Avengers: Endgame

Accade sempre, quando si intraprende un viaggio: si parte, si vive un'avventura, e poi, alla fine, arriva il momento di salutarsi. Di ripreparare le valigie, tornare a casa, o magari non tornare più. Ma niente è per sempre, neanche - strano a dirsi - le apparentemente infinite storie dei supereroi. Del resto, lo sapevamo. Lo stesso titolo del film è un programma, "Endgame": si intuisce subito che qualcosa sta per cambiare, finire, che dopo le tre ore trascorse in sala, molte cose saranno diverse per gli spettatori e per tutti i fan, storici e non. Infinity War ci aveva lasciato con tante domande, con un mondo parzialmente distrutto e in rovina, dopo ore di spettacolo, battaglie, azione allo stato puro. Endgame, invece, parte lentamente. Gli eroi rimasti stanno ancora facendo i conti con tutto quello che hanno perso, sono scoraggiati, eppure non ci hanno ancora rinunciato, al progetto di salvare l'umanità: in loro c'è ancora speranza. Per buona parte di questo film vediamo gli Avengers senza armature scintillanti e armi supertecnologiche: al contrarario, i nostri supereroi sono davvero tormentati da superproblemi, e ciò che traspare è la profonda umanità dei personaggi nel momento più complicato che essi si siano trovati a vivere (almeno, per quanto riguarda il grande schermo). E così, con un Iron Man che sembra quasi non crederci più, un Occhio di Falco lacerato dal dolore, un Thor che di divino sembra non avere più nulla (ma che garantisce grasse risate), ecco che Vedova Nera e Cap, forse eterni sognatori, forse completamente inadatti ad accettare un - o meglio, il - fallimento, fanno di tutto per cercare di salvare quello che è andato perduto: metà delle creature viventi del pianeta. Gli Avengers tornano inisieme ancora una volta, per recuperare le gemme e impedire a Thanos di portare a compimento il suo malefico piano. E alla fine arriva, la battaglia delle battaglie: epica, spettacolare, emozionante. Necessaria, oserei dire. Prevedibile forse, ma la conclusione spettacolare di una saga che - volenti o nolenti - resterà nella storia del Cinema.

POSSIBILI SPOILER, ATTENZIONE
Come in tutte le battaglie, alla fine arriva, puntuale, il bilancio delle vittime. Questo film è il saluto ad alcuni dei nostri eroi più amati. E' la fine di undici anni di emozioni, risate, pianti, adrenalina. E' una fine, molto coerente e probabilmente una delle migliori che avessero potuto trovare. E' una fine, e sicuramente sarà un nuovo inizio. L' MCU che conoscevamo non sarà più lo stesso, ma questo non deve essere per forza un male. Significa soltanto che è giunto il momento di andare avanti, con la consapevolezza che tutti noi ameremo 3000, per sempre, i Vendicatori e tutto quello che hanno rappresentato, rappresentano e continueranno a rappresentare. 

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