L'altro volto della speranza

“The Other Side of Hope” – la nuova pellicola scritta e diretta da Aki Kaurismaki, premiata con l’Orso d’Argento alla regia a Berlino – è una empatica commedia godibile e al tempo stesso anche un dramma realistico che parla di problemi attuali quali disoccupazione e immigrazione. E lo fa col consueto stile poetico surreale e dolce-amaro del regista. “L’altro volto della speranza”, come in “Miracolo a Le Havre”, parla di poveri e di immigrati clandestini, di persone escluse e ai margini della società che si aiutano tra loro. L’opera è una favola amara e stilizzata, antiretorica e fluida che, dietro l’umorismo raggelato e le musiche blues, le atmosfere malinconiche e la messinscena atemporale, le inquadrature frontali e l’antinaturalismo dei gesti, regala emozioni e riflessioni. Un cinema minimale che sposa la costruzione dell’effetto espressivo e comunicativo dell’immagine, e trasmette un grande calore e una grande speranza nella solidarietà umana, diventandone anche un sincero inno.