Rocco Chinnici - È così lieve il tuo bacio sulla fronte

Film 2018 | Biografico

Regia di Michele Soavi. Un film con Sergio Castellitto, Cristiana Dell'Anna, Manuela Ventura, Paolo Giangrasso, Bernardo Casertano. Genere Biografico - Italia, 2018,

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Ultimo aggiornamento mercoledì 17 gennaio 2018

Tratto dal libro di Caterina Chinnici "È così lieve il tuo bacio sulla fronte", il film racconta, attraverso lo sguardo di sua figlia, la vita di Rocco Chinnici, il magistrato "padre" del pool antimafia.

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L'antimafia torna in tv.
Ilaria Ravarino
mercoledì 17 gennaio 2018
Ilaria Ravarino
mercoledì 17 gennaio 2018

Il pubblico televisivo l'ha conosciuto appena. Inquadrato spesso di quinta, con la luce tutta a favore dei suoi pupilli Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, Rocco Chinnici ha impiegato anni prima di entrare a pieno titolo - nell'immaginario popolare - nel tragico pantheon degli eroi dell'antimafia. Tutta colpa, o merito, del suo carattere schivo: poche le interviste concesse, nessun proclama tv, scarsi i contatti con la stampa. Dovevano ancora venire (ma non ci avrebbero messo molto) i tempi in cui a chi combatteva la mafia era richiesto di trasformarsi in star, per propagare con urgenza il senso di una legalità che stentava a penetrare nel tessuto sociale.

Un giudice deve fare solo una cosa: lavorare.
Rocco Chinnici

Eppure la vita, e soprattutto le sue opere, furono esemplari. Entrato in magistratura nel 1952, Chinnici fu assegnato a Palermo nel 1966 come giudice istruttore. A lui toccò, nel 1970, indagare sul caso della strage di via Lazio (tra i killer coinvolti Salvatore Riina, Bernardo Provenzano, Calogero Bagarella), e sempre lui ebbe a che fare come magistrato di Cassazione con tutti i delitti di mafia degli anni Settanta. Sempre a Chinnici si deve inoltre un'intuizione fondamentale, quella di mettere "in rete" il lavoro dei magistrati per romperne il pericoloso isolamento e garantire la continuazione delle indagini in caso di morte prematura: la struttura, nota poi col termine "pool antimafia", nacque nel 1980 dopo gli omicidi Costa e Basile. Tra i primi a farne parte, chiamati in squadra da Chinnici, furono i due giovani magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
Il 23 luglio 1983 Rocco Chinnici fu ucciso in un attentato di mafia per il quale, anni dopo, furono individuati come mandanti i cugini Nino e Ignazio Salvo, sui quali da tempo stava apertamente indagando.

La storia, il cast.

Tratto dal romanzo biografico scritto dalla figlia Caterina Chinnici, "È così lieve il tuo bacio sulla fronte", Rocco Chinnici è un film per la tv realizzato da Rai Fiction e prodotto dalla Casanova di Luca Barbareschi. In onda in prima serata il 23 gennaio su Rai Uno per la regia di Michele Soavi, racconta la parabola umana e professionale del giudice dal punto di vista della sua famiglia, la moglie Tina e i tre figli, rimasti accanto a lui anche nei momenti più difficili.

Per essere rispettosi dello spirito del libro abbiamo cercato una sintesi narrativa che desse ragione della densità di emozioni sia familiari che civili. Per noi è stata una scoperta arrivare a capire come una famiglia possa sopportare un simile peso, assumendosene tutti i rischi. Quanto a Chinnici, era un uomo capace di decifrare la realtà, sapeva vedere ciò che era nascosto. Aveva uno sguardo speciale, come quello di un artista.
Lo sceneggiatore Franco Bernini

Accanto a Sergio Castellitto nel ruolo di Rocco Chinnici, anche Manuela Ventura nella parte della moglie Tina e Cristiana Dell'Anna (già coinvolta nel cast di un'altra storia di mafia, la serie tv Gomorra) in quello della figlia Caterina.

Uno, nessuno, Castellitto.

"Sono l'uomo delle biografie", scherza spesso Castellitto ogni volta che il piccolo schermo lo arruola per interpretare un'icona del paese: il "sindaco pescatore" Angelo Vassallo, l'imprenditore Enzo Ferrari, Padre Pio, Lorenzo Milani, Fausto Coppi, Rocco Chinnici. Un traguardo importante, che lo colloca tra gli attori più riconoscibili, popolari e amati dal pubblico televisivo, ma che in qualche occasione ha - secondo Castellitto - influito negativamente sulla percezione del suo status di autore.

Che io abbia fatto, nello stesso anno, Padre Pio in tv e L'ora di religione di Bellocchio al cinema è parsa una libertà per alcuni insopportabile.
Sergio Castellitto

Eppure, che la sua popolarità tv sia o meno accettata nei salotti più esclusivi del cinema, Castellitto continua a non tirarsi indietro di fronte ad opportunità che ne mettano in gioco l'impegno civile: "Chinnici si alzava alle quattro di mattina per lavorare, preparava il caffè alla famiglia, usciva alle otto e restava in ufficio tutto il giorno. Eppure, come rappresentante dei genitori, non ha mai saltato un consiglio di classe al liceo delle figlie. Ecco, noi delle icone civili abbiamo una visione unica e compatta. Ma dietro a quel muro c'è sempre un uomo, con le sue paure e contraddizioni. Ha senso raccontare la violenza di cui è stato vittima? Francis Ford Coppola, uno che di malvagità al cinema se ne intende, diceva che se non si racconta la violenza, si rischia di dimenticare che il male è seduttivo. Più seduttivo del bene".

La figlia.

Accanto a Rocco Chinnici nel periodo del tirocinio, Caterina Chinnici è entrata in magistratura nel 1979, quattro anni prima che il padre venisse ucciso. Dal 2012 a capo del Dipartimento per la Giustizia Minorile, ha intrapreso per qualche anno la carriera politica - come assessore della Regione Sicilia - e nel 2014 ha pubblicato con Mondadori il libro autobiografico "È così lieve il tuo bacio sulla fronte", in memoria del padre.

Rocco Chinnici non è stato solo l'inventore del pool antimafia, ma anche un papà sempre presente e un uomo affettuoso, generoso. Non chiamatelo eroe, perché era speciale ma in modo normale.
Caterina Chinnici

Il titolo del romanzo allude al saluto particolare che Rocco riservava alle figlie, un bacio leggero sulla fronte prima di salutarle e andare in ufficio. Un gesto che nel film tv ripete prima di avviarsi all'incontro fatale con i suoi killer, pronti a farlo saltare in aria proprio davanti al suo palazzo: "Io sono una persona molto riservata, come lo era mio padre - ha detto Caterina presentando il progetto in tv - mi sono forzata a scrivere il libro, e poi mi sono forzata a vederlo diventare un film. Ma l'ho fatto anche per una ragione personale. Volevo che il mio papà rivivesse, ancora una volta".

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