Quando la colpa è il colore della pelle
di Claudio Fraccari La Voce di Mantova
Sul finire degli anni Ottanta, nella contea di Monroe, Alabama, arriva Bryan Stevenson, un giovane avvocato afroamericano fresco di laurea ad Harvard. Invece di qualche impiego remunerativo e sicuro al Nord, egli ha scelto di patrocinare pro bono chi è svantaggiato, a cominciare dai condannati alla pena capitale- la maggioranza dei quali è di colore. Inevitabilmente, visto che da quelle parti essere nero è una sorta di peccato originale. Il caso su cui si concentra l'attenzione di Stevenson è quello di Walter McMillian, nel braccio della morte perché accusato di aver ucciso una diciottenne (bianca); in realtà, McMillian non ha colpa e la condanna che ha subito si basava esclusivamente sulla testimonianza - falsa ed estorta - di un pregiudicato (bianco). [...]
di Claudio Fraccari, articolo completo (2448 caratteri spazi inclusi) su La Voce di Mantova 2 febbraio 2020
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