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T2 Trainspotting e i cult generazionali

In occasione dell'uscita in Home Video del film di Danny Boyle, ecco una serie di film che sono entrati prepotentemente nella cultura di massa.
di Andreina Di Sanzo

T2 Trainspotting

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Ewan McGregor (Ewan Gordon McGregor) (53 anni) 31 marzo 1971, Crieff (Gran Bretagna) - Ariete. Interpreta Renton nel film di Danny Boyle T2 Trainspotting.
giovedì 20 luglio 2017 - Focus

Hanno segnato delle decadi, hanno influenzato la moda, il taglio di capelli, la musica. Sono stati lo specchio di quello che accadeva intorno, mostrando i malumori, la ribellione, la vitalità del loro tempo: i protagonisti dei cult generazionali che hanno segnato la storia del cinema entrano prepotentemente anche nella cultura di massa. Giovani e meno giovani, disoccupati o immersi in un mondo altamente tecnologico, questi film e i loro eroi hanno creato dei veri e propri immaginari: l'indimenticabile giubbotto rosso di James Dean o l'inquietante maschera del coniglio di Donnie Darko e poi ancora le note di Mrs. Robinson e le movenze di Tony Manero.

Oggi l'effetto della profonda nostalgia delle epoche passate si fa sentire soprattutto al cinema con i tantissimi reboot, remake e omaggi (un esempio paradigmatico è la serie di Netflix Stranger Things) e T2 Trainspotting, il secondo capitolo del film culto di Danny Boyle, riconferma questo bisogno di affrontare il presente aggrappandosi ai miti del passato.
Andreina Di Sanzo

I nostri protagonisti sono cresciuti e sono cambiati, le smorfie e tic della gioventù si sono normalizzati e Renton torna nella sua Edinburgo al cospetto dei vecchi amici. Sarà tutto diverso o le vecchie abitudini di quattro non più giovani "junkie" scozzesi torneranno a movimentare la quotidianità?
Dal 19 luglio T2 - Trainspotting è disponibile in DVD, Blu-ray(TM) e 4K con Universal Pictures Home Entertainment Italia, un'edizione ricca di contenuti speciali tra cui un'interessante tavola rotonda con il regista e i protagonisti del film. Si discute infatti sul primo Trainspotting, su quanto sia rimasto impresso anche nelle prove attoriali dei protagonisti e sulla genesi del sequel. Renton, Begbie, Sick Boy e Spud hanno segnato un'epoca, gli anni '90 con tutti i suoi vizi e le sue virtù.
La disco degli anni '70, i malumori dei '60 o la generazione x degli eccentrici anni '80, ripercorriamo insieme alcuni film che hanno segnato le decadi a partire dagli anni '50, ognuno con il proprio cult generazionale (e non solo).


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In foto una scena del film T2 Trainspotting.
In foto una scena del film T2 Trainspotting.
In foto una scena del film T2 Trainspotting.
 

Oltre il culto, Gioventù Bruciata è uno dei tanti capolavori di Nicholas Ray che ha consacrato l'icona di James Dean. Ribelli senza una ragione (il titolo originale è Rebel without a cause), i protagonisti del film sono i giovani arrabbiati che vivono la loro adolescenza tra i problemi familiari e quelli con i coetanei. Sequenze memorabili dai dettagli rosso fuoco, Ray mitizza senza ingannare, un film rigoroso e morale ma senza il moralismo. Quando l'outsider diventa leggenda.


 

Dustin Hoffman è Benjamin Braddock, neolaureato a pieni voti, di famiglia benestante e anche profondamente annoiato. Il laureato di Mike Nichols è un film iconico che con ironia e spietatezza ci mostra l'inizio di quella generazione degli anni '60 che nonostante i tumulti nell'aria inizia a perdere fiducia nella società. Non c'è la lotta, la contestazione la rabbia giovane, solo una grande inerzia di un giovane che detesta la sua classe di appartenenza ma ne è totalmente intriso.


 

I pantaloni a zampa, la sfera specchiata della discoteca, i Bee Gees, La febbre del sabato sera è un film che ancora oggi continua ad affascinare. John Travolta nei panni di Tony Manero diventa l'emblema degli anni '70, del clubbing e della disco, e del riscatto da una vita difficile. È anche un film molto più cupo di ciò che resta poi nell'immaginario collettivo, non solo paillettes e luci strobo, ma anche tanto disagio della periferia con momenti di violenza. Un racconto di formazione non convenzionale.


 

Un dramma da camera in versione teen con un gruppo di ragazzi alle prese con i problemi familiari, le paure, le insicurezze, rinchiusi per punizione a scuola. Breakfast Club è il film culto indipendente di John Hughes che lo ha eletto autore e cantore dell'adolescenza americana. I protagonisti, da sconosciuti, impareranno a confrontarsi mettendo a nudo le proprie personalità. "Quando cresci il tuo cuore muore", battuta lapidaria di un film che è un grido all'ipocrisia del mondo adulto.


 

Se parliamo di anni '90 non possiamo non pensare a Mark Renton e ai suoi compagni di sventura. Danny Boyle con Trainspotting porta sullo schermo la generazione della dipendenza con un film che arrivò come un fulmine a ciel sereno: ritmo e montaggio frenetico, battute memorabile e una colonna sonora che rappresenta gli anni della love generation e dell'elettronica. Quelli di Trainspotting sono ragazzi fuori che tra cinismo e morti per overdose hanno segnato un decennio. Alla fine avranno scelto la vita?


 

Perla di un cinema apparentemente rivolto ai giovani che arrivò in Italia con due anni di ritardo, un giovanissimo Jake Gyllenhaal è Donald Darko, detto Donnie, un ragazzo con disturbi psichici e istinti piromani. Un inquietante coniglio come amico immaginario, la cover di "Mad World" e gli echi del cinema di David Lynch hanno reso questo film subito un cult degli anni zero. Il paradosso temporale e le mille interpretazioni che vengono date a Donnie Darko sono sintomo di un film che resta aperto è che risulta molto più stratificato e complesso di quanto si possa pensare a una prima visione. L'atmosfera cupa e mortifera attraversa tutto il film e restano nella memoria gli occhi del protagonista che ha affascinato gli adolescenti del nuovo millennio.


Lei
 

Her non è un film generazionale ma è un film su una generazione. La generazione delle relazioni digitali, amori che nascono e si consumano nell'etere mentre l'erotismo si accende attraverso il tono della voce o grazie ai puntini sospensivi a fine frase. Siamo in un futuro imprecisato, in una città che combina Shanghai, Los Angeles e New York, Theodor è un ragazzo solo, timido e un po' goffo, si innamora di un app e dell'idea di donna che si cela dietro quella voce così affascinante. Spike Jonze non ne fa un discorso contro la tecnologia e le sue conseguenze, Her è la storia dell'amore idealizzato, proprietà forse intrinseca di questo sentimento, che nella sua singolarità riesce a immortalare (anche un po' romanticamente) la contemporaneità.


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