La douleur

   
   
   
lunedì 11 febbraio 2019
oosservazione collaterale Valutazione 0 stelle su cinque
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Osservazione collaterale. nel film compare la protagonista in sella a una bicicletta dotata di un bel cambio. Oggi leggo che è stata rubata la bici di Coppi del 1948 assolutamente senza cambio. Com'è possibile?

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cinefoglio domenica 3 febbraio 2019
istantanea di la douleur Valutazione 5 stelle su cinque
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Se sperimentare il dolore vuol dire abbandonarsi a più di due ore di sublimi immagini, suoni e volti, tanto veri quanto scavati dalle lacrime, La Douleur si dimostra essere l’opera adatta.
 
Emmanuel Finkiel ci trascina in una Parigi ormai prossima alla liberazione, ma ancora permeata dalla presenza nazista ed infettata dal collaborazionismo. 
 
Una città che vive nell’incertezza del domani, ritmata dai copri fuoco delle parate aeree e dalle lunghe file per consegnare pacchi e lettere ai cari, imprigionati per le loro idee politiche, e dalla vita bohémien a quella partigiana e clandestina.
 
In una città che si riempirà di festa, allegria e giubilo per l’imminente vittoria, in realtà, non ci sarà tregua per l’angoscia e la disperazione di tutte quelle madri, mogli e familiari che aspettano i propri adorati tornare: chi dalle prigioni, chi dalla Germania, chi dai campi di concentramento. [+]

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zarar giovedì 24 gennaio 2019
il dolore come espiazione e salvezza Valutazione 4 stelle su cinque
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Bella e significativa trasposizione filmica del diario dell’attesa che Marguerite Duras condensò in un lungo racconto autobiografico dello stesso titolo e in altri scritti minori. L’atteso è suo marito Robert Antelme, arrestato dalla Gestapo nella Parigi occupata del 1944 e deportato in un campo di concentramento in Germania. L’arresto del marito precipita Marguerite (nel film una brava Mélanie Thierry) in uno stato di angoscia in cui si scontrano sentimenti ed emozioni contrastanti (“un disordine formidabile del pensiero e del sentimento di fronte al quale mi vergogno della letteratura” scrive la Duras) . Intellettuale anticonformista, inquieta e determinata,  sposata da due anni con Robert e sua fedele compagna nella Resistenza,  Marguerite sta vivendo il dramma collettivo dell’occupazione nazista e quello personale di una crisi del suo matrimonio, a cui hanno contribuito  – ci vien fatto capire –  la lacerazione di un figlio nato morto e una relazione con il miglior amico del marito, Dionys Mascolo. [+]

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angeloumana domenica 20 gennaio 2019
il dolore per sé Valutazione 2 stelle su cinque
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 La Douleur, dolore a profusione, a cominciare dal viso dolente della protagonista Mélanie Thierry, dolore che emana dalle parole che dominano le oltre due ore del film, riportate quasi integralmente, dal libro di Marguerite Duras. Ne risulta una trasposizione letteraria e letterale del libro ad opera del regista e sceneggiatore Emmanuel Finkiel (il cui padre ad Auschwitz perse i genitori e il fratello), un pochino snervante, o 'énervante' visto che siamo in Francia. Libro che l'autrice disse proveniente da un suo diario scritto nel '45, nascosto e dimenticato per anni e infine pubblicato nel 1985. Marguerite Duras è contrita, si strugge e si dispera per un ritorno - che sembra ormai improbabile dopo la liberazione - del marito scrittore Robert Antelme sposato nel '39, come lei membro della Resistenza durante l'occupazione tedesca di Parigi, ma rapito e deportato. [+]

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goldy sabato 19 gennaio 2019
la bella scrittura Valutazione 3 stelle su cinque
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Il film è molto "bello"  per stile, forma, contenuto e estrema attenzione ai dettagli.  Ben interpretato da Melanie Thierry  di un'eleganza invidiabile, si  parla di un dolore, vero , struggente, lacerante  insopportabile come quello prodotto dall'insesatezza del nazismo. Un dolore evitabile e per questo ancora più crudele. La descrizione della  vicenda resa attraverso un linguaggio, levigato, accorto, perfettamente controllato,   da  grande scrittrice,  per assurdo,    non mi sembra adeguato     e  induce a un senso di  leggero fastidio. 

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mercoledì 16 gennaio 2019
andate tutti a vederlo Valutazione 0 stelle su cinque
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Film struggente ... scritto con l’Anima.... bellissimo , la protagonista eccellente ... vi coinvolgerà e commuoverà e vi farà tanto riflettere. Ricostruzione dell’epoca perfetta , la fotografia magistrale...Ho avuto la fortuna di vederlo a Parigi in lingua originale .. ora non vedo L’ora di poterlo approfondire andando al cinema a Roma!

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