Mute

Film 2018 | Thriller, Fantascienza 126 min.

Regia di Duncan Jones. Un film con Alexander Skarsgård, Justin Theroux, Seyneb Saleh, Gilbert Owuor, Robert Sheehan. Cast completo Titolo originale: Mute. Genere Thriller, Fantascienza - Gran Bretagna, Germania, 2018, durata 126 minuti.

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Ultimo aggiornamento giovedì 8 marzo 2018

Per le strade della città di Berlino un uomo muto cerca disperatamente la sua ragazza che è stata rapita.

Consigliato assolutamente no!
n.d.
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CRITICA
PUBBLICO 3,08
CONSIGLIATO N.D.
Un caleidoscopico melting pop culturale nella Berlino del 2046.
Andrea Fornasiero
Andrea Fornasiero

Nel 2046, in una Berlino carica di immigrati e dove si incontrano e si scontrano Oriente e Occidente, come in una sorta di fantascientifica Casablanca, Leo Beiler è un barista muto disperatamente alla ricerca della sua amata. La donna è scomparsa e la ricerca nei bassifondi della città porta Leo in contatto con una coppia di chirurghi americani, che sembrano in qualche modo collegati al caso e di cui lui non sa se può fidarsi o meno.

"È un thriller ambientato nel futuro, ma non ruota intorno a qualche straordinaria tecnologia che potrebbe rivoluzionare i destini del mondo, né ci sono altri agganci fantascientifici. L'idea era di realizzare un film che potesse avere luogo in quasi qualsiasi periodo, ma che avesse comunque luogo nel futuro. È stato molto difficile farlo approvare perché tutti chiedevano come non potesse ambientato ai giorni nostri, ma non sarebbe possibile per una questione di tono e atmosfera".
Duncan Jones

Il 2046 in cui è ambientato il film arriva 11 anni dopo la costruzione della base lunare di Moon da parte delle Lunar Industries, dove i cloni di Sam Bell, interpretato da Sam Rockwell, gestivano le operazioni. Mute è ambientato nello stesso universo di Moon, e fa parte di una sorta di trilogia fantascientifica dove però i vari capitoli sono collegati in modo molto tenue, anche se ognuno rivelerà qualcosa in più sugli altri due.

Un progetto personale e tormentato.
giovedì 8 marzo 2018

In più piccole parti partecipano l'inglese Noel Carke (Doctor Who), l'irlandese Robert Sheenan (Misfits) e la tedesca-ugandese Florence Kasumba (la guerriera Ayo in Black Panther). La ragazza scomparsa è interpretata dalla tedesca poco più che esordiente Seyneb Saleh, qui al suo terzo lungometraggio ma più nota anche Germania per i suoi ruoli televisivi. La colonna sonora è firmata da Clint Mansell, frequente collaboratore di Aronofsky, mentre alla fotografia torna da Moon Gary Shaw.

"Mute avrebbe dovuto essere il mio primo film in assoluto, ma era troppo grande e ambizioso per un esordiente. Ho avuto bisogno di far passare del tempo prima di tornare ad affrontarlo. È anche un film molto cupo e piuttosto piccolo, con un budget a metà tra quello di Moon e quello di Source Code".
Duncan Jones

Si tratta per il regista Duncan Jones di un progetto profondamente personale e molto tormentato, infatti anche dopo le riprese iniziate nel settembre 2016 c'è stato un lungo lavoro di postproduzione, prima che finalmente Netflix annunciasse la sua data di diffusione. In passato Jones l'aveva persino considerato il proprio Don Chisciotte, riferendosi al quarantennale progetto di Terry Gilliam del capolavoro di Cervantes. D'altra parte il regista, figlio di David Bowie, dopo i fuochi d'artificio dell'esordio con Moon e poi il buon successo di Source Code, si è incagliato in un altro progetto laborioso che oltretutto non ha funzionato al botteghino: Warcraft. Mute costituisce quindi una sorta di ritorno alle origini, a una produzione più piccola e a una fantascienza meno roboante, che omaggia la Los Angeles di Blade Runner ma racconta una vicenda del tutto umana, immersa in un caleidoscopico melting pop culturale.

Un film diverso dagli altri film di fantascienza.

Attraverso un cameo di Sam Rockwell, Mute mostra il destino di Sam Bell una volta rientrato sulla Terra. Se la cosa era stata più volte data come un desiderata di Jones ma mai ufficialmente confermata, le prime foto del film hanno mostrato un collegamento concreto: nel film ci sarebbero state scritte e loghi della campagna "Free the 156", ossia "liberate i 156", che è il numero dei cloni di Sam Bell impiegati sulla base lunare.

"Ho cercato di realizzare Mute per 12 anni ormai e non riesco nemmeno a dire quanto sia entusiasta di iniziare finalmente a girare questo film così unico. Il fatto poi di farlo insieme ad Alexander Skarsgård e Paul Rudd lo rende ancora più elettrizzante. Mute è un film che resterà. È diverso da tutti i film di fantascienza che vengono prodotti oggigiorno".
Duncan Jones

Il protagonista del film è il biondo e aitante Alexander Skarsgård, reso popolare dalla Tv nei panni del vampiro vichingo di True Blood e recentemente premiato ai Golden Globe e agli Emmy per Big Little Lies¸ ma fin qui incapace di sfondare al cinema, pur avendo partecipato sia a film d'autore come Melancholia di Lars Von Trier, sia a blockbuster come The Legend of Tarzan. Al suo fianco Paul Rudd, comico e supereroe nei panni di Ant-Man per la Marvel-Disney, e Justin Theroux, sceneggiatore vicino a Ben Stiller (suoi Tropic Thunder e Zoolander 2) e attore graziato da un piccolo ruolo in Mulholland Drive e rilanciato in Tv come protagonista di The Leftovers.

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RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
sabato 2 maggio 2020
dian71cinema

CERTAMENTE UN FILM PARTICOLARE NON PRETTAMENTE "COMMERCIALE" E ADATTO AD UN PUBBLICO ETEROGENEO. L'ASPETTO ESSENZIALMENTE PIU' APPREZZABILE E' LA SUGGESTIVA AMBIENTAZIONE DOVE LUCI ED OMBRE SI CONFONDONO SAPIENTEMENTE NELLO SFONDO DI IN UNA BERLINO FUTURISTICA  MULTIETCNICA E LIBERALE. GLI ADDETTI AI LAVORI RIVOLGONO L'ATTENZIONE SIA AD UNA VISIONE TECNOLOGICA DEL FUTURO [...] Vai alla recensione »

giovedì 4 aprile 2019
Lucio Di Loreto

Una serie di omaggi ad altre pellicole underground, sia passate che recenti, dal Blade Runner originale a quello di Villeneuve, da Atto di Forza a Il Quinto Elemento fino alla Coruscant dell’Attacco dei Cloni, al carcere dei reclusi di Counter Part e (ovviamente) al Moon di Bowie Jr, da cui Duncan Jones prende spunto per girare una sorta di seguito, con la storia del clone tornato dalla luna [...] Vai alla recensione »

sabato 12 giugno 2021
Ennio

"Mute" è un film che si lascia guardare e nulla più. Il genere inaugurato da "pulp fiction" ha avuto molte emulazioni anche nell'ultimo decennio, in primis dai fratelli Cohen. Dialoghi serrati e ad alto tasso di volgarità, colori sgargianti e look post-sessantottini, violenza pura e spesso fine a sè stessa.

sabato 12 giugno 2021
Ennio

"Mute" è un film che si lascia guardare e nulla più. Il genere inaugurato da "pulp fiction" ha avuto molte emulazioni anche nell'ultimo decennio, in primis dai fratelli Cohen. Dialoghi serrati e ad alto tasso di volgarità, colori sgargianti e look post-sessantottini, violenza pura e spesso fine a sè stessa.

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