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dandy
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domenica 27 aprile 2025
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il mito di se stesso,il ricordo degli altri.
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In parte docufilm,in parte documentario,un insolito omaggio a uno dei registi-cardine del cinema di genere nostrano.Attraverso le intervista a familiari e colleghi(Paolo Malco,Sergio Salvati,Enrico Vanzina,Davide Pulici,Fabio Frizzi,Michele Soavi,Michele Romagnoli e le figlie Camilla e Antonella)il regista non punta tanto sull'analisi del cinema di Fulci quanto sulla vita privata e molto tormentata di un artista controcorrente che trovò una sorta di rinascita molto in là nella sua carriera(secondo Pulici l'essenza di Fulci strarebbe in quelle pellicole girate da "Zombi 2" a "Lo squartatore di New York" più che in tutti gli altri suoi film)spesso sfogando sulla pellicola le disgrazie personali(il suicidio della prima moglie,l'incidente alla figlia Camilla)e infine costretto a smettere di dirigere,strappato troppo presto alla vita e rivalutato come meritava solo in seguito.
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In parte docufilm,in parte documentario,un insolito omaggio a uno dei registi-cardine del cinema di genere nostrano.Attraverso le intervista a familiari e colleghi(Paolo Malco,Sergio Salvati,Enrico Vanzina,Davide Pulici,Fabio Frizzi,Michele Soavi,Michele Romagnoli e le figlie Camilla e Antonella)il regista non punta tanto sull'analisi del cinema di Fulci quanto sulla vita privata e molto tormentata di un artista controcorrente che trovò una sorta di rinascita molto in là nella sua carriera(secondo Pulici l'essenza di Fulci strarebbe in quelle pellicole girate da "Zombi 2" a "Lo squartatore di New York" più che in tutti gli altri suoi film)spesso sfogando sulla pellicola le disgrazie personali(il suicidio della prima moglie,l'incidente alla figlia Camilla)e infine costretto a smettere di dirigere,strappato troppo presto alla vita e rivalutato come meritava solo in seguito.Le parti fiction sono francamente superflue,con Nocella che "dovrebbe interpretare" Fulci ma si strappa di dosso il make.up all'inizio e quando non intervista si aggira nei luoghi frequentati da quest'ultimo o interagisce con una giovane ed attraente attrice interpretata da Martina Troni interrogandosi sul rapporto che il regista aveva con le donne.Ma le risposte facili su Fulci e i suoi film sono evitate come l'agiografia,e oltre all'interesse generale sono innegabili sincerità e commozione che emergono dagli aneddoti degli intervistati,e talvolta fa capolino il sorriso(l'episodio del falso divorzio inscenato sul set di "Lo squartatore di New York").Quindi è una visione obbligatoria per chi ama il regista.Ben ultilizzati i materiali di repertorio,perlopiù inediti e forniti da Antonella Fulci.Dedicato a Camilla Fulci,scomparsa poco dopo la fine delle riprese.Da confrontare col successivo "Fulci Talks".
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