giamp
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sabato 6 novembre 2021
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da vedere
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Che dire, un film che ti rida' fiducia nell'essere umano, che conferma come la cultura salverà il mondo...se verrà coltivata anche dalle nuove generazioni. Da vedere
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rescart
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giovedì 5 agosto 2021
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non sono d''accordo con te, ma...
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Sono disposto a morire purché tu possa dire ciò che pensi, recita il famoso adagio attribuito erroneamente a Voltaire quasi a dimostrazione del fatto che la libertà di parola può portare anche a false attribuzioni. Come la probabile vittoria della protagonista nello scontro finale, che non si svolge per rinuncia. La falsa attribuzione a cui faccio qui riferimento è il futuro standing professionale dell'aspirante avvocatessa, che non era destinata ad esordire come sostenitrice dei diritti di chi può permettersi costosi studi professionali, ma come difensore d'ufficio dei tanti che finiscono invischiati presto nelle maglie della giustizia rischiando cosi di compromettere tutta la propria vita per un errore di gioventù.
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Sono disposto a morire purché tu possa dire ciò che pensi, recita il famoso adagio attribuito erroneamente a Voltaire quasi a dimostrazione del fatto che la libertà di parola può portare anche a false attribuzioni. Come la probabile vittoria della protagonista nello scontro finale, che non si svolge per rinuncia. La falsa attribuzione a cui faccio qui riferimento è il futuro standing professionale dell'aspirante avvocatessa, che non era destinata ad esordire come sostenitrice dei diritti di chi può permettersi costosi studi professionali, ma come difensore d'ufficio dei tanti che finiscono invischiati presto nelle maglie della giustizia rischiando cosi di compromettere tutta la propria vita per un errore di gioventù. È invece intrinseco nello stato di diritto il principio che tutti hanno diritto ad un avvocato, seppure non sono in grado di pagarlo. E sto parlando di un vero avvocato, seppure d'ufficio, non di un avvocato di ripiego praticamente inutile al fine di massimizzare le possibilità di avere una seconda opportunità per riscattarsi avendo compreso il proprio errore. Fa quindi bene la studentessa, seppure ambiziosa, a rinunciare allo scontro finale che le avrebbe dato l'occasione di fare un salto da gigante nella sua carriera. Ma sarebbe stato altrettanto per l'essere umano? Alla fine quello che deve vincere è sempre l'umanità, anche verso un professore cinico e senza scrupoli che per una volta ha solo ceduto alla sua umanità dicendo quello che pensava anche se non politicamente corretto e rischiando così di cadere dal trono accademico su cui si era insediato. Un'inutile vendetta che forse sarà stata sventata, il film non lo rivela, a condizione che chi si erge a giudice abbia avuto il coraggio della follia.
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vepra81
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venerdì 15 novembre 2019
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grandi dialoghi
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Il film come trama non presenta grandi eccessi. La storia spesso è lenta e noiosa. Di grande pregio sono i dialoghi che racchiudono un grandissimo insegnamento sulla saggezza e sul modo di porsi oggi.
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fabio
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lunedì 25 febbraio 2019
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commedia che fa sorridere e riflettere
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Intelligente commedia con due ottimi interpreti. bisogna riconoscere che dalla Francia arrivano spesso prodotti degni di nota. Qui il tema è il confronto tra due mondi diversi che attraverso la retorica e lo studio dell'eloquenza imparano a rispettarsi. Il film sceglie di non calcare troppo i toni e rimane nel sicuro recinto della convenzione con tanto di Happy end; peccato, ma ciò non toglie che ci troviamo di fronte ad un progetto valido che merita attenzione.
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frisiun
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sabato 1 dicembre 2018
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coinvolgente
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Bello , interessante , coinvolgente , spericolato , incredibile ...
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giajr
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domenica 11 novembre 2018
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un film dal tratteggio romanzato di una realtà...
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Il film nel trattare la tematica dell'arte della retorica è interessante ed ha un suo slancio culturale/accademico ben definito. Anche il tema dei giovani arabi della seconda generazione in Francia non è per nulla da sottovalutare e doverosamente deve essere, il più possibile, oggetto di proficua discussione e rappresentazione storica. L'unico punto che allontana dalla realtà, romanzando (forse a ragione, trattandosi di una commedia) questo film è il carico di valori positivi che indossano Neila (la protagonista), la sua famiglia (mamma e nonna), il suo fidanzato ed i suoi amici d'infanzia. Sono tutti personaggi molto positivi che sicuramente non rappresentano il reale fenomeno sociale nella sua totalità.
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Il film nel trattare la tematica dell'arte della retorica è interessante ed ha un suo slancio culturale/accademico ben definito. Anche il tema dei giovani arabi della seconda generazione in Francia non è per nulla da sottovalutare e doverosamente deve essere, il più possibile, oggetto di proficua discussione e rappresentazione storica. L'unico punto che allontana dalla realtà, romanzando (forse a ragione, trattandosi di una commedia) questo film è il carico di valori positivi che indossano Neila (la protagonista), la sua famiglia (mamma e nonna), il suo fidanzato ed i suoi amici d'infanzia. Sono tutti personaggi molto positivi che sicuramente non rappresentano il reale fenomeno sociale nella sua totalità. Per questo si può concludere dicendo questo film tratteggia in modo romanzato una realtà, anche problematica, di questo decennio. GIAJR.COM
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venerdì 2 novembre 2018
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prima di giudicare...
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Divertente e intelligente. Dice molto più di quanto si può vedere. Azioni, frasi, insegnamenti che aprono una visione inaspettata sulla possibilità di interagire con gli altri
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viperagentile
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lunedì 29 ottobre 2018
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l'importanza della retorica
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I francesi sono maestri nelle commedie, lo ribadisco. Questa, assolutamente deliziosa, è una celebrazione della retorica che è l'arte di argomentare per convicere con elementi oggettivi e persuadere facendo leva sulle emozioni.
Racconta il rapporto difficile tra un professore polemico e razzista magistralmente interpretato da Daniel Auteil, e una studentessa araba; lui dovrà prepararla per un concorso di retorica in cui uno studente sosterrà una testi e l'altro quella opposta. Le dirà: non è importante la verità ma dimostrare di avere ragione.
Da vedere.
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flyanto
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mercoledì 17 ottobre 2018
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due personalità forti
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In questo periodo escono nelle sale cinematografiche italiane molte commedie francesi, tra cui “Quasi Nemici” del regista Yvan Attal.
La storia è incentrata tutta sulla coppia formata da un professore di Diritto presso l’Università di Parigi ed una sua allieva di origini magrebine ma di nazionalità francese. In seguito al ritardo da parte della ragazza alla prima lezione dell’anno accademico tenuta dal suddetto professore, la giovane viene da lui ripresa ironicamente, ed in maniera politicamente scorretta davanti a tutta la classe, compromettendo seriamente i futuri reciproci rapporti. Conseguentemente, però, il professore, uomo borioso, arrogante, brontolone e profondamente nazionalista, viene richiamato dalla Commissione Disciplinare dell’Università per l’ accaduto che, nel frattempo, è stato ripreso tramite i cellulari dagli alunni e poi postato su You Tube, diventando così di dominio pubblico.
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In questo periodo escono nelle sale cinematografiche italiane molte commedie francesi, tra cui “Quasi Nemici” del regista Yvan Attal.
La storia è incentrata tutta sulla coppia formata da un professore di Diritto presso l’Università di Parigi ed una sua allieva di origini magrebine ma di nazionalità francese. In seguito al ritardo da parte della ragazza alla prima lezione dell’anno accademico tenuta dal suddetto professore, la giovane viene da lui ripresa ironicamente, ed in maniera politicamente scorretta davanti a tutta la classe, compromettendo seriamente i futuri reciproci rapporti. Conseguentemente, però, il professore, uomo borioso, arrogante, brontolone e profondamente nazionalista, viene richiamato dalla Commissione Disciplinare dell’Università per l’ accaduto che, nel frattempo, è stato ripreso tramite i cellulari dagli alunni e poi postato su You Tube, diventando così di dominio pubblico. Rischiando l’uomo un’espulsione dalla Cattedra per le offese rivolte alla ragazza, gli viene quasi imposto dai superiori di ‘riappacificarsi’ con la giovane studentessa, tramite delle lezioni private di retorica finalizzate ad un concorso a fine anno. Sarà proprio durante questo tempo trascorso insieme che entrambi impareranno a conoscersi meglio ed a stimarsi, ma soprattutto ad apprendere l’uno dall’altra degli insegnamenti importanti per il proprio futuro.
La commedia di Attal funziona proprio grazie al duo formato da Daniel Auteuil, nei panni del professore, e dalla giovane Camélia Jordana, la studentessa: Auteuil è un attore fuori classe che nobilita ogni pellicola attraverso l’interpretazione di sempre differenti personaggi e, pertanto, egli costituisce già un valore aggiuntivo al film. La Jordana ben si accorda con Auteuil e così la loro interazione risulta quanto mai spontanea e vera ai fini degli insegnamenti morali che vengono sostenuti. Inoltre, la storia è divertente e, dunque, piacevole e i dialoghi, intelligentemente brillanti, si accordano bene al ritmo brioso del film scandendone i vari eventi.
Insomma, una classica commedia francese che spicca, secondo la tradizione, in eleganza e spirito arguto e, pertanto è sicuramente consigliabile.
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flyanto
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mercoledì 17 ottobre 2018
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due personalità forti
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In questo periodo escono nelle sale cinematografiche italiane molte commedie francesi, tra cui “Quasi Nemici” del regista Yvan Attal.
La storia è incentrata tutta sulla coppia formata da un professore di Diritto presso l’Università di Parigi ed una sua allieva di origini magrebine ma di nazionalità francese. In seguito al ritardo da parte della ragazza alla prima lezione dell’anno accademico tenuta dal suddetto professore, la giovane viene da lui ripresa ironicamente, ed in maniera politicamente scorretta davanti a tutta la classe, compromettendo seriamente i futuri reciproci rapporti. Conseguentemente, però, il professore, uomo borioso, arrogante, brontolone e profondamente nazionalista, viene richiamato dalla Commissione Disciplinare dell’Università per l’ accaduto che, nel frattempo, è stato ripreso tramite i cellulari dagli alunni e poi postato su You Tube, diventando così di dominio pubblico.
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In questo periodo escono nelle sale cinematografiche italiane molte commedie francesi, tra cui “Quasi Nemici” del regista Yvan Attal.
La storia è incentrata tutta sulla coppia formata da un professore di Diritto presso l’Università di Parigi ed una sua allieva di origini magrebine ma di nazionalità francese. In seguito al ritardo da parte della ragazza alla prima lezione dell’anno accademico tenuta dal suddetto professore, la giovane viene da lui ripresa ironicamente, ed in maniera politicamente scorretta davanti a tutta la classe, compromettendo seriamente i futuri reciproci rapporti. Conseguentemente, però, il professore, uomo borioso, arrogante, brontolone e profondamente nazionalista, viene richiamato dalla Commissione Disciplinare dell’Università per l’ accaduto che, nel frattempo, è stato ripreso tramite i cellulari dagli alunni e poi postato su You Tube, diventando così di dominio pubblico. Rischiando l’uomo un’espulsione dalla Cattedra per le offese rivolte alla ragazza, gli viene quasi imposto dai superiori di ‘riappacificarsi’ con la giovane studentessa, tramite delle lezioni private di retorica finalizzate ad un concorso a fine anno. Sarà proprio durante questo tempo trascorso insieme che entrambi impareranno a conoscersi meglio ed a stimarsi, ma soprattutto ad apprendere l’uno dall’altra degli insegnamenti importanti per il proprio futuro.
La commedia di Attal funziona proprio grazie al duo formato da Daniel Auteuil, nei panni del professore, e dalla giovane Camélia Jordana, la studentessa: Auteuil è un attore fuori classe che nobilita ogni pellicola attraverso l’interpretazione di sempre differenti personaggi e, pertanto, egli costituisce già un valore aggiuntivo al film. La Jordana ben si accorda con Auteuil e così la loro interazione risulta quanto mai spontanea e vera ai fini degli insegnamenti morali che vengono sostenuti. Inoltre, la storia è divertente e, dunque, piacevole e i dialoghi, intelligentemente brillanti, si accordano bene al ritmo brioso del film scandendone i vari eventi.
Insomma, una classica commedia francese che spicca, secondo la tradizione, in eleganza e spirito arguto e, pertanto è sicuramente consigliabile.
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