elgatoloco
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martedì 3 dicembre 2019
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animazione riuscita, essenzializzando la storia
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Rispetto al film d'attori, quello di animazione di questo"The Grinch"(Canderland, Cheney, O'Callaghan, Persi, Mosier, 2018) riesce ad essenzializzare la storia, senza però ridurla ai minimi termini, ossia tendendo in piedi la produzione di senso generale, che consiste nel riscoprire(e far riscopprire)lo spirito natalizio, anche laicamente inteso, comunque al di fuori di apppartenenze confessionali e di rigidi steccati, a chi lo abbia perso(come appunto il Grinch, figura in qualche modo embelamtica nella sua aseità)perché lasciato solo a Natale, vissuto monadicamente al di fuori di ogni accudimento amorevole. L'animazione, basata sulla creatura verde, su un bellissimo cane, sulle renne, sulla popolazione "Chi sa", che invece il Natale lo stra-celebra, riesce ad essere, anche naturalmente servendosi delle capacità tecniche offerte dalla computer-grafica, decisamente importante per riassaporare la gioia di una festa che rischiava(e rischia sempre più che mai)di trasformarsi in un'abbuffata consumistica, oltre ogni ragionevole desiderio e talora anche oltre le possibilità finanziarie dei consumatori/acquirenti.
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Rispetto al film d'attori, quello di animazione di questo"The Grinch"(Canderland, Cheney, O'Callaghan, Persi, Mosier, 2018) riesce ad essenzializzare la storia, senza però ridurla ai minimi termini, ossia tendendo in piedi la produzione di senso generale, che consiste nel riscoprire(e far riscopprire)lo spirito natalizio, anche laicamente inteso, comunque al di fuori di apppartenenze confessionali e di rigidi steccati, a chi lo abbia perso(come appunto il Grinch, figura in qualche modo embelamtica nella sua aseità)perché lasciato solo a Natale, vissuto monadicamente al di fuori di ogni accudimento amorevole. L'animazione, basata sulla creatura verde, su un bellissimo cane, sulle renne, sulla popolazione "Chi sa", che invece il Natale lo stra-celebra, riesce ad essere, anche naturalmente servendosi delle capacità tecniche offerte dalla computer-grafica, decisamente importante per riassaporare la gioia di una festa che rischiava(e rischia sempre più che mai)di trasformarsi in un'abbuffata consumistica, oltre ogni ragionevole desiderio e talora anche oltre le possibilità finanziarie dei consumatori/acquirenti.... Diremo che l'idea del Grinch, nata ormai vent'anni fa, anzi un po'prima per merito dell'omonimo libro, cui si ispira sia il film d'attori del 2000 sia questo, vivifica lo lo spirito natalizio, senza deprimere e senza indurre a una fastidiosa auto-colpevolizzazione chi compra o desidera acquistare regali , il che è già qualcosa, considerando, comunque, tutte le induzioni al consumo, che, dal"Black Friday"in poi(o anche prima)piovono sul consumatore, reale o potezniale. El Gato
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fabrizio friuli
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venerdì 19 gennaio 2024
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il nulla
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In un paese gioioso vivono in armonia i " Chi sa " che attendono l' arrivo della festa più lieta dell' anno , che è proprio il Natale, tuttavia, esiste una creatura solitaria e scortese che disprezza il Natale el' entusiasmo di tutti gli abitanti del paesino perennemente gaio : Il Grinch, egli è sempre stato in solitudine, senza avere una madre e un padre che gli hanno elargito quel che tutti gli altri hanno avuto, il suo unico amico è un fedele cane di nome Max ed entrambi, per debellare definitivamente la petulante euforia dei " Chi sa " decidono di rubare tutto ciò che fa parte del Natale, ma gli addobbi e i regali non fanno il Natale, bensì l' essere circondati dai cari.
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In un paese gioioso vivono in armonia i " Chi sa " che attendono l' arrivo della festa più lieta dell' anno , che è proprio il Natale, tuttavia, esiste una creatura solitaria e scortese che disprezza il Natale el' entusiasmo di tutti gli abitanti del paesino perennemente gaio : Il Grinch, egli è sempre stato in solitudine, senza avere una madre e un padre che gli hanno elargito quel che tutti gli altri hanno avuto, il suo unico amico è un fedele cane di nome Max ed entrambi, per debellare definitivamente la petulante euforia dei " Chi sa " decidono di rubare tutto ciò che fa parte del Natale, ma gli addobbi e i regali non fanno il Natale, bensì l' essere circondati dai cari.
Il lungometraggio animato del 2018, basato sul personaggio natalizio iconico del Grinch, al contrario del film di Ron Howard del 2000, ha un protagonista che si comporta come un villano nei confronti degli altri, nonostante nessuno sia scortese con lui, addirittura, un abitante del paese vuole essere suo amico e lui lo evita, quindi, non si può provare empatia nei suoi confronti, invece, il Grinch di Rom Howard è diventato un misantropo per essere stato deriso e umiliato a scuola, davanti all' amata Martha May. In seguito, nel film animato, si scopre che il Grinch non ha mai avuto un padre e una madre che gli avrebbero dovuto donare affetto, lui è sempre stato in solitudine, ma ciò non dovrebbe autorizzarlo ad essere scortese con gli altri che non gli hanno mai fatto nulla di male. Chiusa questa parentesi, questo lungometraggio di animazione è il nulla : non ti lascia nulla e riflettendo su alcune scene del film stesso, il Grinch di questo film ricorda Gru, il personaggio principale del film Cattivissimo Me ( dato che lo studio di animazione è lo stesso ), ma rimane uguale un film che al termine della visione, non rimani colpito nemmeno dal finale, però, bisogna anche tenere in considerazione il fatto che la storia del Grinch è quella di un essere egoista che comprende il vero significato del Natale e il suo cuore cresce, e salva il Natale. Quindi, lo studio di animazione che ha realizzato il lungometraggio si sarebbe dovuto preoccupare di creare un film con una storia differente, piuttosto che creare un film basato su una storia natalizia "sfruttata" più di una volta. Un' ultima pecca palese del film è il doppiaggio eseguito da Alessandro Gassman, perché l' attore italiano non ha saputo doppiare adeguatamente il personaggio, ed è probabile che l' abbia doppiato con scarso entusiasmo o con nessuna voglia di fare quello che ha fatto.
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