Un documentario affascinante che intreccia la registrazione dell'album The Hope Six Demolition Project con scene dal mondo fuori. Sulla nuova piattaforma Wanted Zone
di Lorenzo Ciofani La Rivista del Cinematografo
Inizia con un'immagine di bellezza tragica, che come tutte le visioni decadenti ha qualcosa di misteriosamente attraente. È una sala abbandonata, fatiscente, quasi un reperto archeologico. Un luogo che, in questi giorni, assume un significato a tratti inquietante.
"Fino a venti anni fa potevi pagare il biglietto del cinema in pallotte", dice PJ Harvej, anima che abita ogni angolo di PJ Harvey - A Dog Called Money, il documentario diretto dal pluripremiato fotografo Seamus Murphy (disponibile dal 21 maggio sulla nuova piattaforma Wanted Zone). [...]
di Lorenzo Ciofani, articolo completo (2390 caratteri spazi inclusi) su La Rivista del Cinematografo 19 maggio 2020