ruzzante
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mercoledì 12 dicembre 2018
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fumettone approssimativo e un po' deludente
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Esco dalla sala piuttosto deluso, forse al di là dei demeriti di questo prodotto per certi aspetti anche interessante ... ma il fatto è che sono vittima di un secondo tempo veramente noioso, lento, scontato, e come si sa sono le ultime sensazioni quelle che rimangono più impresse.
Il primo tempo invece è tutto sommato vivace e ci fa calare in una realtà in apparenza lontana ( la storia è ambintata nel 20.000 A.C.) ma che invece è ben presente nei nostri geni, dato che per migliaia e migliaia di anni l'umanità ha vissuto così. Certo, la ricostruzione storica, o per meglio dire preistorica è un po' approssimativa: dubito che nell'età della pietra gli uomini indossasssero giacconi così ben cuciti e ben rifiniti nel design ( cappucci, tasche, ecc.
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Esco dalla sala piuttosto deluso, forse al di là dei demeriti di questo prodotto per certi aspetti anche interessante ... ma il fatto è che sono vittima di un secondo tempo veramente noioso, lento, scontato, e come si sa sono le ultime sensazioni quelle che rimangono più impresse.
Il primo tempo invece è tutto sommato vivace e ci fa calare in una realtà in apparenza lontana ( la storia è ambintata nel 20.000 A.C.) ma che invece è ben presente nei nostri geni, dato che per migliaia e migliaia di anni l'umanità ha vissuto così. Certo, la ricostruzione storica, o per meglio dire preistorica è un po' approssimativa: dubito che nell'età della pietra gli uomini indossasssero giacconi così ben cuciti e ben rifiniti nel design ( cappucci, tasche, ecc....) e calzature del tutto identiche ai moderni moon boot. Allo stesso modo apprendo con sorpresa che, alla faccia di Luigi Di Maio, 20.000 anni fa tutti i trogloditi usavano perfettamente il congiuntivo. Ma a parte questo, nel film c'è da apprezzare la volontà di rivistare questa parte della nostra storia. Stupendi i paesaggi: il film è ambientato nella riserva naturale dell'Alberta, in Canada... anche se le eccessive rielaborazioni digitali, sia dei paesaggi che degli animali, rendono il tutto molto fumettistico, a scapito del crudo realismo di quei tempi.
Poi, ripeto, pesa sul giudizio un secondo tempo a dir poco insulso. Altra grossa mazzata è l'inevitabile paragone con "L'ultimo lupo", il capolavoro di Annaud del 2015: un confronto dal quale "Alpha" esce inevitabilmente con le ossa rotte.
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elgatoloco
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lunedì 1 luglio 2019
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film straordinario
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Se c'è un film da raccomandare a tutti/e, questo è"Alpha"di Albert Hughes(2018). Tutto in esterni, rende il rapporto simbiotico, ma anche oppositivo tra uomo e natura, la scoperta dell'"altro"(animale o persona non importa)in modo formidabile, dove la tecnica(anche le nuove tecniche, intendo)è assolutamente funzionalizzata alla produzione di senso. Nella"preistoria"(e a tal proposito non importa stabilire se qualche particolare sia o meno del tutto attinente a ciò che sappiamo del mondo di allora-di 20.000 anni fa-che non è poi moltissimo...; importante che temi come la scoperta del fuoco e della natura, ma anche dell'"altro"come essere animato ci siano tutti)un ragazzo cade da una rupe e rimane ferito, ma si riprende, anche con l'aiuto di un lupo che diventa suo intimo amico.
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Se c'è un film da raccomandare a tutti/e, questo è"Alpha"di Albert Hughes(2018). Tutto in esterni, rende il rapporto simbiotico, ma anche oppositivo tra uomo e natura, la scoperta dell'"altro"(animale o persona non importa)in modo formidabile, dove la tecnica(anche le nuove tecniche, intendo)è assolutamente funzionalizzata alla produzione di senso. Nella"preistoria"(e a tal proposito non importa stabilire se qualche particolare sia o meno del tutto attinente a ciò che sappiamo del mondo di allora-di 20.000 anni fa-che non è poi moltissimo...; importante che temi come la scoperta del fuoco e della natura, ma anche dell'"altro"come essere animato ci siano tutti)un ragazzo cade da una rupe e rimane ferito, ma si riprende, anche con l'aiuto di un lupo che diventa suo intimo amico. Ritenuto morto dai suoi alla fine li ritrova, dopo traversie legate anche e soprattutto all'inclemenza della natura. Il tema delll'"iniziazione", che è presentata in forma abbastanza rude(la caccia al bisonte), si collega a tutto quanto ho cercato di enucleare sopra senza alcun compiacimento da"retour à la nature"semplicistico, ma al contrario mostrando difficioltò, riti anche"ostici", in una prospettiva di recupero, comunque, della solidarietà e del valore fondamentale dell'amicizia, dove non è solo, come già accennato, il mondo umano ad essere interpellato. Il lupo è bellissimo, adorabile(da esibire contro tutte quelle associazioni di contadini che vorrenbberto caldeggiare la libera caccia e l'estinzione dei luoi), , bravi gli interpreti principali, da Kodi Smit-Mc Phee a Johannes Haukur Johanneson, rispettivamente figlio e padre, nella finzione filmica. El Gato
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