Attenti al gorilla

Tra l'avvocato e il gorilla l'intesa è confusa

Avvocato sull'orlo del divorzio, Lorenzo fa causa allo zoo e diventa tutore di un mite gorilla, che i suoi figli chiameranno Peppe. Ospite segreto in un appartamento, il quadrumane genererà situazioni da commedia degli equivoci. O perlomeno, è questo che dovrebbe fare Perché Attenti al gorilla (qualsiasi riferimento alla canzone di Brassens cantata da Fabrizio De André è casuale) sfrutta ben poco lo spunto surreale, al contrario di quello che fece a suo tempo Cesare Zavattini sceneggiando Buongiorno, elefante! Miniero dirige una commedia di ri-matrimonio incerta sul tono da adottare, con al centro una specie di videoclip e che, poi, va a parare in un confuso epilogo di azione. Serve a poco il "rinforzo" delle parti comiche di Lillo e Diana Del Bufalo mentre il gorilla ("doppiato" da Claudio Bisio), che dovrebbe rappresentare il pezzo forte, non riesce a diventare un personaggio.
Da La Repubblica, 10 gennaio 2019


di Roberto Nepoti, 10 gennaio 2019