laurence316
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lunedì 19 novembre 2018
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forse è ora di darci un taglio con la saga
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Se già il primo Jurassic World non lasciava presagire nulla di buono per il futuro della saga, questo nuovo film la affossa (quasi) definitivamente.
Il regno distrutto è probabilmente in grado di rivaleggiare in quanto a pochezza con Jurassic Park III (addirittura!), regalando (si fa per dire) al pubblico una delle trame più esili e pretestuose della storia del cinema commerciale americano (completa di uno dei finali più tirati via di sempre).
La regia di Bayona può poco per risollevare le sorti dell’opera, la sceneggiatura non è solo scialba ma pure ridicola; gli errori, le incongruenze, le facilonerie, le assurdità si fanno man mano sempre più macroscopici, gli attori sono poco convinti e taluni dialoghi che si trovano costretti a recitare semplicemente inascoltabili, il film nel complesso è una vuota operazione commerciale che si regge unicamente sull’imperitura fascinazione dei più piccoli per le grandi bestie preistoriche (fascinazione che si sfrutta cinicamente, inserendo pura una parentesi strappalacrime [la scena del Brachiosauro]).
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Se già il primo Jurassic World non lasciava presagire nulla di buono per il futuro della saga, questo nuovo film la affossa (quasi) definitivamente.
Il regno distrutto è probabilmente in grado di rivaleggiare in quanto a pochezza con Jurassic Park III (addirittura!), regalando (si fa per dire) al pubblico una delle trame più esili e pretestuose della storia del cinema commerciale americano (completa di uno dei finali più tirati via di sempre).
La regia di Bayona può poco per risollevare le sorti dell’opera, la sceneggiatura non è solo scialba ma pure ridicola; gli errori, le incongruenze, le facilonerie, le assurdità si fanno man mano sempre più macroscopici, gli attori sono poco convinti e taluni dialoghi che si trovano costretti a recitare semplicemente inascoltabili, il film nel complesso è una vuota operazione commerciale che si regge unicamente sull’imperitura fascinazione dei più piccoli per le grandi bestie preistoriche (fascinazione che si sfrutta cinicamente, inserendo pura una parentesi strappalacrime [la scena del Brachiosauro]).
Lo spettatore (ingenuo) potrebbe pensare che con la “lega protezione dinosauri” si sia già raggiunto il vertice del ridicolo appena a pochi minuti dall’inizio (essendo tale lega, tra l’altro, guidata proprio da colei la quale nel film precedente era a capo del parco e alla quale di conseguenza prima quella simpatiche bestiole non facevano poi tutta questa gran simpatia), ma tale spettatore verrebbe presto smentito.
Perché è con la trovata dell’asta che si raggiunge veramente l’apoteosi dell’assurdità, la massima deflagrazione della cretineria da blockbuster “snack e Cola” (insomma, un’“arma” invincibile che si può abbattere con qualche colpo di un ben più economico mitra? E che per di più attacca un bersaglio segnalato da un laser [il che porta a domandarsi perché mai non si dovrebbe procedere direttamente ad abbattere il suddetto bersaglio col fucile o con qualunque arma da fuoco si possegga, ancora una volta sicuramente ben più economica del “killer-sauro” proposto dai geniali autori della sceneggiatura e che, pensa un po’, va’ pure a ruba tra i criminali evidentemente più lungimiranti di sempre]).
Tutte queste, e altre infinite possibili, riserve nei confronti del film potranno sicuramente essere bollate come mere “pignolerie da spettatore troppo pretenzioso/esigente” a cui verrebbe volentieri voglia di dire: “ma che ti aspettavi, un nuovo Quarto potere?”, ma il fatto è che, rispetto ad altri film di puro intrattenimento, in questo nuovo estenuante capitolo della saga “jurassica”, le svolte senza senso della trama sono veramente troppo clamorose e onnipresenti per essere ignorate, ed inficiano irrimediabilmente il piacere della visione (e questo senza per altro contare i ripetuti cliché [sì!, un altro nerd occhialuto che strilla come una ragazzina e che, essendo di colore, dev’essere naturalmente simpatico] nonché l’incrollabile sensazione di già visto e stravisto).
Comunque, inutile girarci intorno, Il regno distrutto non è altro che un fallimento, un vero e proprio fallimento, quasi da ogni punto di vista (eccezion fatta per i sempre notevoli effetti digitali).
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samanta
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domenica 10 giugno 2018
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quei cuccioloni dei velociraptor!
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Alla saga di Jurassik Park succede la nuova saga di Jurassik World. Il primo film costituisce tecnicamente l'inizio dell'uso massiccio degli effetti del digitale applicato al cinema. I primi due film furono dei clamorosi successi (grazie anche ai romanzi di Crichton), non il terzo che era un pò "raffazzonato" come sceneggiatura (l'ispirazione dai romanzi era finita) che come regia (Spielberg era solo produttore e non più regista). Dopo quasi 15 anni ricomincia la saga, nel primo film l'isola di Nublar è stata trasformata in un grande resort di lusso in cui pagando profumatamente si possono vedere i dinosauri confinati in una zona dell'isola.
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Alla saga di Jurassik Park succede la nuova saga di Jurassik World. Il primo film costituisce tecnicamente l'inizio dell'uso massiccio degli effetti del digitale applicato al cinema. I primi due film furono dei clamorosi successi (grazie anche ai romanzi di Crichton), non il terzo che era un pò "raffazzonato" come sceneggiatura (l'ispirazione dai romanzi era finita) che come regia (Spielberg era solo produttore e non più regista). Dopo quasi 15 anni ricomincia la saga, nel primo film l'isola di Nublar è stata trasformata in un grande resort di lusso in cui pagando profumatamente si possono vedere i dinosauri confinati in una zona dell'isola. Ma l'avidità umana (tema ricorrente) a causa di un dinosauro incrocio tra un velociraptor e un tirannosauro determina che vengono rotte dall'animale le barriere causando la morte di molti e la fuga di tutti i turisti. In Jurassik World 2 (alcune tracce di SPOILER) che appare di buon livello almeno come il film precedente, vediamo l'isola abbandonata ormai da anni e che sta per essere distrutta da un vulcano il che effetivamente avverrà, si decide una spedizione di soccorso finanziata dall'ex socio di Hammond ormai vecchio e malato, ma realizzata e diretta dal suo amministratore che in realtà vuol vendere i sauri a industrie farmaceutiche per la genetica o a criminali che vogliono utilizzarli come macchine di guerra. Vengono assunti (e ingannati) Claire (Bryce Howard) già responsabile turistico e Chris (Owen Grady) addestratore dei velociraptor nel precedente film. Non raccontiamo la trama, ma vedremo i dinosauri che abbandonano l'isola ma finiscono per disperdersi nella California. Il film ha la regia non più di Colin Tremorrow che rimane lo sceneggiatore, ma dello spagnolo Bayona (The Impossible) che ha portato rispetto al precedente un eccesso di scene crudeli che hanno provocato alcuni tagli in Italia e il divieto ai minori di 13 anni in Usa. E' stato osservato che il film sembra portare la bandiera dell'animalismo con i dinosauri che si dividono in buoni e cattivi e i terribili velociraptor diventati cuccioloni ammaestrati. Invece ravviso nel film un tema interessante (a parte la solita condanna dell'avidità umana) che riguarda una realtà che abbiamo davanti agli occhi e cioè che la genetica utilizzata malamente può diventare uno strumente di morte per tutta l'umanità. La riflessione dei pericoli che la manipolazione genetica non solo degli animali ma anche dell'uomo può causare danni irreversibili è il tema centrale sotteso, nel film l'ammonimento viene esplicitamente detto dal prof. Malcolm ((Jeff Goldblum che ha una piccola parte) con la chiosa finale che l'umanità dovrà convivere con i dinosauri. Comunque non disperiamo è già annunciato il sequel del terzo film.
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[+] quando i dinosauri ci rendono più umani...
(di antoniomontefalcone)
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renatoclintianmazza
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venerdì 8 giugno 2018
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una gradevole sorpresa
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Benvenuti a Jurassic World. Con queste parole Ian Malcolm, sì proprio lui, il teorico del caos, l'uomo che da subito aveva capito il dramma di riportare in vita i dinosauri, pone fine alla pellicola ipotizzando come sarebbe stata da quel giorno la convivenza tra uomini e dinosauri. Un film che scorre veloce, senza un momento di stasi, con un ritmo incalzante, una tensione sempre costante. Gli ultimi due film hanno ridato linfa ad una saga che sembrava essere andata in naftalina senza troppi drammi con Jurassic Park III, un vero fiasco. Merito del sempreverde Spielberg e della Amblin Entertainment, che hanno creduto con fiducia nel nuovo progetto, di Colin Trevorrow, regista del primo e produttore del secondo, e di J.
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Benvenuti a Jurassic World. Con queste parole Ian Malcolm, sì proprio lui, il teorico del caos, l'uomo che da subito aveva capito il dramma di riportare in vita i dinosauri, pone fine alla pellicola ipotizzando come sarebbe stata da quel giorno la convivenza tra uomini e dinosauri. Un film che scorre veloce, senza un momento di stasi, con un ritmo incalzante, una tensione sempre costante. Gli ultimi due film hanno ridato linfa ad una saga che sembrava essere andata in naftalina senza troppi drammi con Jurassic Park III, un vero fiasco. Merito del sempreverde Spielberg e della Amblin Entertainment, che hanno creduto con fiducia nel nuovo progetto, di Colin Trevorrow, regista del primo e produttore del secondo, e di J.A. Bayona, che con questa pellicola conferma il suo talento per le atmosfere dark già visto in "Orphanage" e "The Impossible". Chris Pratt e B. Dallas Howard danno ennesima prova della grande sintonia già vista nel precedente "Jurassic World", e non fanno rimpiangere i vecchi e amati Alan Grant ed Ellie Sattler. Gustosi i cammei di James Cromwell e di Geraldine Chaplin, vecchie glorie del cinema hollywoodiano, ma i veri protagonisti sono loro, i dinosauri, dal sempre mitico Tyrannosaurus Rex, il Velociraptor, il simpatico Dragorex, che ricorda molto con le sue testate Zidane contro Materazzi nella finale di Germania 2006, al vero villain della pellicola, l'ibrido Indoraptor, dotato di intelligenza senza pari, che non fa assolutamente rimpiangere l'Indominus Rex, anzi, riporta molto alle atmosfere del primo Jurassic Park. Non vedo l'ora che arrivi il prossimo sequel, in programma nel 2021, per concludere degnamente una saga che amo alla follia e che rimarrà negli annali della storia del cinema, nonostante Jurassic Park III, ma si sa, in ogni avventura c'è sempre un passo falso, da cui trarre forza per reagire e ripartire alla grande.
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barbara1987
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lunedì 11 giugno 2018
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godibile anche se pieno di personaggi stereotipati
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Il film nel suo complesso risulta godibile. Quello che però mi ha fatto storcere un po' il naso è l'insieme dei personaggi che si susseguono sullo schermo. Abbiamo il solito vecchio riccone dal cuore d'oro, l'assistente crudele e senza scrupoli che finge di credere alla causa solo per portare avanti i suoi loschi piani, il militare assoldato per la missione interessato solo al denaro, il nerd pauroso che tenta in tutti i modi di far ridere e che invece prima annoia, poi diventa irritante... insomma... i classici cliché del genere. Una trama che poteva essere sviluppata in modo interessante (soprattutto la parte dell'isola che a mio avviso è durata troppo poco) è stata invece farcita di banalità e cose già viste portandomi, per quanto mi riguarda, a sbadigliare in alcune scene.
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Il film nel suo complesso risulta godibile. Quello che però mi ha fatto storcere un po' il naso è l'insieme dei personaggi che si susseguono sullo schermo. Abbiamo il solito vecchio riccone dal cuore d'oro, l'assistente crudele e senza scrupoli che finge di credere alla causa solo per portare avanti i suoi loschi piani, il militare assoldato per la missione interessato solo al denaro, il nerd pauroso che tenta in tutti i modi di far ridere e che invece prima annoia, poi diventa irritante... insomma... i classici cliché del genere. Una trama che poteva essere sviluppata in modo interessante (soprattutto la parte dell'isola che a mio avviso è durata troppo poco) è stata invece farcita di banalità e cose già viste portandomi, per quanto mi riguarda, a sbadigliare in alcune scene. La prevedibilità di taluni momenti mi ha addirittura permesso di prevedere lo sviluppo di alcune scene ancor prima di vederle (Dai, insomma, vogliamo parlare della scena a inizio film col tizio appeso alla scala dell'elicottero?! Imbarazzantemente scontata!) L'unica parte interessante è stato il finale che apre la possibilità ad un sequel dagli sviluppi interessanti. In sostanza... consiglio questo film? Nì. Guardatelo se non avete nulla di meglio da fare o se siete fan sfegatati della saga.
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andypumpkin
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mercoledì 20 giugno 2018
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ridateci i veri dinosauri
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Nella prima saga si parlava di dinosauri, di convivenza tra animali estinti milioni di anni fa e l’uomo, di scienza, con una teoria che aveva il suo perché e ci lanciava direttamente in un ambiente remoto e isolato dal nostro presente. La saga di Jurassic World invece altro non è che un tentativo, ben riuscito, di costruire una macchina da soldi senza molta fatica. Infatti non presenta nessuna trama né originale né interessante, è solo ritmo, un continuo scappare da animali simili solo nell’aspetto ai nostri amati dinosauri. Diciamo pure che la saga di Jurassic World ricorda più che i cari vecchi Jurassic park, i film di Godzilla.
Godzilla è definito come un enorme animale preistorico, risvegliato e potenziato dalle radiazioni nucleari.
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Nella prima saga si parlava di dinosauri, di convivenza tra animali estinti milioni di anni fa e l’uomo, di scienza, con una teoria che aveva il suo perché e ci lanciava direttamente in un ambiente remoto e isolato dal nostro presente. La saga di Jurassic World invece altro non è che un tentativo, ben riuscito, di costruire una macchina da soldi senza molta fatica. Infatti non presenta nessuna trama né originale né interessante, è solo ritmo, un continuo scappare da animali simili solo nell’aspetto ai nostri amati dinosauri. Diciamo pure che la saga di Jurassic World ricorda più che i cari vecchi Jurassic park, i film di Godzilla.
Godzilla è definito come un enorme animale preistorico, risvegliato e potenziato dalle radiazioni nucleari. Sostituite le radiazioni nucleari con il potere della genetica e avrete i mostri di Jurassic world.
Jurassic world-il regno distrutto è completamente privo di carattere, tutti i personaggi presenti sono insignificanti (ad eccezione del bravo Chris Pratt), tutti sono o buoni (sensibili e sentimentali) o cattivi (crudeli)… ma l’uomo non ha altre sfumature? Prima della fine di ogni scena “di suspance” (il 90% del film) già pensi: “ok, adesso arriverà il T-Rex che involontariamente salverà la vita a questo”; “Ok, adesso arriverà il Raptor e salverà la vita a quest’altro”; e così puntualmente accade. Mi fermo qui per non dare spoiler.
Complessivamente, questa saga andrebbe catalogata per la qualità della trama e scene alquanto bizzarre come un B-movie, ma grazie al costo di produzione, pubblicità e nomi dei produttori è considerato un blockbuster, che molto presto verrà dimenticato. Ridateci i veri dinosauri.
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udiego
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giovedì 28 giugno 2018
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jurassic world
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J.A.Bayona, talentuoso regista di origini spagnole, con Jurassic World – Il Regno Distrutto, porta al cinema a tre anni distanza il secondo capitolo sul rilancio della saga sui dinosauri più amata di sempre. Il regista spagnolo, cercando di mantenere tutte le caratteristiche che hanno distinto i film di questa storica saga, tenta di dare un’impronta sia stilistica che narrativa un po’ diversa rispetto ai classici clichè che ci vengono solitamente proposti. La storia sviluppa sfaccettature diverse: ci spostiamo dall’isola dei dinosauri alla terra ferma e per la prima volta in tutta la saga troviamo un vero cattivo.
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J.A.Bayona, talentuoso regista di origini spagnole, con Jurassic World – Il Regno Distrutto, porta al cinema a tre anni distanza il secondo capitolo sul rilancio della saga sui dinosauri più amata di sempre. Il regista spagnolo, cercando di mantenere tutte le caratteristiche che hanno distinto i film di questa storica saga, tenta di dare un’impronta sia stilistica che narrativa un po’ diversa rispetto ai classici clichè che ci vengono solitamente proposti. La storia sviluppa sfaccettature diverse: ci spostiamo dall’isola dei dinosauri alla terra ferma e per la prima volta in tutta la saga troviamo un vero cattivo. Non c’è nessuna mutazione genetica come inno alla scienza ne “Il Regno Distrutto”, non c’è nessun parco divertimenti per coinvolgere le famiglie alla più grande scoperta scientifica di tutti i tempi. Qui ci sono solo avidità, sete di potere e delirio di onnipotenza nello sfruttamento di queste creature per ottenere il massimo profitto possibile e sostituirsi al creatore cambiando il corso della natura.
Bayona cerca di mantenere saldi i punti di forza del suo predecessore: spettacolo, adrenalina ed effetti speciali non mancano, ma cerca anche di migliorare e rafforzare i punti deboli. Considerando che ci troviamo comunque davanti ad un grande contenitore di immagini spettacolari per famiglie, il regista spagnolo cerca di impostare lo sviluppo della vicenda in modo diverso, provando a dare un tocco personale all’opera. La cosa gli riesce abbastanza bene, e, se il registro narrativo deve comunque essere di un livello raggiungibile da tutti, le atmosfere ed i campi di battaglia vengono completamente ribaltati. Come detto in precedenza, non saranno i nostri eroi a doverla scampare dalla furia dei dinosauri nel loro ambiente naturale, ma saranno gli animali a doversi liberare come se fossero ostaggi, da un contesto a loro sconosciuto ed ostile.
Il lavoro si sviluppa inoltre senza perdere le origini stilistiche del regista. Tutta la sequenza girata nella cameretta della bambina e sul tetto dell’edificio sono intrise di quello stile gotico classico tipico di colui che ha fatto delle atmosfere noir nel genere horror il suo marchio di riconoscimento.
Per concludere Jurassic World – Il Regno Distrutto è il classico blockbuster sui dinosauri che abbiamo imparato ad amare in tutti questi anni, con i contenuti che vengono anche in questa occasione sacrificati a favore dello show e dello spettacolo. Questa volta però non possiamo che apprezzare lo sforzo di questo regista dalle ottime potenzialità di regalare anche qualche cosa di suo e di diverso allo spettatore.
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alejazz
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venerdì 4 gennaio 2019
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bello e interessante...ma inizia a essere monotono
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Continua la saga di Jurassic Park. Con questa pellicola giungiamo al Regno Distrutto.
Spielberg riesce in un altro suo eccezionale lavoro, ricco come sempre di effetti speciali. I dinosauri, paradossalmente, riescono a sopravvivere ai giorni nostri; c’è chi ne è innamorato e cerca di far l’impossibile per salvarli “umanamente”, e chi invece vede in loro un business d’affari da utilizzare come arma di distruzione di massa (vi è insomma il dualismo del bene e male).
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Continua la saga di Jurassic Park. Con questa pellicola giungiamo al Regno Distrutto.
Spielberg riesce in un altro suo eccezionale lavoro, ricco come sempre di effetti speciali. I dinosauri, paradossalmente, riescono a sopravvivere ai giorni nostri; c’è chi ne è innamorato e cerca di far l’impossibile per salvarli “umanamente”, e chi invece vede in loro un business d’affari da utilizzare come arma di distruzione di massa (vi è insomma il dualismo del bene e male).
Scienziati che colgono l’opportunità per inventare nuovi incroci (un po’ come succede nella realtà con le razze canine) e ottengono una nuova creatura, l’Indominus Rex, ripescando l’Indominus Rex del film precedente e unendolo all’intelligenza di un velociraptor (in grado di essere addestrato e di obbedire agli ordini).
Effetti speciali garantiti e tante emozioni, una dietro l’altra...
Cosa mi è piaciuto:
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la trama
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gli effetti speciali
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l’associazione vulcano - dinosauro: nella storia paleontologica infatti il vulcano segna l’estinzione dei dinosauri
Cosa non mi è piaciuto:
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oramai siamo abituati a vedere (e forse anche a prevedere) come gli eventi si svolgono e il filone bene/male che si genera. Se Spielberg decidesse di proseguire con la saga, deve, secondo me, inventarsi qualcos’altro di intrigante.
Consigliata la visione ad adulti (bambini dai 10 anni a salire accompagnati)
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abu_zazza
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martedì 15 gennaio 2019
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benvenuti a quel che rimane di jurassic park...
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“Benvenuti a Jurassic Park”, o almeno, quel che ne resta! Premetto che in questione c’è la saga preferita dal sottoscritto e che quindi l’imparzialità potrebbe risentirne. Volevo scrivere il mio pensiero su quest’ ultimo capitolo la cui visione mi ha lasciato un po’ di perplessità. È doveroso innanzitutto riconoscere i meriti dove vanno riconosciuti. Pensare di dover creare qualcosa di nuovo al quinto capitolo non è mai semplice. Promosso il finale, non potrà piacere a tutti ma propone una novità e crea attesa per il prossimo eventuale capitolo. Bocciato il neo creato Indoraptor, seppur abbellito da folgoranti effetti speciali è parso come un concetto trito e ritrito. Bocciato il trattamento riservato al personaggio di Benjamin “Ben” Lockwood che è nato e morto nello stesso film in maniera totalmente anonima, sarebbe stato bello rendergli giustizia approfondendo la sua storia.
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“Benvenuti a Jurassic Park”, o almeno, quel che ne resta! Premetto che in questione c’è la saga preferita dal sottoscritto e che quindi l’imparzialità potrebbe risentirne. Volevo scrivere il mio pensiero su quest’ ultimo capitolo la cui visione mi ha lasciato un po’ di perplessità. È doveroso innanzitutto riconoscere i meriti dove vanno riconosciuti. Pensare di dover creare qualcosa di nuovo al quinto capitolo non è mai semplice. Promosso il finale, non potrà piacere a tutti ma propone una novità e crea attesa per il prossimo eventuale capitolo. Bocciato il neo creato Indoraptor, seppur abbellito da folgoranti effetti speciali è parso come un concetto trito e ritrito. Bocciato il trattamento riservato al personaggio di Benjamin “Ben” Lockwood che è nato e morto nello stesso film in maniera totalmente anonima, sarebbe stato bello rendergli giustizia approfondendo la sua storia. L’aspetto su cui urge focalizzare maggiormente l’attenzione, tuttavia, è la più totale commercializzazione di un mito. Il crescente bisogno di rendere la pellicola il più adatta possibile ad adulti, ma sopratutto a bambini, ha portato alla completa estinzione di tutte quelle scene cariche di suspense di cui la trilogia originale era ricca e che hanno fatto la sua fortuna. Basti pensare che in quest’ultimo Jp non si è vista una singola goccia di sangue!! Si!! In Jurassic Park non si è vista una singola scena di sangue... L’aspetto mancante era la paura, essere circondati da feroci predatori pronti a sbranarti e trovarsi alla continua e perpetua fuga da essi era l’aspetto che ha reso elettrizzanti ed eccitanti questi film. Il mio augurio è che l’ultimo capitolo di questa moderna trilogia possa riscattare questi primi due episodi che giudico sufficienti ma non di più. Un augurio di vedere più arti troncati da feroci denti a sciabola, anche a discapito dell’audience più giovane, perché si: Jurassic Park, da che mondo è mondo, non è mai stato un film per bambini!
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harloch74
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mercoledì 20 giugno 2018
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un nuovo inizio
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Avevo giudicato male il precedente capitolo del franchise sostenendo che ormai dopo 25 anni di dinosauri “l’effetto Wow” lo poteva avere solo mio figlio.Con la solita convinzione mi sono apprestato a seguire questo seguito e almeno fino alla prima parte del film tutto è andato come copione:trama prevedibile e anche un po’ scema (ditemi chi può investire soldi per il parco più costoso della storia su un isola dalla fine segnata perché il vulcano è attivo) e effetti favolosi ma già visti.Poi qualcosa mi ha fatto ricredere almeno in parte su questa seconda parte.La storia inizia come già preannunciato dal tentativo di salvare i dinosauri rimasti sull’isola da morte certa a causa del vulcano attivo,e mentre il governo decide per la loro estinzione i nostri soliti eroi partono per salvarli ingannati dal solito miliardario speculatore che già si è procurato il DNA del precedente indomito Rex e che ora mira al velociraptor Blue per creare un arma da guerra.
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Avevo giudicato male il precedente capitolo del franchise sostenendo che ormai dopo 25 anni di dinosauri “l’effetto Wow” lo poteva avere solo mio figlio.Con la solita convinzione mi sono apprestato a seguire questo seguito e almeno fino alla prima parte del film tutto è andato come copione:trama prevedibile e anche un po’ scema (ditemi chi può investire soldi per il parco più costoso della storia su un isola dalla fine segnata perché il vulcano è attivo) e effetti favolosi ma già visti.Poi qualcosa mi ha fatto ricredere almeno in parte su questa seconda parte.La storia inizia come già preannunciato dal tentativo di salvare i dinosauri rimasti sull’isola da morte certa a causa del vulcano attivo,e mentre il governo decide per la loro estinzione i nostri soliti eroi partono per salvarli ingannati dal solito miliardario speculatore che già si è procurato il DNA del precedente indomito Rex e che ora mira al velociraptor Blue per creare un arma da guerra.Il succo è il solito:l’eterna guerra tra il capitalismo becero e immorale e i buoni che cercano di salvare delle vite per ideali di giustizia e altruismo.Ma poi il film riesce pur con delle deboli basi a smarcarsi almeno in parte al classico cliché regalandoci un finale che apre nuove strade che non siano la ricerca del dinosauro in un parco plurimiliardario a cui qualcosa va storto.Ne consiglio la visione a patto che non si cerchi un capolavoro e si apprezzi almeno l’idea finale per far proseguire la serie.
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paoloportone
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sabato 9 giugno 2018
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russosauro
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Film di genere che molto difficilmente lascerà una traccia nella storia non solo del cinema fantascientifico,ma anche del cine -pop corn.Ogni paragone con l'originale risulta impietoso,per la (non )cura dei particolari,la fotografia,la scenografia,la colonna sonora, la recitazione,i dialoghi e per un soggetto davvero insulso,che lascia adombrare anche un sottile rimando all'accettazione dei mostri creati dalla genetica (dal mais Ogm a qualiasi altra forma di mutazione apportata alla natura dall'ingegneria genetica). Tuttavia, l'aspetto più inquietante è rappresentato dalla russofobia che subliminalmente trasuda anche in questa mediocre produzione hollywoodiana.
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Film di genere che molto difficilmente lascerà una traccia nella storia non solo del cinema fantascientifico,ma anche del cine -pop corn.Ogni paragone con l'originale risulta impietoso,per la (non )cura dei particolari,la fotografia,la scenografia,la colonna sonora, la recitazione,i dialoghi e per un soggetto davvero insulso,che lascia adombrare anche un sottile rimando all'accettazione dei mostri creati dalla genetica (dal mais Ogm a qualiasi altra forma di mutazione apportata alla natura dall'ingegneria genetica). Tuttavia, l'aspetto più inquietante è rappresentato dalla russofobia che subliminalmente trasuda anche in questa mediocre produzione hollywoodiana.Tra gli acquirenti di dinosauri (quelli più pericolosi) naturalmente c'è un oligarca russo con cui il faccendiere americano (nano ma con un bel ciuffo alla Trump) parla amabilmente ovviamente non in inglese.C'è inoltre un camion per il trasporto dei rettili con una bella bandiera russa in tutta evidenza.Il top è una di quelle pillole di disinformazione gettate all'interno di un discorso apparentemente "scientifico" in cui si dice che i primi ad utilizzare gli animali a fini bellici furono i sovietici durante la bataglia di Stalingrado,trasformando ridicolmente l'espressione tedesca Rattenkrieg (battaglia dei topi),letteralmente guerra casa per casa, nella definizone coniata per indicare l' impiego di ratti contaminati! Purtroppo,la storia non deve essere il punto forte degli sceneggiatori del Pentagono.
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