L'arte contemporanea? È tutta un bluff
di Roberto Nepoti La Repubblica
All'inizio un personaggio si dichiara assassino, invitandoci a scoprire: chi e perché ha ammazzato. Tuttavia Il mio capolavoro non è un giallo, ma un "film di amici" sullo sfondo di una satira del mercato dell'arte (il co-sceneggiatore, non a caso, è il direttore del Museo delle Belle Arti di Buenos Aires). Vecchio pittore misantropo e scorbutico, Renzo Nervi ha un solo amico: il gallerista Arturo, che cerca di farlo lavorare ma non riesce più a venderne le tele, ormai fuori moda. Terzo elemento-chiave della storia è Alex, un giovanotto ottuso e pieno di zelo che vorrebbe diventare discepolo di Nervi. Al centro c'è una truffa: ma, come dice un personaggio, tutta l'arte odierna è una truffa. Ecco, diretto da uno dei due registi del Cittadino illustre, un altro film argentino che merita la visita. Meno graffiante di quel che vorrebbe apparire, ma godibile e interpretato da un simpatico duo di attori.
Da La Repubblica, 24 gennaio 2019
di Roberto Nepoti, 24 gennaio 2019
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