Rosso Istanbul

Film 2017 | Commedia, +13 115 min.

Regia di Ferzan Ozpetek. Un film con Halit Ergenç, Tuba Büyüküstün, Nejat Isler, Mehmet Günsür, Çigdem Selisik Onat. Cast completo Titolo originale: Istanbul Kirmizisi. Titolo internazionale: Red Istanbul. Genere Commedia, - Italia, Turchia, 2017, durata 115 minuti. Uscita cinema giovedì 2 marzo 2017 distribuito da 01 Distribution. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 - MYmonetro 2,52 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento mercoledì 3 aprile 2019

Un regista di origini turche decide di tornare a casa dopo tanto tempo ma il viaggio gli riserverà non poche sorprese. Il film ha ottenuto 3 candidature ai Nastri d'Argento, In Italia al Box Office Rosso Istanbul ha incassato 1,7 milioni di euro .

Rosso Istanbul è disponibile a Noleggio e in Digital Download
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Consigliato nì!
2,52/5
MYMOVIES 2,50
CRITICA 2,50
PUBBLICO 2,55
CONSIGLIATO NÌ
Ferzan Ozpetek torna nella nativa Turchia per mettere in scena il romanzo che ha dedicato alla madre.
Recensione di Paola Casella
venerdì 24 febbraio 2017
Recensione di Paola Casella
venerdì 24 febbraio 2017

Orhan Sahin, uno scrittore che deve la sua fama a una raccolta di favole anatoliche (e che porta il nome del premio Nobel turco Pamuk), torna ad Istanbul dopo vent'anni di esilio autoimposto a Londra. Il suo compito è fare da editor a un celeberrimo regista, Deniz Soysal, che ha scritto un libro in cui sono contenuti ricordi d'infanzia e giovinezza, nonché amori, amici e parenti: questi ultimi ancora vivi e presenti nella Istanbul contemporanea, e pronti a presentarsi al cospetto di Orhan. Soysal invece, dopo un breve contatto iniziale, scompare, come per lasciare il suo posto all'editor venuto dall'Inghilterra. Sahin raccoglierà suo malgrado il testimone del regista entrando nella sua vita e nel suo mondo degli affetti, con un coinvolgimento personale che sorprenderà lui per primo.

Esattamente vent'anni dopo Il bagno turco, anche Ferzan Ozpetek torna nella nativa Turchia per mettere in scena Rosso Istanbul, il romanzo che ha dedicato alla madre, cosa che fa anche con il film tratto da quel romanzo.

La sua storia è piena di madri senza figli, più che di figli senza madri, perché sono i figli ad andarsene lontano seguendo un percorso centrifugo che li allontana dalle loro radici. Rosso Istanbul segue il peregrinare sonnambulo del suo protagonista come quello di Ozpetek, stranieri in una patria che hanno lasciato tanto tempo prima, e i suoi incontri non comportano un contatto fisico, ma sono contatti fugaci con le ombre di un passato che torna a rivisitare il presente. Impossibile non pensare al bel documentario di Grant Gee basato sul romanzo "Il museo dell'innocenza", scritto e interpretato, guarda caso, da Orhan Pamuk.
Ma laddove Istanbul e il Museo dell'innocenza di Pamuk lasciava che a parlare fossero soprattutto le immagini, avvolgendoci visivamente in quel sonnambulismo nostalgico, qui è la parola scritta a prendere il sopravvento, ed è lì che iniziano i problemi: frasi come "Tu potresti essere l'uomo che ho sempre cercato", "Chi guarda troppo il passato non vede il presente", o ancora "Il dolore separa le persone o le unisce per sempre", tolte dalla pagina bianca e messe in bocca a personaggi in carne ed ossa fanno l'effetto di proclami o proverbi invece di scambi verbali autentici, anche perché quasi mai le persone hanno una consapevolezza così eloquente del proprio pensiero. Ozpetek dice del regista Deniz (e probabilmente anche di sé) che ha bisogno di mentire per essere sincero e darebbe la vita per un attimo di verità, ma è proprio la verità a venire spazzata via da questo tipo di conversazioni innaturali.

La scena più bella del film arriva quasi alla fine ed è un poetico scambio fra Orhan e Neval, la migliore amica di Deniz, che ci ricorda i punti di forza del cinema di Ozpetek: la capacità di contrapporre paura e desiderio, e di trovare il punto di rottura nella determinazione di chi ha deciso di non abbandonarsi alla vita e al suo realismo magico. È una scena di immagini e parole sapientemente intessute, che ci sorprende e ci commuove. Ma per gran parte della narrazione Rosso Istanbul sconta un'impostazione rigidamente ancorata al testo scritto, davvero insolita per un regista di solito supremamente visivo come Ozpetek.
La vita che manca nelle interazioni verbali fra i personaggi abbonda invece in quella città della quale vediamo troppo poco, che entra prepotentemente attraverso le finestre con il suo mix di modernità (le luci al neon riflesse sul Bosforo) e arcaismo (la nenia del muezzin, sapientemente mescolata ai suoni della strada da un sound designer, Sertac Muldur, che merita un plauso a parte). Manca anche la tensione politica della Turchia di questi anni, che qui fa semplicemente da sfondo allo sturm und drang dei protagonisti altoborghesi, in modo non dissimile da quello in cui Luca Guadagnino ha confinato i migranti di Lampedusa ai margini dell'inquadratura in A Bigger Splash.

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RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
lunedì 6 marzo 2017
Daniele Marsero

C'è da chiedersi come si viva davvero a Istanbul, quali siano le emozioni, le disgrazie, le feste, gli umori, il sapore del Bosforo in bocca mentre si nuota. C'è da chiederselo seriamente perchè nessuna di queste cose è trasmessa dal nuovo film del pluripremiato Ozpetek, che per vent'anni ci ha regalato emozioni e visioni perfette della felicità [...] Vai alla recensione »

giovedì 2 marzo 2017
Eva K.

Ozpetek con Rosso Istanbul sembra ritrovare la strada di "casa" un po' perduta nel suo precedene lungometraggio. É un film che riporta il regista in quell'intima emozione propria dei suoi lavori. Un'emozione che predilige il viaggio interiore, dove l'estetica dei luoghi lascia spazio ai moti di un sentimento spesso confuso e spaesato, come ogni ritorno nei luoghi [...] Vai alla recensione »

martedì 28 marzo 2017
FrancoDiGuardo

 “Chi guarda troppo il passato, non vede il futuro” Frase chiave del film, quella stessa chiave di colore oro, che la madre (albedo) di Deniz consegna allo scrittore ospite nella casa rossa sulle rive del Bosforo, per aprire la stanza del figlio oramai scomparso misteriosamente da giorni. Come nel viaggio introspettivo di Ulisse nel mare, dove egli conobbe gli uomini dell’Odissea, [...] Vai alla recensione »

lunedì 13 marzo 2017
ralphscott

Dialoghi,o meglio proclami,da Baci Perugina,seguiti da lunghi silenzi a renderli ancor più stucchevoli e vuoti. Fastidiosi e continui primi piani di visi contriti,sempre e comunque. Un senso del tutto che sfugge,se esiste. All'uscita dalla sala spettatori annoiati,delusi,increduli. Certo il marchio di fabbrica del regista non manca: tavolate variegate,il viaggio fisico e quello della mente,l' [...] Vai alla recensione »

sabato 11 marzo 2017
annelise

Dopo aver letto il libro ,si rimane sospesi ,di fronte al film.  Lento, grigio e non rosso,privo del  pathos che caratterizza i film di Ozpetek.Orhan torna a Istambul ,dopo vicende drammatiche,che lo avevano fatto fuggire e viene ospitato nella villa lussuosa di Deniz,regista scrittore,per cui lavora . Deniz scompare ,lasciandogli banalmente il posto.

lunedì 25 settembre 2017
sebastiano.lorusso

Se nei primi prodotti Ozpetek potesse quantomeno vantare una qualche originalità tematica, che tuttavia non ha mancato, talvolta, di risultare troppo uguale a se stessa, "Rosso Istanbul" è l'ennesimo riproporsi degli stessi soggetti, seppur con qualche trascurabile novità, con una grossolana caduta stilistica. Il vero sbaglio è nella concezione di questa pellicola, [...] Vai alla recensione »

martedì 25 luglio 2017
Lupo67

Voto: 6 Tratta dall’omonimo libro scritto dallo stesso regista turco, e dedicato a sua madre, quest’ultima opera è un racconto dalla trama aperta: lo scrittore Orhan Sahin torna nella natìa Turchia per aiutare il  famoso regista Deniz Soysal con il suo primo romanzo. Lì, incontrerà persone e luoghi che rievocheranno una vita che si era lasciato alle spalle. [...] Vai alla recensione »

giovedì 16 marzo 2017
andilento

D'accordo sull'inconsistenza dei dialoghi e di alcune frasi che suonerebbero male anche se scritte sulla carta di un cioccolatino; un vero peccato, l'espressività di Neval e Orhan, senz'altro i migliori, meriterebbe altro spessore. Meno d'accordo sull'estetica del film, sia gli interni delle case che le luci sul Bosforo mi hanno convinto, direi anzi che protagonista del film sembra proprio quel braccio [...] Vai alla recensione »

giovedì 2 marzo 2017
kimkiduk

Quando una persona carissima ti dice che è uscito l'ultimo film di Ozpetek e ci vuole andare tu ci vai, perchè di lui hai anche visto Le fate Ignoranti e la Finestra di Fronte. Poi anche perchè ti piace il cinema e come diceva Truffaut, per fare un grande film devi pensare che lo vedranno molte più donne degli uomini.

venerdì 10 marzo 2017
maumauroma

La misteriosa scomparsa del regista turco Deniz Soysal dalla sua bella casa sulle rive del Bosforo, determinera' una sorta di rielaborazione della vita passata dell'amico Orhan, gia' affermato scrittore, ma ormai prosciugato da anni nell'ispirazione e intristito nell'animo per una drammatica storia familiare, arrivato da Londra il giorno prima della sparizione di Deniz per aiutarlo [...] Vai alla recensione »

sabato 18 marzo 2017
Roccia_moviereviewer

 Il regista e scrittore turco Ferzan Özpetek torna nella sua Istanbul per girare un film tratto da un romanzo dedicato alla madre, a distanza di 20 anni dal suo "il bagno turco" sempre messo in scena in Turchia. Il protagonista Orhan é uno scrittore maturo, temprato dal passato che torna nella sua città natale per fare da editor a un famoso regista; tuttavia il conto [...] Vai alla recensione »

venerdì 3 marzo 2017
vanessa zarastro

Rosso Istanbul è un palese omaggio alla città natale di Ozpeteck, e anche alla stessa madre del regista, donna colta, borghese ed emancipata. Il film descrive una vicenda un po’ intricata in cui tutti hanno dei misteri e tutti soffrono per qualche dolore profondo. Deniz (Nejat Isler) è un regista e anche scrittore che fa tornare Orhan dall’Inghilterra per fargli completare [...] Vai alla recensione »

martedì 21 marzo 2017
Maramaldo

...ovvero del Turco che ha smarrito se stesso. Un annetto fa potevi perdere tranquillamente Rosso Istanbul  con tutto rispetto per Ozpetek che si conferma artigiano sapiente e attento. Oggi le cose turche impongono attenzione e ripensamenti. Si tratta di genti che, pur perseguitate dalle origini, permeano  e condizionano più di un continente.

domenica 25 giugno 2017
elgatoloco

Proustiano, qui(non conosco, confesso le altre opere dell'autore-cui mi avvicno solo ora, vedendo questo film), nel senso della"recherche du temps perdu". Ed è questa, credo, la chiave migliore per leggere il film: è quanto fa l'autore-protagonista(meglio: Oztepek stesso nei panni del protagonista o meglio ancora che si immedesima nello stesso)come colui che rivive, a scopo letterario(lasciamo perdere, [...] Vai alla recensione »

lunedì 6 marzo 2017
Catapulta

Un film che narra le passioni intime. Niente a che vedere dell'omonomo libro scriito dallo stesso Ozpetek, Il libro scorre come se il semaforo fosse sempre sul verde, nel film ci sono molti semmafori rossi che rendono lento l'incedere. Per l'immaginario collettivo dello spettatore italiano, Istabul potrebbe essere un "must" da utilizzare a piene mani, mentre invece ne viene rappresenta [...] Vai alla recensione »

mercoledì 15 marzo 2017
FrancoDiGuardo

“Chi guarda troppo il passato, non vede il futuro”Frase chiave del film, quella stessa chiave di colore oro, che la madre (albedo) di Deniz consegna allo scrittore ospite nella casa rossa sulle rive del Bosforo, per aprire la stanza del figlio oramai scomparso misteriosamente da giorni.Come nel viaggio introspettivo di Ulisse nel mare, dove egli conobbe gli uomini dell’Odissea, così allo stesso accade [...] Vai alla recensione »

mercoledì 15 marzo 2017
Eddy Louis Delluc

 Finalmente un film che mi ha riconciliato con la mia idea di "cinema" con la C maiuscola.  Un viaggio e una messa in prova di noi stessi, nel confrontarci con la scoperta degli altri;..tanto da rigenerarci e rimanere vivi nel nostro presente. Certamente i riferimenti presenti nel film, ad autori come Bergman e Antonioni sono un bagaglio e un mezzo che per me Ozpetek sapientemente [...] Vai alla recensione »

lunedì 13 marzo 2017
no_data

Un film fatto di sguardi ed atmosfere, delicato e sensibile. Se amate questo genere, andate a vederlo! Non fatevi smontare da critiche superficiali. Magari evitate la giornata in cui avete lavorato 12 ore e siete stanchissimi... Ben calibrato, senza eccessi, toccante fino al punto giusto. Spero Vi piaccia quanto è piaciuto a me. Raramente scrivo una recensione perché non sono un critico ma ho visto [...] Vai alla recensione »

domenica 5 marzo 2017
Angie

Il regista percorre un viaggio interiore che si radica nel passato ma che fa presagire una catarsi ed un riscatto emotivo dei protagonisti che si affaccia nel futuro. in parallelo la vita appena accennata di una città complessa che fa da sfondo senza essere pienamente protagonista nelle sue dinamiche,un po la Roma di Sorrentino città magica in un film che sceglie un taglio introspettivo [...] Vai alla recensione »

lunedì 6 marzo 2017
Flaw54

Film senza logica e senza un filo narrativo capace di portare a qualcosa. Silenzi, primi piani, un' atmosfera da film impegnato, ma per arrivare a dire cosa? Quando non abbiamo da dire niente meglio rimanere in silenzio e nel caso darsi a qualche altro mestiere. Poi dovrebbe spiegarci il titolo e non soltanto colorare di rosso lo schermo nel finale. Insopportabile. 

domenica 26 marzo 2017
Maxbest

Distante da "Le fate ignoranti" anni luce, questo film cade sulle citazioni più banali, non descrive Istanbul se non proponendoti il Bosforo in tutte le salse, essenzialmente non è altro che uno sbiadito autoritratto di un'alta borghesia allo sbando. Ozpetek non riesce a narrare gli ipotetici intrecci se non in maniera superficiale e stucchevole; il film, che si ripropone un intimismo della memoria, [...] Vai alla recensione »

venerdì 21 aprile 2017
milena

Ho visto altri film dello stesso regista e avevo delle aspettative. Purtroppo cosi non è stato. Ad un certo punto volevo uscire dal cinema. 

mercoledì 12 aprile 2017
Emanuele 1968

Caspita ne sono passati di anni da Saturno Contro, resto basito e invecchiato. Un mito Serra Yilmaz praticamente l'opposto di Cameron Diaz. Il film no comment, cioè, bello ma di una bellezza che deve piacere,  Ozpetek puoi rimborsati del biglietto?

lunedì 6 marzo 2017
ilmarchetto

Ad un certo punto, dopo aver resistito a sbadigli ed ad un abbiocco diffuso tra tutti gli spettatori... ho iniziato a sperare almeno di vedere qualche immagine di Istanbul ma niente, nemmeno quello!

giovedì 2 marzo 2017
Xjoko

Trovo che il film sia bellissimo e impeccabile nel descrivere qualsiasi tipo di ambientazione anche solo una tavola apparecchiata, ma pecca per lentezza e per non essere totalmente di facile comprensione.Un viaggio introspettivo non segue canoni logici,ma un film che pretende di saperlo raccontare deve saperlo fare. Qui non sempre ci si riesce.

domenica 9 aprile 2017
Fudalcor

I protagonisti sono belli ed espressivi, ma poco credibili nei rari momenti in cui si capisce qualcosa di una trama inesistente che rende il film lento e noioso. 

mercoledì 15 marzo 2017
Brunx

I due protagonisti sono strepitosi. Potrebbe anche fare a meno di parlare, tanto è quello che sono capaci di trasmettere solo con lo sguardo. Il film mi ha emozionato e sono uscito dal cinema con la necessità di stare in silenzio e metabolizzare quello che avevo visto. Il film intreccia ricordi del regista con ritratti di sentimento sopiti o trattenuti.

lunedì 13 marzo 2017
Sereroma

Prima di tutto il film non c'entra niente con il meraviglioso libro. Personaggi diversi, messaggio diverso. Per la prima volta esco delusa e annoiata dopo aver visto un film di Ozptek (Li ho visti tutti almeno 2-3 volte e ogni volta li trovo più belli).Peccato..!

martedì 7 marzo 2017
Paolo

Cinque aggettivi per questo film: Banale, scialbo, lento, pretenzioso, inutile Banale? ... la storia è di una banalità sconcertante ... Scialbo? ... non si vede nè si capisce nulla di Istanbul, nulla ... Lento? ... per raccontare la scialba storia bastava un corto-metraggio di 30 min. Pretenzioso? ... pare che vengano raccontate le verità assolute della vita ... Inuti [...] Vai alla recensione »

mercoledì 6 giugno 2018
no_data

Non è il miglior Ozpetek, ma visto che parliamo di un genio , un maestro assoluto di cinema il film è comunque da vedere  ed ha un suo fascino ed un suo perchè . visto chi c'è dietro la macchina da presa non potrebbe essere altrimenti. 

giovedì 26 agosto 2021
nucciogiordano

Il mio giudizio sul film (mediocre) è  del tutto soggettivo in quanto ammetto di essere carente di una solida cultura cinematografica , ma rimango della stessa opinione dopo due visioni.A parte cio',ho una domanda:perchè la madre di Deniz afferma ,disinvoltamente,all'attore principale di dover abbandonare -di nuovo- un'altra casa?Insomma , perchè questo continuo [...] Vai alla recensione »

domenica 20 giugno 2021
nanobrontolo

Atmosfere e fotografia Ozpetek 100%. Ma per tutto il resto non ho capito cosa ha voluto dire: inutile e noioso!

venerdì 16 giugno 2017
g_andrini

E' un po' spiazzante all'inizio ma è bello che sia così, si dimostra in alcuni frangenti piuttosto originale. Consigliata "La Traviata" dello stesso autore.

domenica 12 marzo 2017
giank51

Fortunatamente c'è Istambul con il suo fascino a salvare un film più che mediocre e noioso. Grande e raffinata la fotografia. Solo per questo vale la pena di seguire una vicenda confusa e poco convincente. 

FOCUS
FOCUS
venerdì 3 marzo 2017
Emanuele Sacchi

"Beh, in un certo senso, non è autobiografica ogni cosa? Voglio dire, tutti noi guardiamo il mondo attraverso il nostro piccolo buco della serratura, no?". A pronunciare la frase è Jesse Wallace, il protagonista di Before Sunset e della trilogia di Richard Linklater iniziata con Prima dell'alba. Ed è innegabile che ci sia del vero. Raccontare significa quasi sempre introdurre qualche elemento del proprio vissuto; modellare, ripensare, riadattare a piacimento un ricordo, un incontro, un'ispirazione, prima vissuta e poi narrata. Ci sono alcuni casi in cui questo passaggio si fa esplicito, in cui la trasfigurazione attraverso un alter ego o una vicenda simile ma rielaborata dalla fantasia lascia il posto a un viaggio profondamente ed esplicitamente autobiografico. È il caso di Rosso Istanbul, in sala dal 2 marzo, in cui una situazione turbolenta come quella della Turchia, dopo il tentato colpo di stato del 2016, rappresenta l'occasione per un ritorno a casa di Ferzan Ozpetek.

Il regista torna alla Istanbul che aveva lasciato cinematograficamente nel 1997 con Il bagno turco - Hamam, prima, e per alcuni versi irripetibile, indagine del regista nella sessualità fluida di un luogo intimamente misterioso.

Tratto dall'omonimo libro, scritto dallo stesso Ozpetek, Rosso Istanbul è l'occasione per guardare indietro ad altri sguardi rivolti allo specchio e al passato, espressi attraverso la pellicola.

Frasi
È un uomo affascinante! Spero solo che non diventi uno dei tuoi disastri...
Una frase di Sureyya (Çigdem Selisik Onat)
dal film Rosso Istanbul - a cura di MYmovies.it
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RECENSIONI DELLA CRITICA
giovedì 2 marzo 2017
Massimo Bertarelli
Il Giornale

Pretenzioso, barboso dramma, parzialmente autobiografico e interamente incomprensibile, che Ferzan Ozpetek ha girato nell'amata Istanbul. L'editor Orhan è tornato per accelerare la stesura del libro del regista Deniz. Proprio Deniz è il più lesto a mangiare la foglia nel mar Bosforo di chiacchiere. Esclama «Che noia» dopo venti minuti e dopo trenta esce di scena senza rientrarvi.

giovedì 2 marzo 2017
Roberto Nepoti
La Repubblica

Conoscendo Ferzan Ozpetek, si potrebbe scommettere sulla sincerità che ha messo nello scrivere il suo romanzo semi-autobiografico Rosso Istanbul e nel dirigere il film omonimo; e tuttavia il secondo lascia una sensazione di artefatto e di occasione mancata. Lo scrittore Orhan Sahin, autore di una celebrata raccolta di fiabe anatoliche - ma che ha gettato la penna alle ortiche, torna nella sua Istanbul [...] Vai alla recensione »

giovedì 2 marzo 2017
Francesco Alò
Il Messaggero

Un ex scrittore di favole torna in Anatolia dove c'erano una volta sia la sua prima vita che la sua prima morte. Pare infatti che l'uomo ora di base a Londra avesse lasciato Istanbul in fretta e furia a causa di una non meglio precisata tragedia familiare. Si chiama Orhan (Halit Ergenc), ha gli occhi azzurri ma non c'è niente di vivo, o vivace, nel suo sguardo.

venerdì 24 febbraio 2017
Federico Pontiggia
Il Fatto Quotidiano

L'adhan dei muezzin e lo stridio dei gabbiani, le sirene dei traghetti e della polizia e il basso sordo e continuo delle trivelle: tutto è rumore in Rosso Istanbul, l'undicesimo lungometraggio di Ferzan Ozpetek, prodotto da Tilde Corsi e Gianni Romoli e dal 2 marzo in sala con 01 Distribution. Tornando a girare nella città natale, che 20 anni fa omaggiò nell'esordio alla regia Hamam - Il bagno turco, [...] Vai alla recensione »

giovedì 2 marzo 2017
Alessandra Levantesi
La Stampa

A circa vent'anni di distanza da Il bagno turco e Harem Suaré, Ferzan Ozpetek torna a girare in patria trasferendo sullo schermo il proprio romanzo Rosso Istanbul (Mondadori, 2013) con alcune varianti fra cui, fondamentale, l'introduzione del personaggio Orhan, che del protagonista del libro, il regista di fama internazionale Deniz, rappresenta una sorta di alter ego; e va da se che l'autore si rispecchia [...] Vai alla recensione »

giovedì 2 marzo 2017
Silvana Silvestri
Il Manifesto

Questo di Ferzan Ozpetek è un ritorno speciale in Turchia: torna per realizzare un film e la messa in scena di vari livelli di sdoppiamento: di chi va via dal suo paese per poi tornare, della scrittura e della regia, dell'autore e dell'attore. Orhan, uno scrittore che vive a Londra da tempo, torna a Istanbul per aiutare Deniz, il suo amico regista nella stesura di un romanzo (come dal romanzo Rosso [...] Vai alla recensione »

NEWS
SPLENDOR
sabato 11 marzo 2017
 

Splendor - Suoni e visioni torna, in una versione rinnovata, per l'edizione 2017. Fedele alla sua anima multitasking, la trasmissione condotta dal critico cinematografico Mario Sesti si occuperà di cinema e delle arti che ruotano attorno ad esso, spaziando [...]

POSTER
martedì 28 febbraio 2017
 

13 maggio 2016. Orhan Sahin torna a Istanbul dopo 20 anni di assenza volontaria. Come editor deve aiutare Deniz Soysal, famoso regista cinematografico, a finire la scrittura del suo libro. Ma Orhan rimane intrappolato in una città carica di ricordi [...]

TRAILER
giovedì 9 febbraio 2017
 

Orhan Sahin torna a Istanbul dopo 20 anni di assenza volontaria. Come editor deve aiutare Deniz Soysal, famoso regista cinematografico, a finire la scrittura del suo libro. Ma Orhan rimane intrappolato in una città carica di ricordi rimossi.

Con Halit Ergenç nella parte di Orhan
Tuba Büyüküstün nella parte di Neval
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