eugen
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sabato 23 settembre 2023
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notevole esempio di "cinema teatrale"
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Scritto e diretto da ALexis Michalik, "Cyrano mon amour"(2018), ripercorre, certo in forma romanzata, la vicenda umana e professionale di Edomond Rostand, che dopo una serie di insuccessi, scrive, tra tentennamenti, timidezze, ritrosia, "Cyrano de Bergerac", ispirato alla vicenda dello spadaccino ma anche astronomo e poeta del 1600, innamorato di"Roxane", ma costretto dal suo naso infelice("Proboscide")a prestare la sua voce come suggeritore al cugnio. Da un'opera destinata, per molti e anche per il suo autore, al fallimento, invece scaturisce un successo di pubblico straordinario, destinato a durare nei secoli(l'opera debutta nel 1897, dunque in un'epoca anche storicamente cruciale, non solo per Parigi e la Francia).
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Scritto e diretto da ALexis Michalik, "Cyrano mon amour"(2018), ripercorre, certo in forma romanzata, la vicenda umana e professionale di Edomond Rostand, che dopo una serie di insuccessi, scrive, tra tentennamenti, timidezze, ritrosia, "Cyrano de Bergerac", ispirato alla vicenda dello spadaccino ma anche astronomo e poeta del 1600, innamorato di"Roxane", ma costretto dal suo naso infelice("Proboscide")a prestare la sua voce come suggeritore al cugnio. Da un'opera destinata, per molti e anche per il suo autore, al fallimento, invece scaturisce un successo di pubblico straordinario, destinato a durare nei secoli(l'opera debutta nel 1897, dunque in un'epoca anche storicamente cruciale, non solo per Parigi e la Francia). Ottima ricosturizone di quanto e ¿in scena, di quanto avviene in scena, anche a livello d i manovalza e di quanto avviene preparando uno spettacolo teatrlae, e0un esmepio eccelso di quel cinena teatrlae che non maschera(come voleva Andre'Bazin)la propria origine teatrlae, ma anzi la esibisce fieramente e opportunamente , a livello senico e complessivo. Bravisismi gli interpreti principali e gli altri, compresi i comprimari meno noti, a iniziare dal protagonista Thomas Solive'res. Eugen
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dreamers
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domenica 5 febbraio 2023
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insopportabile
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Basterebbe la scena alla prima dei Lumière, con un Rostand diffidente e preoccupato davanti alla nuova forma di spettacolo, per capire da che premesse è nato questo lavoro intriso di una teatralità asfissiante, davvero insopportabile, lontano mille spanne da qualsiasi palpito cinefilo (e infatti la Gandolfi l'ha amato tantissimo). Scenette con ingressi e uscite ravvicinatissime per l'ansia (tutta teatrale) di non far sbadigliare lo spettatore (ansia persino dichiarata nella primissima scena). Dialoghi sculettanti, incapaci di concedere spazio a un solo sorriso. Caratteri con lo spessore di una figurina, per di più doppia. Non uno sguardo ma uno tsunami di parole.
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Basterebbe la scena alla prima dei Lumière, con un Rostand diffidente e preoccupato davanti alla nuova forma di spettacolo, per capire da che premesse è nato questo lavoro intriso di una teatralità asfissiante, davvero insopportabile, lontano mille spanne da qualsiasi palpito cinefilo (e infatti la Gandolfi l'ha amato tantissimo). Scenette con ingressi e uscite ravvicinatissime per l'ansia (tutta teatrale) di non far sbadigliare lo spettatore (ansia persino dichiarata nella primissima scena). Dialoghi sculettanti, incapaci di concedere spazio a un solo sorriso. Caratteri con lo spessore di una figurina, per di più doppia. Non uno sguardo ma uno tsunami di parole. Insomma, perché costringere chi non ama, e persino teme, il cinema a fare un film? La speranza è che Alexis Michalik, onesto regista teatrale, ne abbia fatti due in un colpo solo: il primo e l'ultimo.
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francesco2
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domenica 3 luglio 2022
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complessivamente, un bel film
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Come si dice in questi casi, non parliamo di ujn capolavoro, odi un grande film. Tuttavia, nonostante un racconto -parzialmente- ingenuo ed un bozzettismo talora quasi innegabile, metto tre stelle. Trovo che il lavoro di dimostri una mano sensibile ed abbastanza sicura, che la sua sia una ri-creazione degli sforzi compiuti nel dar vita ad un opera teatrale -molto diversi, credo, da quelli per un film-, in cui reale e finzione si fondono armoniosamente.
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enzo70
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lunedì 17 maggio 2021
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bell''omaggio ad un capolavoro del teatro francese
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La storia di Cyrano de Bergerac è celeberrima, dalla grande interpretazione di Gerard Depardieu alla splendida canzone di Guccini, il romanzo di Edmond Rostand è entrato nella storia e tutti abbiamo vissuto le emozioni per il grande amore per Rossana del grande poeta che nasconde i propri sentimenti dietro il viso dell’amico. Meno conosciuta, invece, la storia dell’autore e del percorso umano ed artistico che ha portato un giovane scrittore di 29 anni a scrivere uno delle opere più note della letteratura francese. Un altro giovane autore francese, Alexis Michalik, oltre un secolo dopo, ha presentato in teatro la storia di Rostand per poi proporla anche nella trasposizione cinematografica.
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La storia di Cyrano de Bergerac è celeberrima, dalla grande interpretazione di Gerard Depardieu alla splendida canzone di Guccini, il romanzo di Edmond Rostand è entrato nella storia e tutti abbiamo vissuto le emozioni per il grande amore per Rossana del grande poeta che nasconde i propri sentimenti dietro il viso dell’amico. Meno conosciuta, invece, la storia dell’autore e del percorso umano ed artistico che ha portato un giovane scrittore di 29 anni a scrivere uno delle opere più note della letteratura francese. Un altro giovane autore francese, Alexis Michalik, oltre un secolo dopo, ha presentato in teatro la storia di Rostand per poi proporla anche nella trasposizione cinematografica. Il risultato è un film davvero molto gradevole, un bell’omaggio a Cyrano e al suo autore.
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gbavila
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venerdì 9 ottobre 2020
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giochi d''acqua?
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Sconfortato per il fallimento del suo ultimo lavoro teatrale, Rostand capita in una "Sala di proiezione delle vedute animate" ai primordi del cinema: questa gli fa presagire la naturale evoluzione del teatro.
Da questo omaggio del cinema al teatro iniziano i giochi d'acqua che accompagnano tutta la vicenda di Cyrano e Rostand che si rincorrono in infiniti cerchi di onde in fuga senza incontrarsi mai, più per scelta che per impossibilità. Il mare in cui vagano è la poesia e l'amore platonico che stimola l'ispirazione mescolando improvvisazione fantastica e raltà.
Nell'acqua avvengono i riflessi, ovvero le riflessioni filosofiche del buon Onorè in veste di "deus ex machina" che dà l'incipit all'opera e alla chiusura del film con un reverente inchino al teatro visto dalle spalle degli attori e dell'autore.
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Sconfortato per il fallimento del suo ultimo lavoro teatrale, Rostand capita in una "Sala di proiezione delle vedute animate" ai primordi del cinema: questa gli fa presagire la naturale evoluzione del teatro.
Da questo omaggio del cinema al teatro iniziano i giochi d'acqua che accompagnano tutta la vicenda di Cyrano e Rostand che si rincorrono in infiniti cerchi di onde in fuga senza incontrarsi mai, più per scelta che per impossibilità. Il mare in cui vagano è la poesia e l'amore platonico che stimola l'ispirazione mescolando improvvisazione fantastica e raltà.
Nell'acqua avvengono i riflessi, ovvero le riflessioni filosofiche del buon Onorè in veste di "deus ex machina" che dà l'incipit all'opera e alla chiusura del film con un reverente inchino al teatro visto dalle spalle degli attori e dell'autore.
La poesia, la filosofia, l'amicizia, l'amore, giocano con bella armonia mostrando il sottile filo che li unisce con un ruolo essenziale di ciascuno, perfino di due bei personaggi molto teatrali, i due "papponi!": fra il bene e il male sono il fuoco, l'energia indispensabile al movimento della macchina, e sapientemente individuano nel sesso l'ingrediente necessario per il funzionamento. Non bastano i personaggi, la storia, il teatro, i soldi, serve sempre la costante di ogni cosa, il sesso, e il loro bordello ben si presta ad alimentare questa macchina, quasi angeli risolutori e pacificatori.
L'universo del teatro è completo e Cyrano, quasi un redivivo don Chisciotte, lascia il mondo con la sua lunga scia di poesia, coraggio e amore, e noi, per una volta, alle loro spalle, raccogliamo lo stesso applauso. Bellissime la regia, i costumi, la scenografia e la musica.
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ralphscott
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domenica 11 agosto 2019
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divertirsi e stare al gioco
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Tanti personaggi ben caratterizzati,buffi,macchiettistici al limite del verosimile,ma sempre amabili,spassosi. Una storia scritta,anche,per divertire con intelligenza,per chi è a conoscenza del famosissimo testo da cui tutto ebbe origine,per chi ne è a digiuno,così come delle sue innumerevoli versioni teatrali e su pellicola. Mi restano nella memoria una Sarah Bernhardt salace,viziata e comunque bonaria,giusto per limitarsi ad un personaggoi marginale,in un film autenticamente corale.
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noureddineelharti
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sabato 1 giugno 2019
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sire anneau, mon amour
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Cyrano, mon amour
“Sire anneau, mon amour”, film tragicomico. Secondo me, è un ritorno al classico in cui i personaggi non si limitano a recitare ruoli ma ogni presenza sembra un pezzo indispensabile di un puzzle, coscientemente o incoscientemente familiare al pubblico, del tipo “Irma la dolce”. Anche questo film ha per parola d’ordine “anneau” ovvero “ano” cioè, “culo”. È l’esibizione dei principali componenti della società occidentale.
-lo scrittore: ha un aspetto più giovane per i baffetti che porta. parigi per lui è la città la più cara.
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Cyrano, mon amour
“Sire anneau, mon amour”, film tragicomico. Secondo me, è un ritorno al classico in cui i personaggi non si limitano a recitare ruoli ma ogni presenza sembra un pezzo indispensabile di un puzzle, coscientemente o incoscientemente familiare al pubblico, del tipo “Irma la dolce”. Anche questo film ha per parola d’ordine “anneau” ovvero “ano” cioè, “culo”. È l’esibizione dei principali componenti della società occidentale.
-lo scrittore: ha un aspetto più giovane per i baffetti che porta. parigi per lui è la città la più cara. Il suo percorso conferma che il successo è dietro una porta che “l’attrice sara” gli apre … una questione di culo.
-la moglie: detta “Rosemonde” è più spina che rosa. Per lei, invece, parigi è la città più bella. gelosa per uno scambio di lettere che suo marito, ancora sconosciuto come scrittore, scambia con un’altra. Diventa permissiva davanti a un bacio extraconiugale, quando il marito ha avuto culo.
-il negro: come visone del personaggio nella realtà parigina del 1895, secondo me la rappresenta “col cazzo!” cioè, un francese vedendola direbbe “mon cul!”.
-la compagnia teatrale: compromessi tra letteratura e arte, “l’attore recita le battute degli altri” quindi, più vantaggi uno ne trae, più culo ha o avrà.
I produttori: compromessi tra denaro, inchiostro e magia. Se il sogno non ha sempre culo, la motivazione è spesso un culo: “l’attrice Maria Legault”.
Significativa è la scena di chiusura, dopo il bacio extraconiugale, mentre lo scrittore annusa la rosa che gli ha lasciato “Jeanne” la costumista, la spina, cioè “Rosemonde” spunta alle sue spalle.
In questa chiave di lettura, con “Cyrano, mon amour”, a mio avviso, si lascia intendere “Sire anneau, mon amour”.
noureddine el harti
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squasher
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giovedì 25 aprile 2019
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bellissimo
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Gran bel film, non avevo molte aspettative, ma mi ha davvero sorpreso in positivo. Ottima regia, mai noioso, allegro e profondo insieme. Assolutamente da vedere, soprattutto chi ama anche il teatro è il cinema francese.
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rosmersholm
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giovedì 25 aprile 2019
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bravò
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Questa virtuosistica variazione sul tema del Cyrano è un film pieno di ironia, eleganza e divertimento.
Senza essere un capolavoro, vi farà uscire dal cinema con il sorriso sulle labbra.
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mercoledì 24 aprile 2019
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colto e divertente.
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Davvero un bel film.
Ti fa ridere e ti butta letteralmente nella Parigi di fine 800 a fianco di Rostand e della sua pièce teatrale.
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