Il colore nascosto delle cose

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maumauroma sabato 16 settembre 2017
il colore nascosto delle cose Valutazione 3 stelle su cinque
67%
No
33%

I suoi primi quaranta anni Matteo, Teo per gli amici, li ha vissuti in modo piuttosto superficiale, senza mai porsi particolari problematiche esistenziali. Lavora come pubblicitario, ha sempre trascurato i propri parenti e ha un debole per le donne. Si, e' vero, ha una fidanzata ufficiale, ma  Teo e' irrimediabilmente attratto dal gentil sesso, gli piace collezionare ragazze per il solo gusto di una effimera conquista, senza preoccuparsi di approfondire il rapporto, come un moderno farfallone amoroso che predilige volare di fiore in fiore per succhiarne il nettare, come un dongiovanni 2.0 che magari illustra con una foto da mostrare ai colleghi di lavoro l'ultima " preda " che e' riuscito a " timbrare", arricchendo il tal modo il suo catalogo di madamine. [+]

[+] bella recensione (di cripar)
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maurizio.meres lunedì 11 settembre 2017
film sensibile e soprattutto vero Valutazione 4 stelle su cinque
60%
No
40%

Con una grande sensibilità il regista inquadra perfettamente lo stato d'animo di una non vedente,libera spigliata ma inesorabilmente consapevole delle barriere che si contrappongono nella socialità della vita .
Emma così si chiama non pretende nulla,vuole solo essere se stessa in un ambiente umano ancora retrogrado e consapevolmente incapace di comprende chi nella vita viene considerato un diverso. [+]

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mughetto venerdì 22 settembre 2017
il colore sbiadito delle cose Valutazione 3 stelle su cinque
83%
No
17%

Il film di Soldini piace e piacerà perché scorre senza traumi, fluido e piacevole, equilibrato e tenero. Qua e là ti strapperà qualche risata, perché le due amiche ipovedenti sono donne intelligenti e autoironiche e riescono con la loro empatia a consentire a Teo di affacciarsi al loro mondo. La disabilità è vissuta dalle tre donne che ne sono affette in modi diversi: scanzonata e allegra quella dell'amica veneta, introversa e ribelle quella dell'allieva di Emma, intensa e a tratti gioiosa quella di Emma. Emma vive in un mondo ricco e intenso, pieno di suoni, percezioni tattili, profumi e vive con intensità e coinvolgimento tutto quello che le sta attorno. [+]

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carlosantoni domenica 17 settembre 2017
l'amore cieco al tempo del digitale Valutazione 3 stelle su cinque
67%
No
33%

Lo dico subito, così metto le cose in chiaro: questo film non è male, ma neanche vale più di tanto. Se regge il merito va tutto alla bravura di Adriano Giannini e soprattutto della straordinariamente brava Valeria Golino. Per il resto, direi che la cecità è sì giocata come un handycapp (lo è eccome!) nel rapporto amoroso fra i due, ma non incide in maniera determinante, non più della capacità di lui di mentire, tant'è che alla storia non manca un abbastanza casuale e soprattutto banale happy end.
Verso la metà del film mi sono venute in mente un paio di riflessioni, in fondo l'una conseguenza dell'altra. [+]

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ritacirrincione giovedì 8 novembre 2018
la cecità come condizione per vedere Valutazione 3 stelle su cinque
100%
No
0%

Il film inizia con Emma e Teo che escono da un ambiente buio e ovattato dopo un percorso sensoriale fatto di suoni, odori, percezioni tattili come nel Teatro de Los Sentidos di Vargas. Ma la bella e sensuale Emma che ha appena condotto l’attività, non torna alla luce: è una giovane donna cieca che lavora come osteopata e conduce una vita piena di interessi muovendosi risoluta e curiosa al ticchettio del suo bastone. Teo, un creativo che lavora nel mondo della pubblicità, irresponsabile e immaturo nelle relazioni con familiari, fidanzata e amante, incomincia a corteggiarla, un po’ per curiosità, un po’ per scommessa. La storia tra i due si evolverà costringendo Teo a crescere e a maturare scelte difficili. [+]

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stefano capasso mercoledì 6 marzo 2019
eterni immaturi Valutazione 1 stelle su cinque
67%
No
33%

Teo è un creativo pubblicitario quarantenne, è fidanzato con Greta e si concede diverse avventure con altre donne. Viene da una storia famigliare difficile e forse per questo fatica ad impegnarsi nelle relazioni e mantiene un profilo superficiale nelle cose della vita. Quando incontra Emma, osteopata non vedente, si trova ad affrontare situazioni nuove che lo mettono alla prova e che richiedono un diverso tipo di impegno.
Soldini affronta un tema che ha già affrontato in film precedenti e che ormai è divenuto uno stereotipo di un certo cinema italiano degli ultimi anni: le relazioni, in particolare l’uomo, vissute in modo immaturo, mosse dalle passioni più che da sentimenti profondi. [+]

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mariaelena mercoledì 20 settembre 2017
la luce del buio Valutazione 2 stelle su cinque
50%
No
50%

La trama del film è alquanto retorica. "La cieca"  fa luce finalmente nell'anima di un lui affascinante e modaiolo  che consuma i giorni tra il lavoro creativo  e l'altrettanta creatività nello giostrarsi tra vari incontri, giocati tutti all'insegna della superficialità e del
sesso. E lo redime, mette ordine in quelle varie trame erotiche di cui lui non ha mai saputo fare a meno e gli fa scoprire il  
vero  significato dell'amore attraverso un progressivo coinvolgimento dei sensi Sorgono  così prima interesse poi curiosità, tenerezza ed infine scoperta di se stesso attraverso una diversa  capacità di relazionarsi all'altro. [+]

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vanessa zarastro lunedì 25 settembre 2017
ti ricordi di antoine doinel? Valutazione 4 stelle su cinque
50%
No
50%

Devo premettere che Silvio Soldini è uno dei miei autori italiani preferiti. Ha fatto vari buoni film, ma a me è piaciuto moltissimo Brucio nel vento del 2002, tratto da un romanzo dell’ungherese Ágota Kristóf, che ho trovato un po’ truffautiano nello spirito. Questa capacità di inserire l’elemento del sogno e di dare spazio alla fantasia all’interno di vite talvolta monotone, mi pare sia una caratteristica di questo regista che si distacca dal neo-neo-realismo di tantissimi autori italiani. Anche quando gira dei documentari – come ne Il fiume ha sempre ragione del 2016 – la carica poetica si unisce a quella tecnica. [+]

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cripar lunedì 30 ottobre 2017
un film poetico e realistico Valutazione 4 stelle su cinque
50%
No
50%

Con questo film Silvio Soldini fa vibrare le corde dell'anima grazie a due talentuosi attori come Adriano Giannini e Valeria Golino. Il tema della disabilità visiva viene descritto con diverse sfumature, come tanti sono i colori delle cose, delle situazioni, degli stati d'animo e anche di ciò che non si vede, e così si va dal coraggio di Emma (Valeria Golino) che rimane cieca a 17 anni e ricorda se stessa e i suoi cari come se il tempo non passasse mai, alla leggerezza ironica della sua amica ipovedente, alla paura nell'affrontare qualsiasi ostacolo da parte della giovane amica di Emma (che però alla fine diventerà padrona di se stessa e artefice del lieto fine del film). [+]

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florianaavellino venerdì 2 febbraio 2018
nessuno vede il buio Valutazione 3 stelle su cinque
0%
No
0%

Affascinante e talentuoso pubblicitario in carriera, Teo ama scherzare con tutti e non si fa avvicinare da alcuno: ha una fidanzata che vorrebbe convivere, “un’amica di letto” a cui fare visita di tanto in tanto e un robottino aspirapolvere ad attenderlo al rientro dal lavoro.
Senza volerlo, l’incontro e l’attrazione per Emma, osteopata non vendente, fragile e allo stesso tempo piena di forza e disposta ad affrontare traumi e dolori lo costringeranno a confrontarsi con il suo passato e lo sfideranno a cambiare il modo di affrontare legami e relazioni.

Con questo film Soldini non lascia spazio a stereotipi e banalità: non incontriamo “una povera cieca” da compatire, lo schema è ribaltato tanto da chiedersi chi salvi chi, mentre la difficoltà oggettiva di perdere la vista e adattarsi a questa condizione diventa un modo per indagare la relazione con l’altro, ma anche e forse soprattutto con sé stessi. [+]

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