1917 |
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Un film di Sam Mendes.
Con George MacKay, Dean-Charles Chapman, Mark Strong, Andrew Scott.
continua»
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 110 min.
- Gran Bretagna 2019.
- 01 Distribution
uscita giovedì 23 gennaio 2020.
MYMONETRO
1917
valutazione media:
3,64
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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La normalità della guerradi Giuseppe NuceraFeedback: 2 |
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sabato 29 febbraio 2020 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Un lungo piano sequenza offerto al singolo spettatore per sviluppare una percezione personale delle atmosfere crude e fredde della guerra. Il regista non ha volutamente riempire la pellicola di effetti speciali né tanto meno di dialoghi che non fossero asciutti e nei quali ognuno di noi avrebbe voluto che si aggiungesse qualche parola in più, quasi a voler rendere più umana una atmosfera surreale intrisa di morte e desolazione. Non ci sono eroi nel film 1917, ci sono due giovani soldati interpretati da due attori semi sconosciuti che tuttavia riescono a rappresentare con efficacia l'orrore e la stupida inutilità della guerra, lo fanno attraverso il rispetto di quell'ordine razionalmente folle e suicida che dovrebbe servire a salvare un plotone di soldati da un agguato organizzato dai tedeschi in ritirata stragegica. La trama esile non cancella comunque la curiosità dello spettatore, quasi accompagnato per mano dal soldato nel frattempo rimasto solo ad affrontare l'assurda impresa, tra bombe e colpi di fucile. C'è comunque spazio per pochi istanti di vita e tenerezza quando il ragazzo, per sfuggire a morte sicura, lungo una strada bersagliata dal fuoco nemico, trova riparo in una casa interrata dove sono rifugiate una ragazza francese e una piccola bimba. Un attimo di calore e di umanità nel cuore di un inferno fatto di fuoco che illumina la notte e di bombe che squarciano il terreno. Riusciamo a sentire l'odore del fango e il freddo dell'acqua, niente combattimenti eroici, niente duelli all'ultimo sangue, niente che rischi di far apparire la guerra come spettacolare espressione della stupidità umana, solo la percezione di una presenza costante di vuoto, di precarietà degli uomini di fronte alla morte e al pericolo così poco visibile e comunque sempre percepibile nell'aria. La scena finale drammatica è paradossale, non consente nemmeno di soddisfare il nostro bisogno di lieto fine, perché come freddamente spiegato dal colonnello mackenzie, finalmente raggiunto prima della seconda ondata di attacco, tra una settimana arriverà un nuovo ordine di attaccare, e alla fine in questa maledetta guerra l'unico vincitore sarà chi riuscirà a sopravvivere. Tutto il film racconta dunque del sacrificio di due poveri ragazzi, volto a ritardare di pochi giorni un massacro che comunque avverrà di lì a poco. La follia della guerra, il senso del dovere e del rispetto che si presta con onore ad ordini di basso respiro, che non hanno un senso condiviso, ma che tuttavia vengono rispettati, malgrado salvini alcuni uomini soltanto per qualche ora in più. Non ci sono vincitori o vinti.. Nel film, malgrado una descrizione dei tedeschi volutamente stereotipata. Nel buio della guerra e nei suoi abissi ci salva il senso di amicizia e di rispetto tra i due soldati, il ricordo di un uomo uomo che raccontava cose divertenti..
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