Indizi di felicità

Film 2017 | Docu-fiction, +13 103 min.

Anno2017
GenereDocu-fiction,
ProduzioneItalia
Durata103 minuti
Regia diWalter Veltroni
AttoriSami Modiano .
Uscitalunedì 22 maggio 2017
DistribuzioneNexo Digital
RatingConsigli per la visione di bambini e ragazzi: +13
MYmonetro 3,10 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Walter Veltroni. Un film con Sami Modiano. Genere Docu-fiction, - Italia, 2017, durata 103 minuti. Uscita cinema lunedì 22 maggio 2017 distribuito da Nexo Digital. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 - MYmonetro 3,10 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento venerdì 19 maggio 2017

L'esperienza della felicità nei racconti di chi l'ha provata: istanti, soddisfazioni, dolori superati, incontri, sorprese

Consigliato sì!
3,10/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA
PUBBLICO 3,19
CONSIGLIATO SÌ
Veltroni procede controcorrente e dimostra allo spettatore che la felicità esiste, anche se non ce ne accorgiamo.
Recensione di Giancarlo Zappoli
mercoledì 10 maggio 2017
Recensione di Giancarlo Zappoli
mercoledì 10 maggio 2017

Veltroni indaga sulla possibilità della felicità in un tempo che, come quello che stiamo vivendo, sembrerebbe escluderla o considerarla una sciocca utopia. A partire da persone comuni, dal loro vissuto personale, familiare, professionale: un incontro importante, l'arrivo di una notizia a lungo attesa o un momento di crisi profonda ci vengono descritti momenti di felicità possibile e reale.

In questo suo quarto film Walter Veltroni va più che mai (qualcuno potrebbe aggiungere ‘finalmente’) controcorrente.

Se ricordare quella personalità stimata anche dai più accaniti avversari che è stato Berlinguer oppure far parlare i bambini del loro presente e del loro futuro o perfino far rivivere la memoria di un edificio come il velodromo Vigorelli poteva rientrare in una non difficile categorizzazione tematica, parlare di felicità oggi è più che mai un rischio.

Lo era già ad inizio anni ’80 quando Giorgio Gaber in “L’illogica allegria” cantava l’imbarazzo e quasi il senso di colpa di un uomo (lui) che affermava: ”Lo so del mondo e anche del resto/lo so che tutto va in rovina/ma di mattina quando la gente dorme/col suo normale malumore/mi può bastare un niente/forse un piccolo bagliore/un’aria già vissuta/un paesaggio che ne so/e sto bene/io sto bene come uno che si sogna/non lo so se mi conviene/ma sto bene … che vergogna”. Lo è ancora di più oggi (e il regista non se lo nasconde offrendoci in apertura una decina di minuti di immagini che hanno segnato drammaticamente questo inizio di millennio) in particolare in Italia, dove regna incontrastata la definizione sprezzante di ‘buonismo’ nei confronti di qualsiasi forma di espressione artistica (e non) che sia alla ricerca di una possibile positività piuttosto che di un nichilismo compiaciuto.

Veltroni non pensa, come Adorno, che non si possa mai affermare di essere felici ma semmai di esserlo stati, essendo praticamente impossibile cogliere il senso della felicità nel momento in cui essa si manifesta. Ci propone quindi testimonianze di varia natura grazie alla quali si può cogliere come e quanto lampi o periodi di felicità abbiano la possibilità di scaturire da situazioni che traggono linfa vitale non solo da uno stato di benessere ma anche dal dolore più profondo.

Dalla coppia che ricorda il primo bacio ma anche la nascita di un figlio cerebroleso fino al sopravvissuto alla Shoah che oggi è felice di poter lasciare la sua testimonianza alle nuove generazioni è un susseguirsi di descrizioni di esperienze che il cinefilo Veltroni fa precedere e seguire da due canzoni che hanno segnato la storia del cinema. Senza citare quali siano (per non togliere il piacere della sorpresa) si può rilevare che per una delle due l’autore non può non essere consapevole che è stata anche alla base di una delle scene di violenza cinematografica più discusse. L’averla scelta sembrerebbe voler indicare come da una stessa situazione possano nascere la negatività più estrema così come quegli indizi di felicità che si è andati a ricercare. Una ricerca che finisce con il far sì che ogni spettatore provi, magari per la prima volta, a porre la domanda anche a se stesso.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
giovedì 1 giugno 2017
Flyanto

 Che cos'è la felicità? E' la domanda che Walter Veltroni pone a varie persone di diversa età, estrazione sociale e nazionalità nel suo ultimo docu-film "Indizi di Felicità". Dopo "I Bambini Sanno", dove il regista affrontava svariate tematiche attraverso delle domande ai bambini, in "Indizi di Felicità" ne esamina [...] Vai alla recensione »

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
giovedì 18 maggio 2017
Silvio Danese
Quotidiano Nazionale

Mentre Houllebecq rilancia l'attualità del pessimismo cosmico e ci parla della "consolazione dell'infelicità" ("In presenza di Schopenhauer", La Nave di Teseo), Veltroni compone una silloge di prose poetiche in forma di testimonianza sui segnali di felicità nonostante tutto. L'apertura un po' apocalittica e manierista, dal clima alle Torri Gemelle (ma come dargli torto), introduce una galleria di incontri [...] Vai alla recensione »

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giovedì 18 maggio 2017
 

È legittimo, è pensabile cercare di essere felici, in tempi così complessi, controversi, pieni di paure come quelli che stiamo vivendo? Si può ancora conoscere quella inebriante sensazione di un minuto o di una vita, mentre intorno tutto sembra [...]

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