The Announcement

Film 2018 | Drammatico 95 min.

Titolo originaleAnons
Anno2018
GenereDrammatico
ProduzioneTurchia, Bulgaria
Durata95 minuti
Regia diMahmut Fazil Coskun
AttoriAli Seckiner Alici, Tarhan Karagöz, Murat Kiliç, Sencan Güleryüz .
MYmonetro 2,99 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Mahmut Fazil Coskun. Un film con Ali Seckiner Alici, Tarhan Karagöz, Murat Kiliç, Sencan Güleryüz. Titolo originale: Anons. Genere Drammatico - Turchia, Bulgaria, 2018, durata 95 minuti. - MYmonetro 2,99 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento sabato 8 settembre 2018

Il racconto del colpo di stato turco. Il film è stato premiato al Festival di Venezia,

Consigliato sì!
2,99/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA
PUBBLICO 2,97
CONSIGLIATO SÌ
Scheda Home
Critica
Cinema
Trailer
Un po’ commedia sardonica e un po’ thriller, un film che riproduce efficacemente lo straniamento passivo di chi è nato e cresciuto in Turchia.
Recensione di Paola Casella
sabato 8 settembre 2018
Recensione di Paola Casella
sabato 8 settembre 2018

Istanbul, 22 maggio 1963. Due uomini salgono su un taxi e vengono fermati dalla polizia. Si qualificano come musicisti e vengono rilasciati. Ma i due non sono affatto musicisti e nascondono un imponente carico di armi. Quello che inizia come un film noir, e come tale viene inquadrato, si trasforma ben presto nel resoconto di una notte nella Storia della Turchia moderna: quella in cui un gruppo di militari ha voluto mettere in atto un colpo di Stato con origine ad Ankara e ramificazioni in altre città turche, fra cui appunto Istanbul.

È evidente che il 45enne regista Mahumut Fazil Coskun, qui al suo terzo lungometraggio di finzione, ha ben presente un tentativo di colpo di Stato più recente, quello inscenato (da chi?) nel 2016 che ha dato il via all’ennesima applicazione della legge marziale.

Perché, come viene suggerito da The Announcement, in Turchia i colpi di Stato sono all'ordine del giorno. La cautela con cui Coskun approccia il suo soggetto è figlia della prudenza cui è costretto qualsiasi artista nella Turchia contemporanea, e l’alternanza dei registri narrativi che adotta nel suo film ne è la diretta conseguenza. Così The Announcement è un po’ commedia sardonica e un po’ thriller, alterna esplosioni improvvise di violenza a disquisizioni sull’utilità del frigorifero, oggetto domestico di lusso e di importazione occidentale appena arrivato in Turchia, sulla provenienza del Martini e sulla qualità dei programmi trasmessi da Radio Istanbul.

Proprio ai microfoni di Radio Istanbul i protagonisti dovrebbero dare l’annuncio del golpe in corso: ma la burocrazia turca e una serie di contrattempi e inettitudini ostacola la loro determinazione. Il clima in cui i personaggi si muovono è quello di stupefatto terrore, di diffidenza verso una società in cui tutti possono rivelarsi spie o delatori, e i giovani non vedono l'ora di scapparsene in Germania. Coskun incastona tutti gli attori in uno schema a cornici concentriche, fatto di finestre, stipiti, specchietti retrovisori e lunotti posteriori: tutti spazi rettangolari delimitati all’interno del rettangolo primario costituito dallo schermo cinematografico, e abitati da uomini e donne limitati nei gesti e nelle azioni, compressi nei dialoghi.

È la metafora visiva di una società rigidamente controllata in cui è assai rischioso prendere posizione: e infatti non lo fa nemmeno il regista, se non per delineare l’assurdità di una simile assetto sociale e di una così radicata consuetudine alla paura.

Il passo lento della narrazione e l’immobilismo dei personaggi sono faticosi per lo spettatore, soprattutto occidentale, ma riproducono efficacemente lo straniamento passivo di chi è nato e cresciuto in un Paese in cui i diritti civili sono oggetto di continua rinegoziazione. Non si ride guardando The Announcement, nonostante le numerose situazioni paradossali, perché il regista non ci fa dimenticare che nella Turchia di oggi, come in quella di ieri, non c’è proprio niente da ridere.

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winner
premio speciale della giuria orizzonti
Festival di Venezia
2018
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