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La forma dell'acqua, Del Toro sta rimpiazzando Tim Burton?

Dietro il cinema del regista messicano si nasconde quel candore che fa apparire i suoi progetti spontanei e frutto di vera passione. Al cinema.
di Roy Menarini

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Sally Hawkins (48 anni) 27 aprile 1976, Londra (Gran Bretagna) - Toro. Interpreta Elisa nel film di Guillermo Del Toro La forma dell'acqua - The Shape of Water.
domenica 18 febbraio 2018 - Focus

C'è più di qualche indizio che Guillermo Del Toro stia sostituendo Tim Burton nel cuore degli appassionati di cinema gotico, e nel tentativo di sfondare il recinto della nicchia cinefila e dark per approdare a un pubblico più vasto. In verità, La forma dell'acqua - pur nella sua leggibilità allegorica (non è certo complesso decifrare il messaggio democratico e anti-razzista della storia) - contiene elementi conturbanti, sia di tipo orrorifico sia nel campo dell'attrazione erotica. Anche se Del Toro non spinge il pedale della violenza come in Il labirinto del fauno (che rimane la sua opera più compiuta e sbalorditiva), La forma dell'acqua è un film anfibio come la creatura che ne fa parte, una fiaba troppo nera per le famiglie e talvolta un po' light per gli amanti delle tinte forti.

Ma forse è proprio in questo connubio apparentemente poco astuto per il botteghino che si nasconde una parte dell'atteggiamento più amato dai fan nel cinema di Del Toro, quel candore che fa apparire i suoi progetti spontanei e frutto di vera passione.
Roy Menarini

Quando, alla premiazione della Mostra del Cinema di Venezia, uno sfortunato errore di traduzione durante il discorso di ringraziamento del cineasta messicano fece scambiare all'interprete la parola "mostri" con "mostarda", ci furono molte risate. Ma nessuno si è chiesto come potesse essere sembrato possibile alla traduttrice che Del Toro volesse comunicare al pubblico il suo amore per una salsa: lo aveva immaginato verosimile proprio per l'ironia e la fanciullesca devozione del regista a un universo che fa dell'incanto più infantile verso i miti di gioventù un vero e proprio codice di comportamento.


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In foto una scena del film La forma dell'acqua - The Shape of Water.
In foto una scena del film La forma dell'acqua - The Shape of Water.
In foto una scena del film La forma dell'acqua - The Shape of Water.

Tra i mostri tanto amati da Del Toro c'è ovviamente Il mostro della laguna nera, chiara ispirazione per il design della creatura ibrida di La forma dell'acqua. Troppo spesso, però, nelle analisi del film ci si è accontentati di indicare la discendenza iconografica. Ebbene, quel film spiega più di quanto non si creda della pellicola più recente. Non è affatto un omaggio superficiale, né una citazione elementare. Per esempio, quando il film di Jack Arnold fu distribuito in America (in un periodo di trasformazione e ringiovanimento del pubblico statunitense) i produttori non sapevano come etichettare il prodotto, ovvero se classificarlo come un horror o enfatizzare l'aspetto (scarsino) dell'elemento fantascientifico per cavalcare l'onda del genere "alieni" molto in voga al momento.

E questa attribuzione incerta sembra guidare anche La forma dell'acqua in cui il cinema science fiction dell'epoca si mescola al mostruoso perturbante, il tutto collegato a una metafora politica che sembra invertire il segno del cinema fantastico conservatore americano degli anni Cinquanta, quando l'ammonimento popolare era spesso di sapore maccartista e repubblicano.
Roy Menarini

Oltre al mito della Bella e la Bestia, in Il mostro della laguna nera si suggeriva anche una tensione sessuale tra la creatura e la protagonista femminile. Pochi mesi dopo, i personaggi di Quando la moglie è in vacanza di Billy Wilder, vanno al cinema a vedere proprio il film di Arnold, poco prima del lungo ed estenuante assedio erotico di Tom Ewell a Marilyn Monroe, forse anche quella una storia (ribaltata) di belle e bestie. Questa volta, poi, la Bella non è così bella, ed è anche menomata. Mentre il mostro ha un suo splendore muscolare e una mascolinità letteralmente nascosta.

Insomma, nel processo creativo che scorre sotto La forma dell'acqua non vi è solamente il catalogo delle figurine cult di Del Toro ma un più sottile gioco di seduzione tra immaginario gotico, poesia degli esclusi e sistema hollywoodiano.


RECENSIONE

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