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Luca Miniero: «L'Italia non ha più memoria del fascismo»

In Sono tornato il regista immagina il ritorno di Mussolini nella Roma odierna. Da domani al cinema.
di Alessandra Vitali

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mercoledì 31 gennaio 2018 - Incontri

28 aprile 2017. Nel bel mezzo di Piazza Vittorio, cuore multietnico della Capitale, si materializza il Duce in persona, risorto proprio nel giorno della sua morte. Dopo un breve smarrimento iniziale ("Sono a Roma o ad Addis Abeba?") Mussolini decide di riprendere in mano le redini del Paese, e invece di venire rinchiuso in un ospedale psichiatrico accanto al matto che si crede Napoleone viene "scoperto" da un aspirante documentarista, Andrea Canaletti, che lo crede un attore perfettamente in parte. Andrea presenta il Duce ai dirigenti del canale televisivo con cui collabora da eterno precario, i quali creano un programma ad personam: un nuovo balcone dal quale Mussolini potrà affacciarsi per parlare alle masse. Ma gli italiani di oggi saranno pronti a seguirlo?

In Sono tornato Luca Miniero riprende la trama della commedia tedesca Lui è tornato, a sua volta adattamento cinematografico dell'omonimo best seller, sostituendo il Duce al Fuhrer.
Alessandra Vitali

In occasione dell'uscita di Sono tornato al cinema, il 1° febbraio, il regista racconta ad Alessandra Vitali il suo film e la reazione della gente al "ritorno del Duce".


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