Nel 2015 debuttava sullo schermo Ant-Man, personaggio Marvel creato nel 1962 da Stan Lee e Jack Kirby nella testata di Tales to Astonish, in un lungometraggio che vedeva la regia di Peyton Reed ed un cast di tutto rispetto, con Paul Rudd (Scott Lang/Ant-Man), Evangelyne Lilly (Hope Van Dyne/Wasp) e Michael Douglas (Hank Pym) su tutti. Il film ebbe un ottimo riscontro di critica e pubblico, oltre che un buon incasso al botteghino, tutti fattori che hanno convinto i Marvel Studios a realizzarne un seguito, intitolato Ant-Man and the Wasp. Dopo gli eventi narrati in Captain America: Civil War (2016), Scott Lang/Ant-Man è agli arresti domiciliari per aver infranto diverse leggi, il che gli permette di passare più tempo nei week-end con sua figlia Cassie (Abby Rider Fortson), nonostante sia tenuto sotto osservazione dall'FBI ventiquattro ore su ventiquattro. Nel frattempo, Hope Van Dyne e suo padre Hank Pym, a causa delle azioni di Scott, cercano un posto sicuro in quanto fuggitivi, cercando anche un modo per riportare indietro la loro amata Janet (Mischelle Pfeiffer), la Wasp originale, dal Regno Quantico, un'altra dimensione composta da particelle subatomiche in cui il tempo e lo spazio perdono apparentemente valore. Nonostante le divergenze con Scott, i due scoprono che quest'ultimo è la chiave per raggiungere il loro obbiettivo, anche se dovranno fare i conti con un nuovo e misterioso nemico capace di passare attraverso le superfici, Ghost (Hannah John-Kamen), che farà di tutto per ostacolarli.
Non era facile mantenere alto l'interesse per il seguito della fortunata prima pellicola, ma Ant-Man and the Wasp non solo riesce nell'intento, supera addirittura le più rosee aspettative, elevando la dose di spettacolarità nelle sequenze di azione e humour mai fuori luogo, non rinunciando alla caratterizzazione dei personaggi, nonostante le svariate new-entry, su tutte la Janet Van Dyne della famosissima Michelle Pfeiffer ed il simpatico agente Jimmy Woo, interpretato da Randall Park. Paul Rudd, arrivato ad interpretare il personaggio per la terza volta sul grande schermo, si riconferma un attore dalle grandi abilità recitative, che rendono il suo Ant Man originale, divertente ma allo stesso tempo profondo: deve puntualmente fare i conti con la legge e la responsabilità di essere padre, in quanto fa di tutto per rendere felice sua figlia Cassie, la quale prova una grande ammirazione per lui; come nel primo film, infatti, anche nel seguito si affrontano tematiche legate al rapporto tra genitori e figli, rendendolo un prodotto destinato specialmente alle famiglie, ma pur sempre godibile agli occhi dei più grandi. Come da titolo, il ruolo della Lilly viene notevolmente ampliato rispetto al primo capitolo, dato che ha ottiene una posizione da coprotagonista, e Michael Douglas si rivela sempre una scelta azzeccata nei panni del burbero Dottor Hank Pym. Gradito il ritorno di Louis (Michael Pena), sempre esilarante, con alcune tra le battute migliori di tutto il film. Menzione particolare per l'antagonista femminile, Ghost, le cui apparenze ingannano, nel senso che vi sono delle motivazioni che la portano ad agire in un modo di dubbia moralità, un aspetto che rende il personaggio di Hannah John-Kamen più umano, con il quale il pubblico può sviluppare empatia. Fa il suo debutto anche Bill Foster, assai noto ai fan del fumetto ed interpretato da Laurence Fishburne (la trilogia di Matrix, L'uomo d'acciaio), presentato come un vecchio collega di Hank, il quale decise di licenziarlo a causa di alcune divergenze. Non manca il cameo di Stan Lee e vi sono diversi rimandi al fumetto originale che i fan più accaniti noteranno sicuramente. Per quanto concerne il comparto tecnico, la colonna sonora è molto orecchiabile, con tanto di richiami al primo film, e gli effetti visivi sono straordinari, soprattutto le sequenze ambientate nel Regno Quantico. L'azione, come già accennato, migliora ulteriormente, soprattutto per la presenza di alcune scene girate in slow motion, come quella già mostrata nel primo trailer ambientata nella cucina, con protagonista Wasp che schiva dei coltelli. Condito inoltre da una trama che, seppur non troppo complessa, riesce ad intrattenere lo spettatore, il nuovo film di Peyton Reed convince pienamente e si rivela più o meno al livello del predecessore, anzi, a tratti anche più riuscito, nonostante abbia come pecca più evidente il ritmo della narrazione, che talvolta risulta confusionario ed eccessivamente rapido, con qualche scena che avrebbe necessitato di maggior approfondimento. Una volta terminata la piacevole visione, vi sono inoltre due sequenze, una a metà e l'altra alla fine dei titoli di coda, per cui è consigliabile, come da prassi, rimanere seduti fino alla fine.
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antoniomontefalcone
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martedì 28 agosto 2018
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le macro qualità dei micro supereroi antman e wasp
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Arriva al cinema il sequel di 'Ant-Man' del 2015, e anche in questa pellicola i toni da commedia prevalgono sullo spirito action e sulle psicologie dei personaggi, per ridare allo spettatore una scanzonata pausa di leggerezza dopo i travolgimenti epici e cupi di 'Avengers: Infinity War'. E' un'opera fumettistica che cita gli affascinanti classici del genere fantasy del passato, da 'Assalto alla Terra' a 'Radiazioni BX: distruzione uomo' e 'Viaggio allucinante', in modo divertente e coinvolgente; e non ha grandi ambizioni se non quella di essere un godibile intrattenimento, risultando funzionale ed efficace. Il film ha la sua forza nello stupore del mondo subatomico e delle dimensioni in scala, nella bravura del cast, nei tempi comici perfetti, nel ritmo dell'azione ben dosato, nella dimensione intima e personale dei personaggi, e nelle avvincenti sequenze.
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Arriva al cinema il sequel di 'Ant-Man' del 2015, e anche in questa pellicola i toni da commedia prevalgono sullo spirito action e sulle psicologie dei personaggi, per ridare allo spettatore una scanzonata pausa di leggerezza dopo i travolgimenti epici e cupi di 'Avengers: Infinity War'. E' un'opera fumettistica che cita gli affascinanti classici del genere fantasy del passato, da 'Assalto alla Terra' a 'Radiazioni BX: distruzione uomo' e 'Viaggio allucinante', in modo divertente e coinvolgente; e non ha grandi ambizioni se non quella di essere un godibile intrattenimento, risultando funzionale ed efficace. Il film ha la sua forza nello stupore del mondo subatomico e delle dimensioni in scala, nella bravura del cast, nei tempi comici perfetti, nel ritmo dell'azione ben dosato, nella dimensione intima e personale dei personaggi, e nelle avvincenti sequenze. Aspetti che fanno perdonare anche i punti deboli dello script. Un cinecomic dignitoso quindi, che nel complesso merita la visione.
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