Un sacchetto di biglie

Film 2017 | Drammatico, +13 110 min.

Regia di Christian Duguay. Un film Da vedere 2017 con Dorian Le Clech, Batyste Fleurial, Patrick Bruel, Elsa Zylberstein, Bernard Campan. Cast completo Titolo originale: Un sac de billes. Genere Drammatico, - Francia, 2017, durata 110 minuti. Uscita cinema giovedì 18 gennaio 2018 distribuito da Notorious Pictures. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 - MYmonetro 3,13 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento martedì 18 dicembre 2018

Due giovani ebrei riescono a sopravvivere con astuzia alle sevizie dei nazisti nella Francia occupata. Dal romanzo di Joseph Joffo. In Italia al Box Office Un sacchetto di biglie ha incassato 860 mila euro .

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Consigliato sì!
3,13/5
MYMOVIES 3,50
CRITICA 2,50
PUBBLICO 3,38
CONSIGLIATO SÌ
Le biglie come simbolo di un'infanzia che viene messa alla prova.
Recensione di Giancarlo Zappoli
lunedì 8 gennaio 2018
Recensione di Giancarlo Zappoli
lunedì 8 gennaio 2018

Parigi. Joseph e Maurice Joffo sono due fratelli ebrei che, bambini, vivono nella Francia occupata dai nazisti. Un giorno il padre dice loro che debbono iniziare un lungo viaggio attraverso la Francia per sfuggire alla cattura. Non dovranno mai ammettere, per nessun motivo, di essere ebrei.
Del romanzo autobiografico di Joseph Joffo, pubblicato nel 1073, esisteva già una versione cinematografica diretta da Jacques Doillon nel 1975. Perché allora realizzare un remake a più di quaranta anni di distanza? La prima risposta è giunta dal diretto interessato, Joffo, in una conferenza di fronte a studenti universitari che si può anche trovare su YouTube.

La figura del padre nel primo film non era verosimile mentre in Christian Duguay, che al rapporto padre e figlio è particolarmente attento anche quando gira un film come Belle & Sebastien - L'avventura continua, ha trovato il regista capace di restituire verità al loro rapporto.

Si aggiunga anche un distacco da uno stereotipo abbastanza diffuso, presente nel film di Doillon, che riguarda l'indifferenza di tutta la Chiesa cattolica alla sorte degli ebrei. Le figure di sacerdote che compaiono nel film corrispondono ad incontri effettivi vissuti dai due ragazzi.

Detto ciò va rilevato come Duguay abbia mutato il punto di vista. Lo sguardo è sempre quello di Joffo ma non dell'adulto che descrive quanto accaduto nel passato. Lo spettatore è posizionato a fianco dei due fratelli che vivono come bambini la tragedia che sta loro intorno. Le biglie divengono così il simbolo di un'infanzia che viene messa alla prova ma finiscono anche con il rappresentare quella vita in famiglia a cui i due fratelli sperano di tornare. Lo sguardo culturalmente 'distante' (Duguay è canadese) favorisce poi una rilettura delle vicende che segue una schema noto ma lo depura da qualsiasi accento di retorica consentendo alle vicende vissute dai due fratelli di 'arrivare' alle nuove generazioni senza che queste se ne distanzino pregiudizialmente in quanto 'già viste' o comunque 'old style'.

Perché questo è in definitiva il motivo per cui già nel 1973 Joffo dava alle stampe le sue memorie sotto forma di romanzo. Oggi più che mai, mentre venti di guerra tornano a soffiare con insistenza e nostalgie pericolose riaffiorano e trovano adesione anche in chi quei tempi non li ha vissuti, le ultime righe del libro si presentano come un monito e motivano alla visione del film. Joffo scrive: "Guardando dormire mio figlio non posso che augurarmi una cosa: che mai provi il tempo della sofferenza e della paura come l'ho conosciuto io durante quegli anni. Ma cos'ho da temere? Cose del genere non si riprodurranno più, mai più. Le sacche sono in solaio e ci resteranno per sempre. Forse...".

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
lunedì 22 gennaio 2018
kimkiduk

Giorno della memoria, quest'anno con più film e sempre di ottima fattura e soprattutto di forte impatto emotivo. Poi spesso sono sempre storie vere ed anche questa lo è, sul finale si vedono i protagonisti adesso ancora vivi. Certo forse non tutto è andato come viene descritto, qualche passaggio scenico e qualche esigenza cinematografica è sicuramente presente, ma [...] Vai alla recensione »

giovedì 25 marzo 2021
enzo70

La filmografia sulla follia nazista è oramai praticamente sterminata. E, per fortuna, il livello è mediamente alto. Questo film, tratto da una storia, l’ennesima, drammatica storia vera, si colloca sicuramente nella fascia superiore per qualità di narrazione e per la delicatezza con cui l’ottimo Duguay tratta la storia: quella di due ragazzini parigini che improvvisamente [...] Vai alla recensione »

venerdì 8 marzo 2019
LBavassano

 Non credo resterà nella storia del cinema come "Arrivederci ragazzi", ma merita di essere visto. Perché è un film onesto e ben realizzato. Perché anche queste opere aiutano a non dimenticare. Perché la nostra vita non è fatta solo di capolavori.  

sabato 9 febbraio 2019
Vepra81

Non si può e non si deve commentare negativamente questo film. Pensavo di vedere la versione francese della "vita è bella", ma mi sbagliavo. Il film tratta lo stesso argomento ma in modo differente. Attori eccezionali nelle loro interpretazioni. Unica pecca sta nella scelta di avere usato alcune volte la ripresa con i droni. Visto il periodo raccontato io avrei utilizzato movimenti [...] Vai alla recensione »

venerdì 28 dicembre 2018
noureddine el harti

non so quanto possa essere casuale ma l'ingresso mi sembra ispirato da una poesia classica araba che racconta di tre ragazzi che rispondano alla domanda della guardia di al hajjaj in roda notturna: chi siete per trasgredire l'ordine dell'emiro dei fedeli? quando uno di loro rispose "io sono il figlio di colui che s'inchinano le nuche di ogni nobiltà davanti a lui, le arrivano (le nuche) costrette e [...] Vai alla recensione »

martedì 23 gennaio 2018
trikky

la memoria sempre per non dimenticare MAI. A differenza di molti altri film sul tema questo è un film visto dalla parte dei bambini, come già era successo con il bambino col pigiama a righe; qui gli attori piccoli bimbi sono i piu grandi, riescono a trasmetterti incredulità, forza, allegria e tristezza allo stesso tempo solo come i ragazzini riescono a fare.

Frasi
Meglio il dolore di uno schiaffo che perdere la vita perché se ne ha paura!
Roman (Patrick Bruel)
dal film Un sacchetto di biglie - a cura di Alfredo MAC
STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
venerdì 19 gennaio 2018
Alessandra De Luca
Avvenire

Joseph e Maurice Joffo sono due fratellini ebrei che vivono nella Parigi occupata dai nazisti. Quando un giorno il padre dice loro che dovranno compiere da soli un lungo e difficile viaggio attraverso tutta la Francia per sfuggire alla cattura, i bambini trovano la forza e l'ingegno per sopravvivere alla barbarie della guerra e ritrovare i genitori.

giovedì 18 gennaio 2018
Alessandra Levantesi
La Stampa

Portato sullo schermo nel 1975 da Jacques Doillon, il libro autobiografico di Joseph Joffo (classe 1931) torna ora nella versione firmata dal canadese Christian Dugay, regista di esperienza televisiva che con il film Belle & Sebastien aveva dimostrato una sua particolare sensibilità per il mondo infantile/adolescenziale. E bisogna dire che, soprattutto nell'imminenza del Giorno della Memoria, è impossibile [...] Vai alla recensione »

giovedì 18 gennaio 2018
Silvio Danese
Quotidiano Nazionale

Dalle memorie di Joseph Joffo, bestseller su una famiglia ebraica in fuga da Parigi nazista a Nizza fascista non ancora sotto legge razziale, già tradotto al cinema dal giovane Doillon nel 1975. Nel punto di vista del fratello più piccolo il regista specialista di ragazzi & anni '40 (la serie "Belle e Sebastien") cerca e spesso trova il passo di un buon romanzo illustrato sulla sopravvivenza, tra viaggi [...] Vai alla recensione »

giovedì 18 gennaio 2018
Alice Sforza
Il Giornale

Joseph e Maurice sono due fratelli ebrei parigini che vedono la loro infanzia spazzata via dall'occupazione tedesca in Francia. Per la loro salvaguardia, occorre farli partire da soli, per arrivare a Nizza, lungo di salvezza. Un viaggio pieno di pericoli, difficoltà, incontri, nel quale i due ragazzi dovranno usare tutto il loro ingegno per sfuggire ai nazisti e ricongiungersi alla famiglia.

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