Cattivissimo me 3

Torna Cattivissimo me, fa il pieno al botteghino ma convince solo in parte.

Il revival anni Ottanta che sta impazzando nel mondo del cinema (basti pensare al remake di Ghostbusters, o al sequel di Blade Runner, senza contare Star Wars) strizza l'occhio ai genitori: il personaggio chiave è in questo caso l'antagonista Balthazar Bratt, astiosamente chiusosi in quegli anni insieme a tutto ciò che vi ruota attorno, dal rock alla disco dell'epoca, dagli yo-yo al cubo di Rubik, dal moonwalk alle tute dagli abbinamenti inguardabili, in attesa di vendetta.
Anche le citazioni filmiche, già una chicca dei film precedenti, sono all'insegna di quel decennio: come nel caso del dottor Nefario, congelato nella carbonite, così come Ian Solo nella grafite, in Star Wars - L'Impero colpisce ancora (1980), o nel caso dell'"è tempo di morire" pronunciato nello scontro finale tra Gru e Bratt, frase di chiusura del monologo di Blade Runner (1982) ("Io ho visto cose che voi umani...).

I Minions sono spassosissimi, come sempre, e il personaggio di Gru (sempre grande il doppiaggio di Max Giusti), che dopo essere diventato tutto casa famiglia e tagliaerba si era fatto un po' noiosetto, grazie al fratello riesuma la sua verve da cattivo e riacquista carattere.
Sviluppato bene anche il personaggio di Lucy, che tenta di diventare una brava madre.

Peccato per la prima parte, un po' sotto tono per l'ipertrofia dei personaggi (non a caso Nefarius viene congelato) e per l'eccesso di sdolcinatezza: diversamente dai film precedenti, specie il primo, che era tenero ma senza mai diventare melenso.
Gli episodi precedenti, inoltre, erano indubbiamente più divertenti.