Driven - Il caso Delorean

Il pilota di aerei da diporto Jim Hoffamn viene bloccato dall'FBI con la famiglia mentre trasporta per un boss un ingente quantitativo di droga. L'FBI gli propone, in cambio della libertà, un cambiamento di domicilio e la disponibilità a spiare lo spacciatore per poterlo incastrare. Nella sua nuova abitazione in California Jim scopre di avere come vicino John DeLorean, ingegnere automobilistico che sta progettando e poi realizzando l'auto che porterà il suo nome. Il rapporto tra i due sarà amichevole ma anche complesso.

Nick Hamm è riuscito nella non facile impresa di partire da una vicenda realmente accaduta senza fermarsi al biopic ed evitando le secche della ricostruzione in cerca di similitudini e somiglianze.

Il nome di DeLorean è ancora evocativo non solo in Irlanda dove, con il sostegno finanziario della Gran Bretagna, impiantò la sua fabbrica ma anche per coloro che amano i motori o hanno apprezzato Ritorno al futuro. In realtà però chi sta al centro della sceneggiatura non è il personaggio famoso quanto piuttosto il suo vicino di casa.

Classico esempio dell'americano medio che aspira all'elevazione sociale essendo privo di requisiti culturali e di particolari qualità, Jim è però dotato di una sorta di furbizia naif che gli permette di diventare una spia molto sui generis offrendo spunti per sorrisi e risate ma anche inserendosi nel ritratto di un'America anni'70 in cui il gioco delle parti si colloca principalmente sul versante dell'apparire. Per quanto DeLorean tiene alla propria immagine di imprenditore autonomo in grado di sfidare le major dell'automobilismo made in Usa Jim è invece costretto a un ruolo di gregario che lo farà finire in tribunale in una veste che lo spettatore è chiamato a scoprire in una commedia sostenuta da una coppia di attori che sanno offrire ai loro ruoli la giusta dose di ambiguità. 