Amityville: Il risveglio

Film 2017 | Horror, +13 85 min.

Titolo originaleAmityville: The Awakening
Anno2017
GenereHorror,
ProduzioneUSA
Durata85 minuti
Regia diFranck Khalfoun
AttoriJennifer Jason Leigh, Bella Thorne, Cameron Monaghan, Taylor Spreitler, Thomas Mann Mckenna Grace, Dan Martino, Hunter Goligoski, Brian Breiter.
Uscitamercoledì 23 agosto 2017
DistribuzioneNotorious Pictures
RatingConsigli per la visione di bambini e ragazzi: +13
MYmonetro 2,27 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Franck Khalfoun. Un film con Jennifer Jason Leigh, Bella Thorne, Cameron Monaghan, Taylor Spreitler, Thomas Mann. Cast completo Titolo originale: Amityville: The Awakening. Genere Horror, - USA, 2017, durata 85 minuti. Uscita cinema mercoledì 23 agosto 2017 distribuito da Notorious Pictures. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 - MYmonetro 2,27 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento lunedì 28 agosto 2017

La grande casa di Amityville, Long Island, viene abitata da un nuovo nucleo familiare. Ben presto, si capisce che qualcosa in quella casa non quadra. In Italia al Box Office Amityville: Il risveglio ha incassato nelle prime 2 settimane di programmazione 946 mila euro e 344 mila euro nel primo weekend.

Amityville: Il risveglio è disponibile a Noleggio e in Digital Download
su TROVA STREAMING e in DVD e Blu-Ray su IBS.it e su LaFeltrinelli.it. Compra subito

Consigliato nì!
2,27/5
MYMOVIES 2,00
CRITICA
PUBBLICO 2,53
CONSIGLIATO NÌ
Più che un remake, un seguito o un reboot, il film è una rivisitazione del topos che trae però le conseguenze di sempre.
Recensione di Rudy Salvagnini
giovedì 24 agosto 2017
Recensione di Rudy Salvagnini
giovedì 24 agosto 2017

Quarant'anni dopo il massacro della famiglia De Feo a opera di uno dei suoi componenti, la grande casa di Amityville, Long Island, viene abitata da un nuovo nucleo familiare, composto dalla mamma Joan, dalla figlia grande Belle, dalla figlia piccola Juliet e dal fratello gemello di Belle, James, in coma da due anni. Le tensioni in famiglia non mancano: Belle, con un passato scapestrato, si sente in colpa perché James si è ridotto così in seguito a un litigio con un ragazzo che aveva messo su internet delle foto non commendevoli di Belle; Joan, che ha perso il marito di cancro, ha dei rapporti pessimi con Belle e pensa solo a James, sottoponendolo a continue cure ed esami nella speranza (vana, secondo il medico) che torni come prima. Solo la piccola Juliet sembra esente da rancori e recriminazioni, ma soffre nel vedere così turbata la pace familiare. Dopo alcuni accenni denigratori dei nuovi compagni di scuola, Belle scopre che la casa dove la mamma li ha portati a vivere è proprio quella del caso De Feo e ne è inorridita. Affronta la mamma che minimizza dicendo che si tratta solo di una leggenda metropolitana. Le cose però non stanno proprio così, come Belle scopre ben presto. Misteriosamente, infatti, James compie dei notevoli progressi. La mamma ne è entusiasta, ma Belle comincia a pensare che sia posseduto da un'entità malevola.

Tra seguiti e remake, film apocrifi e laterali, la saga partita da Amityville Horror e basata, come spunto, su un vero fatto di cronaca, ha prodotto negli anni, dal 1979, anno del capostipite, un consistente numero di film, spesso modesti, ma capaci di interessare il pubblico di riferimento.

La struttura narrativa è stata spesso uguale a se stessa, con ogni volta una nuova famiglia alle prese con la casa infestata e le sue problematiche, il che ha di frequente generato un senso di déjà vu. Franck Khalfoun, specializzato nell'horror e avvezzo anche ai remake (Maniac) affronta la materia con un piglio spavaldo e l'intento di rivitalizzarla. Riallacciandosi, come presupposto, al delitto De Feo - un fatto di cronaca reale - il film cerca di situare la vicenda nel mondo reale, in cui la casa esiste ed esistono anche i film e i libri che sono stati fatti sulla sua vicenda. A un certo punto, addirittura, Belle si mette a vedere il film originario, Amityville Horror, proprio nella casa dove i fatti sono successi, assieme a un paio di compagni di classe elettrizzati dalla circostanza (uno di questi compagni ha portato il dvd non solo di quel film, ma anche del primo seguito e del remake, sdegnosamente scartati in favore dell'originale).

Un gioco quindi quasi metacinematografico (quasi, perché in fondo la casa esiste davvero e così i film), che però resta un divertissement fine a se stesso, senza seguito e senza portare a una rimeditazione innovativa, così come senza seguito è l'introduzione dei personaggi dei compagni di classe che dopo aver svolto pedissequamente la loro funzione espositiva scompaiono dalla storia. Più che un remake, un seguito o un reboot, il film è quindi una rivisitazione del luogo, o meglio del topos, per trarne però più o meno le conseguenze di sempre.

Gli incubi e le visioni che costellano il film sono i momenti migliori, con diversi tocchi malsani e morbosi che talvolta rimandano, per questa loro qualità, allo spirito che animava Amityville Possession (il primo sequel diretto da Damiano Damiani), richiamato anche dallo stretto rapporto tra fratello e sorella: la figura del fratello rimane, giocoforza, la più inquietante, ma Khalfoun resta sempre con il freno a mano tirato, diversamente da quanto fece all'epoca, con maggior profitto, Damiani. I personaggi, pur schematici, sono abbastanza ben delineati e il prendere come punto di vista principale quello della sorella maggiore favorisce il coinvolgimento dello spettatore.

Khalfoun costruisce con una certa cura la situazione, crea una buona atmosfera sinistra e inquietante e - è anche lo sceneggiatore - si produce in qualche svolta narrativa azzeccata (per esempio, quella che spiega la scelta della casa), ma tanta preparazione porta a una parte finale in cui la minaccia prende corpo in modo un po' banale e la tensione si stempera nel già visto e nel prevedibile, pur non negando che vi sia una buona resa spettacolare.

Nel cast, spicca la prova, sensibile e ricca di sfumature, di Jennifer Jason Leigh, attrice dalla lunga e prestigiosa carriera.

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Il sequel della saga di Amityville Horror.
Overview di Rudy Salvagnini

La partenza è stata data da un fatto di cronaca del 1974. Lo sterminio di un'intera famiglia da parte di uno dei suoi componenti, avvenuto in una casa di una cittadina americana del Nord-Est, Amityville. Un fatto di cronaca efferato, ma non diverso da altri. Seguito però dalla fuga precipitosa di un'altra famiglia dalla stessa casa teatro dei delitti dopo aver ipotizzato l'esistenza di presenze soprannaturali malevoli. Tanto è bastato perché venisse scritto, nel 1977, un bestseller dal quale poi, nel 1979, è stato tratto un film di notevole successo, Amityville Horror diretto da Stuart Rosenberg, firma di tutto rilievo. Ancora in piena ondata demoniaca dopo gli straordinari successi de L'esorcista e Il presagio, il film toccò alla perfezione un nervo scoperto coniugando il filone esorcistico con quello delle case infestate. Il fatto poi di richiamarsi a vicende realmente avvenute (non certo nei termini raccontati dal film, ma al pubblico non è importato) aggiungeva un brivido particolare. C'è da dire, però, che il film, per quanto diretto da un ottimo regista (autore, per citarne solo uno, di un classico come Nick mano fredda con Paul Newman), cade un po' piatto. Rosenberg ricerca il realismo ed evita il sensazionalismo, con il risultato però di essere prevedibile e carente nella creazione della suspense.

La casa di Amityville, però, entra di prepotenza nell'immaginario dell'horror, pur essendo assai reale e concreta. Il successo del film dà vita a una serie di cui il primo seguito è quel piccolo (e imperfetto) gioiello di perversione che è Amityville Possession, prodotto da Dino De Laurentiis e diretto da un Damiano Damiani in buona forma, che fa proprio l'opposto di Rosenberg e va a rimestare nel torbido per trarne elementi demoniaci di notevole inquietudine: la scena rimasta famosa è quella della seduzione incestuosa del fratello posseduto nei confronti dell'innocente sorella interpretata da un'ottima Diane Franklin.

Sottile, morbosa, pienamente malvagia: una scena che più delle tante vomitate verdi che abbiamo visto nel cinema demoniaco nel corso degli anni dà davvero il senso del Male.
La serie non si ferma e prosegue con Amityville 3-D diretto da un altro grande del cinema, Richard Fleischer (2022: i sopravvissuti). Appoggiandosi a un cast di buona qualità con l'alleniano Tony Roberts e una giovanissima Meg Ryan, Fleischer cerca toni dimessi e quotidiani, ma non riesce a infondere vitalità a una trama che si avvolge su se stessa e sulla sua lineare prevedibilità. Più il tempo passa e più la serie precipita nella noia e nel già visto, come nel quarto e dimenticabilissimo episodio, Amityville Horror - La fuga del diavolo di Sandor Stern, girato per la televisione. Un po' meglio vanno le cose con Amityville V - Dollhouse di Steve White, un direct-to-video senza pretese, ma di buon intrattenimento che cerca se non altro di rimescolare un po' le carte narrative. C'è anche un altro film a latere, Amityville - Il ritorno di Tom Berry, che di Amityville sfrutta più o meno soltanto il nome, ma ha il pregio di raccontare, in modo a tratti convincente, una storia diversa. Altri titoli non mancano - anche inediti in Italia - come Amityville: A New Generation e i recenti The Amityville Haunting e The Amityville Asylum, ma la serie scivola progressivamente verso la marginalità, anche se i titoli si moltiplicano con accelerazioni improvvise.

Di maggiore interesse il remake del film originario, nel 2005, ancora intitolato Amityville Horror e diretto da Andrew Douglas. Il successo è di nuovo buono, la storia rimane più o meno quella. Di Amityville e dei suoi misteri si è parlato anche nel prologo di The Conjuring - Il caso Enfield, horror di notevole successo diretto da James Wan che ha riportato all'attenzione, sia pure per inciso, la storia della casa posseduta.
E a tentare di riportare, in modo più centrale, l'attenzione su questo luogo fortemente iconico dell'horror è adesso un nuovo film, Amityville - Il risveglio, classificato come nuovo remake del primo film, ma in realtà, come del resto più o meno quasi tutti i film della serie, collegato a esso solo dalla localizzazione della vicenda. La casa resta la protagonista principale, a rappresentare il prototipo della casa infestata, uno degli elementi cardine dell'horror. Proprio la casa, che dovrebbe essere il luogo sicuro per eccellenza, il rifugio, si rivela il nido dove alberga il Male. A dirigere è Franck Khalfoun, fattosi notare una decina d'anni fa con -2 - Il livello del terrore, un horror di discreta tensione ambientato in un parcheggio sotterraneo, altro luogo chiuso, anche se meno familiare. Successivamente, Khalfoun ha realizzato il remake di Maniac, un cult dello slasher (l'originale, non il remake). La storia vede una famigliola - composta dalla mamma single, da una figlia grande, da una figlia piccola e da un fratello in coma - cambiare città e riposizionarsi nientemeno che nella famosa casa di Amityville, dove troverà tutto tranne la pace. Il cast è capitanato da Jennifer Jason Leigh, attrice esperta e dalla lunga carriera, passata attraverso ogni genere di film, compresi horror indimenticabili come The Hitcher - La lunga strada della paura. Recentemente la si è vista - o meglio, intravista, data la brevità del suo ruolo - in un altro horror, Morgan. Qui il suo ruolo è da protagonista ed è una garanzia di qualità, dal punto di vista espressivo. Le immagini del trailer sembrano promettere un maggiore dinamismo rispetto alla piattezza di molti dei film su Amityville e in questo senso la verve registica di Khalfoun promette bene. Come sempre, però, la riuscita si basa su un'alchimia non facile da raggiungere, tra suggestioni, possessioni e déjà vu. Comunque, come, secondo la leggenda, disse Roger Corman per convincere i produttori a realizzare il primo film della sua serie da Edgar Allan Poe (I vivi e i morti): "la casa è il mostro". La casa di Amityville con le finestre inquietanti a fare da occhi aperti sull'ignoto, un ignoto che vive all'interno della casa stessa, è qualcosa di più di un mostro, in effetti, è un luogo dove gli esseri umani incontrano i mostri e diventano essi stessi mostri.

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RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
venerdì 19 ottobre 2018
elgatoloco

QUesto"Amiityville.  The Awakening"(2017, de Franck Khalfoun)è l'...ennesimo film della serie dedicata alla casa "damned", con il fatto di cronaca"inspiegabile"(finora è così, in effetti...)del 1974... Qui siamo mille bilioni lontani dal primo, "Amityville Hauting"di Jay Hanson, perché molto è scontato(anche le cosiddette&qu [...] Vai alla recensione »

martedì 16 ottobre 2018
nerazzurro

Le aspettative erano buone ma già alla fine della prima parte mi sono reso conto che quello che stavo vedendo era un prodotto commerciale che non offriva niente al genere horror. Se un horror anziché curare i dettagli per far paura studia l'angolazione giusta per riprendere il sedere di Bella Thorne allora quello che si merita e la valutazione: PESSIMO

sabato 30 dicembre 2017
Kyotrix

Solita roba, soliti comportamenti ridicoli ( quello della madre poi....). Lasciate perdere, guardate altri bmovie

lunedì 28 agosto 2017
Alcofribas

È chiaro che non si può richiedere originalità assoluta da un plot già sfruttato ampiamente, a sua volta parte di un genere - quello delle case infestate - che esiste da molto prima del cinema stesso.Tuttavia, il film è godibile, presenta alcuni elementi di originalità e di 'autocitazione' che lo rendono interessante. Visione consigliata agli amanti del genere e non solo.

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
giovedì 24 agosto 2017
Maurizio Acerbi
Il Giornale

Belle (la convincente Bella Thome, che gira spesso in mutande) si trasferisce a Amityville, nella casa «indemoniata» del 112 di Ocean Avenue, già protagonista di numerose pellicole della saga. Lo sanno tutti, tranne lei, che si incavola con la madre (Jennifer Jason Leigh) per non averglielo detto. Intanto, il fratello James, in coma, sembra riprendersi dopo il trasloco.

giovedì 24 agosto 2017
Francesco Alò
Il Messaggero

Si torna al 112 di Ocean Avenue, Long Island, nella villa coloniale tedesca un tempo appartenuta alla famiglia Lutz e prima ancora ai De Feo. Le giovani generazioni ignorano totalmente che in quel luogo si possano essere consumate tragedie (il ventitreenne Ronnie De Feo uccise genitori e fratelli) o strane vicende forse paranormali (i Lutz se la diedero a gambe perché convinti che la dimora fosse posseduta) [...] Vai alla recensione »

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