Senza il potere della parola il manager è perso
di Roberto Nepoti La Repubblica
Se è vero che Fabrice Luchini costituisce ormai un "genere" a sé nel panorama del cinema francese, bisogna ammettere che la sua capacità di scegliere i soggetti è buona. In Parlami di te, liberamente ispirato alle vicende reali di un grande manager automobilistico, è Alain Wapler e si presenta al pubblico con gli abituali toni di arrogante superiorità. Compare sulle copertine delle riviste, non ha un minuto da perdere. Però resta vittima di un incidente vascolare cerebrale, risvegliandosi privo dell'arma indispensabile a un uomo di potere: l'eloquio. Innamorato delle parole, Alain è handicappato nelle zone della memoria e del linguaggio e deve accettare l'aiuto di Jeanne, una ortofonista dal carattere per nulla sottomesso. L'itinerario del protagonista che reimpara il vocabolario è trattato con delicatezza e senza indulgere a soluzioni facili; anche a costo di perdere, a momenti, un po' di ritmo.
Da La Repubblica, 21 febbraio 2019
di Roberto Nepoti, 21 febbraio 2019
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