone una descrizione delle società arcaiche essenziale e lontana dai miti e dalle leggende che la tradizione ha codificato nella narrazione di Romolo e Remo.  Una natura primordiale - e molto più forte dei pochi umani che la popolano-, insediamenti rarefatti di capanne monofamigliari, "spiriti" e demoni che abitano la foresta e che necessitano di essere placati da sacrifici umani, prigionieri costretti a combattere fino alla morte tra di loro, il fuoco come elemento sacro che dà vita e calore, una lotta per la sopravvivenza ferina e brutale, un'intera esistenza passata tra fango, fame e la sopraffazione dei vincitori. [+]

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loland10 domenica 3 febbraio 2019
acqua e fango Valutazione 3 stelle su cinque
69%
No
31%

Il Primo Re” (2019) è il quarto lungometraggio del regista-sceneggiatore-produttore romano Matteo Rovere.
Un Dio che può essere compreso non è un Dio
(frase incipit dello scrittore drammaturgo britannico William Somerset Maugham).
Ecco che una frase minima ma fondamentale che appare in basso sullo schermo, arcaicamente, prefigura l’indice di un paganesimo religioso e di una forza interiore di un uomo prossimo al comando.
Ecco che il Re va avanti senza volerlo con il vigore del fuoco come un Dio e la bellezza cruda di una veggente che è itinerante con il destino che apre una storia che nessuno conosce. [+]

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rosmersholm giovedì 7 febbraio 2019
bene lo sforzo, ma... Valutazione 2 stelle su cinque
61%
No
39%

Le idee che stanno alla base de Il Primo Re, sono estremamente interessanti: l'ambientazione "barbarica"", l'uso della lingua, il conflitto tra i due fratelli...  Rovere è un bravo regista ma non ha lo stile e il passo dell'autore di cinema che sarebbe stato necessario per maneggiare compiutamente questi materiali. Il film cerca quindi la strada della continua spettacolarizzazione senza  però quella necessaria abilità professionale e qualla potenza produttiva a cui ci ha abituato il cinema americano. I continui riferimenti a film già visti e digeriti (impossibile non pensare ad Apocalypto ad esempio), a scene cult citate spericolatamente (Borghi che emerge dal fango come Rambo, ecc), la ripetititvità delle scene di combattimenti coreografate in modo da contraddire le premesse autorali che il film vorrebbe avere, accompagnano mestamente il film verso una scena finale sulle rive del Tevere francamente debolissima e produttivamente poverissima. [+]

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cinefoglio sabato 2 febbraio 2019
istantanea de il primo re Valutazione 3 stelle su cinque
58%
No
42%

Matteo Rovere ci trascina, senza fronzoli e senza retorica, indietro nel tempo, a quel 753 a.C. di terre selvagge e stato di natura, geografie in cui la città di Alba regnava incontrastata, e la sofferenza della schiavitù e del terrore trovava conforto solo nel timore del Dio-fuoco.
 
La pellicola ha, senza ombra di dubbio, il pregio di raccontare in immagini un mito classico della atavica fondazione della Urbe, discostandosi dalle formule poetiche e mitologiche e ricostruendo uno scenario vero, primitivo e cruento della storia dei due fratelli.
 
La ricerca di un’estetica forte e decisa è presente, guardando (con sequenze da tributo) alla monumentalità ed il macabro di Apocalypto (2006) ed ispirandosi all’assillo interiore delle musiche del Macbeth, più recente, di Kurzel (2015). [+]

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ale sabato 9 febbraio 2019
un dio che può essere compreso non è un dio Valutazione 4 stelle su cinque
55%
No
45%

 

Mi accingo a comprare il biglietto d’ingresso per “il Primo re” e al botteghino ci viene detto: sapete che questo film non è in italiano ma in latino sottotitolato in italiano? Comunque non vi preoccupate tanto perchè non vi sono tanti dialoghi; dunque insieme a mia moglie ci accingiamo ad entrare in sala con questa raccomandazione. [+]

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giancarlo giovedì 7 febbraio 2019
più di un semplice film! Valutazione 5 stelle su cinque
53%
No
47%

Opera davvero importante, un film con una straordinaria struttura narrativa, rafforzata dall'ambientazione realistica, dalla fotografia del bravissimo Ciprì e dalla leziosità data dal ricorso ad un latino preclassico. Un'immersione nell'età del ferro davvero prorompente. L'opera esprime una potenza ancetrale, con varie chiavi di lettura, così come nei grandi film. Il senso della spiritualità e come questa abbia un'importanza fondamentale nella costruzione di una comunità, il rapporto tra il libero arbitrio e il destino, l'amore fraterno, la conquista della leadership all'interno di un gruppo, l'autocrazia e la libertà, l'enucleazione del concetto di Dio, partendo dalle forze della Natura, questi alcuni deli filonii riscontrabili all'interno del racconto. [+]

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frenky 90 mercoledì 13 febbraio 2019
grazie groenlandia Valutazione 4 stelle su cinque
55%
No
45%

Bisogna dire grazie a Matteo Rovere. Bisogna dire grazie a lui, a Sydney Sibilia e a Groenlandia, la

loro casa di produzione. Perchè questo non è soltanto un film, è la rinascita del cinema italiano. Se
credete stia esagerando ditemi quando mai nella storia recente della settima arte del nostro Paese si
è vista un'opera con la stessa ambizione, con lo stesso valore, con la stessa qualità. La verità è che
lavori come questo siamo abituati ad andare a vederli al cinema solo col marchio a stelle e strisce.
La fotografia anamorfica di Lubezki (che pure è messicano ma sappiamo la macchina che lo mette
in moto quale bandiera batte) non di Daniele Ciprì; l'interpretazione di Di Caprio, non di Borghi;
l'aramaico antico di Gibson, non il proto-latino di Rovere. [+]

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felicity mercoledì 25 settembre 2019
grande parabola della condizione umana Valutazione 3 stelle su cinque
100%
No
0%

"Il primo re" non è un film storico dagli intenti didascalici sotto le spoglie di un kolossal in costume.
Il regista scomoda il passato per ripensare al presente, usa temi archetipici aggiornandone l’adattabilità a ogni tempo storico.
Romolo e Remo non incarnano solo lo stato in cui versa ciascun migrante quando è costretto dalle avversità a lasciare la propria terra per cercarne un'altra che li accolga. 
E' un’esperienza immersiva che, tramite l’uso della tecnologia odierna, mira a restituire un contatto sensorialmente tangibile di un’epoca perduta.
L’insidia della lettura politica, dell’utilizzo delle interpretazioni, viene in parte disinnescato dall’approccio essenziale del film, dalla sublimazione del racconto in un dualismo di attitudini e morali che servono l’un l’altra alla ricerca di una fondamentale complementarietà.

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massybiagio sabato 2 febbraio 2019
fantastico, anche se migliorabile Valutazione 5 stelle su cinque
50%
No
50%

Il Primo Re è un film assolutamente da vedere se ci piacciono il cinema italiano e la storia antica
E' un genere del tutto nuovo,  non si era mai visto un film in latino antico che parlasse dell'Antica Roma
Bella la fotografia, lascia sempre in tensione lo spettatore, in puro stile Hollywoodiano, non stanca, non annoia, non è scontato, si segue bene nonostante non ci siano dialoghi in italiano.
Belle anche le ambientazioni e no, non sono troppo povere. A coloro che criticano le ambientazioni dicendo che all'epoca i guerrieri avevano spade di bronzo e scudi di bronzo, non si può rispondere dicendogli di aprire un libro di archeologia e scopriranno che è vero che c'erano armi di bronzo ma erano usate dall'aristocrazia, dei contadini, o pastori, o assassini fatti schiavi non vestivano di tutto punto, come si può vedere dei film classici sull'antica roma. [+]

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massenzio99 domenica 3 febbraio 2019
orgoglio nazionale Valutazione 4 stelle su cinque
50%
No
50%

Ieri ho visto al cinema il primo re, con grandi aspettative, viste le recensioni positive su alcuni siti internet.
Devo dire che le mie aspettative sono state pienamente soddisfatte, penso che sia il film di cui il cinema italiano avesse bisogno.
Viene raccontata la leggenda di Romolo e Remo, quest'ultimo interpretato magistralmente da Alessandro Borghi, anche sé ormai non è una sorpresa viste le sue maestose interpretazioni in Sulla mia Pelle e nella serie Suburra.
Grazie anche alla coraggiosa scelta della lingua latina, il film ti porta nel 753a.c, riuscendo a farti immergere nella realtà e nelle vicende dei personaggi.
Costumi,musiche e recitazione perfette.
Pochi dialoghi ma pungenti, in particolare l'ultima scena durante il funerale di Remo. [+]

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