Tre manifesti a Ebbing, Missouri |
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Un film di Martin McDonagh.
Con Frances McDormand, Woody Harrelson, Sam Rockwell, Abbie Cornish.
continua»
Titolo originale Three Billboards Outside Ebbing, Missouri.
Thriller,
Ratings: Kids+13,
durata 115 min.
- USA, Gran Bretagna 2017.
- 20th Century Fox Italia
uscita giovedì 11 gennaio 2018.
MYMONETRO
Tre manifesti a Ebbing, Missouri
valutazione media:
3,88
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Sui manifesti si può scrivere c****?di FabioFeliFeedback: 25659 | altri commenti e recensioni di FabioFeli |
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mercoledì 24 gennaio 2018 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Mildred Hayes (Frances McDormand) fa affiggere tre manifesti da Red Welby (C.L. Jones) in una strada secondaria alle porte di Ebbing, un paese del Missouri; sa che verranno notati ugualmente perché sono un atto di accusa nei confronti dello sceriffo della cittadina, Bill Willoughby (Woody Harrelson), che dopo diversi mesi non ha fatto nessun progresso nell’indagine per trovare il colpevole della morte della figlia stuprata ed uccisa. La reazione degli abitanti di Ebbing è di riprovazione per Mildred, accusata da più concittadini di non avere riguardi per Bill malato terminale. L’aiutante dello sceriffo, James Dixon (Sam Rockwell), cerca di convincere con toni bruschi e minacciosi Welby a rimuovere i manifesti, ma incontra un deciso diniego. Mildred stessa viene minacciata nella sua bottega. Lo sceriffo si reca da Mildred, per convincerla a far togliere i manifesti, ma lei rifiuta. Bill le scrive una lettera, che lascia assieme ad altre due lettere per la moglie e le sue figlie, prima di suicidarsi. Monta ancora di più la rabbia del paese verso Mildred, ritenuta responsabile del gesto dello sceriffo. Qualcuno brucia i cartelloni pubblicati da Mildred e Dixon malmena Welby gettandolo dalla finestra del primo piano dell’ufficio, proprio di fronte alla centrale di polizia … In questo film la violenza è una “normale” espressione di quel profondo sud degli USA, che sembra ancorato ad alcuni “valori” della conquista del West: il razzismo, l’idea dell’uno contro tutti per farsi giustizia-vendetta da soli, il machismo omofobo che nasconde insicurezza e infantilismo, la convinzione che il male proviene sempre da “fuori” della propria comunità. E’ la provincia che non ragiona e che disprezza il modo di vivere e di pensare degli abitanti delle metropoli, e che ha una forte responsabilità nell’aver consegnato il paese al “genio” di The Donald. Ma anche la provincia può riscattarsi, imparando dagli errori commessi e ritrovando la propria umanità. Il fanfarone razzista Dixon riceve due dure lezioni - la prima da Mildred decisa ad un atto criminoso per avere giustizia, e la seconda da Welby che non rifiuta un atto di umanità verso di lui, nonostante tutto –, ed è disposto ad essere picchiato ed umiliato da chi sospetta responsabile dell’omicidio della figlia di Mildred, per poterne provare la colpevolezza. Mildred stessa non è più sicura di volersi vendicare ai danni di una persona spregevole come quella che ha ucciso sua figlia. L’ottima sceneggiatura, articolata ed incalzante come un giallo, premiata al recente Festival di Venezia, è piena di un humour nero degno dei film dei fratelli Coen, ma anche di squarci di umanità come è per i personaggi delle storie di Ken Loach; la recitazione dei principali protagonisti è eccellente e credibile. Tutti buoni motivi per consigliare la visione di questo bel film. Valutazione *** e ½
FabioFeli
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