redonda
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venerdì 29 aprile 2016
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per chi ama la musica ma non solo
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Sono andata a vedere questo film con qualche pregiudizio negativo e devo dire che mi sono ricreduta.
Zeta è un film assolutamente innovativo per il cinema italiano. Non tanto come storia, anzi la sceneggiatura è piuttosto semplice e ricorda film degli anni ’80 come Flashdance, o Footlose, ma anche Rocky o Karate Kid: un meccanismo a orologeria che si rifà a tanto cinema di “sfida”, con il difetto di una certa prevedibilità ma il pregio di una costruzione solida e collaudata, con le svolte, i drammi e i colpi di scena al punto giusto. Ma Zeta è innovativo per l’idea che sta alla base della concezione stessa del film: fare un film su una cultura musicale giovanile in cui la musica non predomini tutto prendendo in ostaggio la storia, ma non sia nemmeno un contorno buttato lì solo come accompagnamento.
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Sono andata a vedere questo film con qualche pregiudizio negativo e devo dire che mi sono ricreduta.
Zeta è un film assolutamente innovativo per il cinema italiano. Non tanto come storia, anzi la sceneggiatura è piuttosto semplice e ricorda film degli anni ’80 come Flashdance, o Footlose, ma anche Rocky o Karate Kid: un meccanismo a orologeria che si rifà a tanto cinema di “sfida”, con il difetto di una certa prevedibilità ma il pregio di una costruzione solida e collaudata, con le svolte, i drammi e i colpi di scena al punto giusto. Ma Zeta è innovativo per l’idea che sta alla base della concezione stessa del film: fare un film su una cultura musicale giovanile in cui la musica non predomini tutto prendendo in ostaggio la storia, ma non sia nemmeno un contorno buttato lì solo come accompagnamento. Non è un musical, ma è un film pieno di musica. La bellissima colonna sonora si fonde con la storia, procedendo a braccetto con i passaggi della sceneggiatura e facendo di questo film non tanto un film sull’hip hop, quanto un film con un’anima hip hop. Il film racconta la storia di tre amici e i difficili passaggi della loro vita mentre uno di loro sperimenta sulla sua pelle il successo nel mondo del rap. Alex, Marco e Gaia vogliono fuggire da tutto quello che conoscono, ma la gabbia che li imprigiona è soprattutto dentro di loro. La periferia da cui vengono è decontestualizzata, è un “non luogo” qualunque, senza meriti e senza colpe. Uno sfondo sul quale far agire i personaggi per raccontare la tempesta emotiva che è dentro di loro, più che il disagio sociale che è fuori. Il film ha ritmo, luce, passione, e dei momenti di imprevedibile slancio poetico. Zeta è un film che incorpora la lezione americana di un cinema fatto per intrattenere e commuovere e la rielabora su un piano italiano/europeo che aggiunge una nota di verità e ruvidezza che rendono il tutto meno patinato e commerciale. In Italia film così non se ne fanno tanti. Assolutamente da vedere, per chi ama la musica e non solo.
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xawfire
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domenica 1 maggio 2016
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quando mancano recitazione, trama e originalità
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Partiamo dal presupposto che questa pellicola, diretta da Cosimo Alemà, ha come solo e unico scopo lo sfruttare l'altissima attenzione mediatica che sta ricevendo il rap italiano in questi anni, per farci ovviamente un sacco di soldi. Non per caso nella locandina del film è poca l'attenzione riservata ai tre ragazzi protagonisti (tra cui il comunque noto Izi), in confronto a quella data agli esponenti del rap italiano che per pochissimi minuti ciascuno appaiono nel film. Passiamo al prodotto, Zeta è un film con gigantesche lacune in fase recitativa, montato abbastanza male, e forzato in alcune delle scene che dovrebbero essere il perno della pellicola. Neanche sufficiente è la trama, banalotta e con pesanti spunti presi da 8mile e dalla saga di Step Up, con una colonna sonora che offre solo pezzi rap, estratti o dall'album in uscita del rapper protagonista o da qualche altro album rap italiano già conosciuto (ma qui la scelta si può anche definire coerente).
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Partiamo dal presupposto che questa pellicola, diretta da Cosimo Alemà, ha come solo e unico scopo lo sfruttare l'altissima attenzione mediatica che sta ricevendo il rap italiano in questi anni, per farci ovviamente un sacco di soldi. Non per caso nella locandina del film è poca l'attenzione riservata ai tre ragazzi protagonisti (tra cui il comunque noto Izi), in confronto a quella data agli esponenti del rap italiano che per pochissimi minuti ciascuno appaiono nel film. Passiamo al prodotto, Zeta è un film con gigantesche lacune in fase recitativa, montato abbastanza male, e forzato in alcune delle scene che dovrebbero essere il perno della pellicola. Neanche sufficiente è la trama, banalotta e con pesanti spunti presi da 8mile e dalla saga di Step Up, con una colonna sonora che offre solo pezzi rap, estratti o dall'album in uscita del rapper protagonista o da qualche altro album rap italiano già conosciuto (ma qui la scelta si può anche definire coerente). Alla fine dei circa 100 minuti si esce dal cinema con la sensazione di aver visto il nulla, una pellicola che cerca di dare una debole morale che però già in passato è stata spiegata meglio da film migliori. Piccola nota positiva la troviamo nella sfida freestyle finale, incoerente come scena (un non freestyler che batte mostri come rancore o shade dopo tre barre?) ma per lo meno realizzata bene.
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bleta
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mercoledì 4 maggio 2016
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ottimo prodotto
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Per la prima volta mi sento di dover dire la mia su un film e il motivo è il seguente: in Italia ormai si parla solo di registi o film strapagati e straconosciuti, oppure si va all'altro estremo - cioè si spara melma sul cinema facile e scontato, con sceneggiature che potrebbero benissimo essere scritte dagli autori di "La Posta del Cuore". Poi ci sono film come ZETA che spesso passano inosservati perchè trattano un tema "di nicchia". In realtà, ZETA vuole parlare ad un pubblico giovane attraverso un argomento a loro molto familiare: la musica. La storia del protagonista è raccontata in modo molto credibile e lo dico da appassionata del genere hip hop.
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Per la prima volta mi sento di dover dire la mia su un film e il motivo è il seguente: in Italia ormai si parla solo di registi o film strapagati e straconosciuti, oppure si va all'altro estremo - cioè si spara melma sul cinema facile e scontato, con sceneggiature che potrebbero benissimo essere scritte dagli autori di "La Posta del Cuore". Poi ci sono film come ZETA che spesso passano inosservati perchè trattano un tema "di nicchia". In realtà, ZETA vuole parlare ad un pubblico giovane attraverso un argomento a loro molto familiare: la musica. La storia del protagonista è raccontata in modo molto credibile e lo dico da appassionata del genere hip hop. Di storie così in quel ambito ce ne sono parecchie, mica esiste solo Eminem! La realtà italiana, insomma, può essere simile e, comunque, ribadisco, la storia è molto italiana.
A mio parere la regia e la fotografia sono i punti di forza del film. Infatti il ritmo del film è molto buono, la storia è intrigante e piena di imprevvisti.
Altro elemento vincente: Diego Germini. Questo ragazzino che penso sia al suo debutto nel cinema, sembra estremamente spontaneo e capace di dominare lo schermo. Sono rimasta molto colpita dal talento innato di Zeta, insomma un attore di genio! Da vedere assolutamente.
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djspesso
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martedì 9 maggio 2017
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non perfetto ma scacciapensieri
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Questa è la storia di Zeta, giovane rapper che cerca di sfondare con la musica
Forse, nelle intenzioni voleva essere un 8mile "all'italiana", e forse ricorcare alla lontana un "radiofreccia" (per la voce fuori campo), ma purtroppo soffre di alcune pecche.
La storia non è sempre "fluida" ma è piu' un insieme di situazioni che si susseguono, ok si capisce cosa succede, ma in alcuni momenti le situaizoni sembrano "slegate", per carità, puo' essere uno stile, ma, secondo me cosi si perde un po' di coinvolgimento.
Forse anche per quanto detto in precedenza la recitazione non risulta sempre credibile.
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Questa è la storia di Zeta, giovane rapper che cerca di sfondare con la musica
Forse, nelle intenzioni voleva essere un 8mile "all'italiana", e forse ricorcare alla lontana un "radiofreccia" (per la voce fuori campo), ma purtroppo soffre di alcune pecche.
La storia non è sempre "fluida" ma è piu' un insieme di situazioni che si susseguono, ok si capisce cosa succede, ma in alcuni momenti le situaizoni sembrano "slegate", per carità, puo' essere uno stile, ma, secondo me cosi si perde un po' di coinvolgimento.
Forse anche per quanto detto in precedenza la recitazione non risulta sempre credibile.
Il terzo e piu' grave problema, in un film del genere, secondo me è stata la gestione delle musiche ... Non fraintendetemi, le musiche sono belle, in generale, ma a mio avviso avrebbero dovute essere "gestite" meglio, mi spiego
In pratica Alex (Zeta) fa diversi pezzi nel film, ma questi non rispecchiano il momento perchè , ad esempio, il prezzo autoprodotto suona ne piu' e ne meno quello fatto con il produttore famoso, li avessero invertiti non si sarebbe notata differenza, cosi come il pezzo "brutto" non è cosi pessimo quando avrebbe dovuto... Sembra che abbiano meso delle tracce una dietro l'altra ma senza preoccuparsi troppo dell'attinenza con la trama il che è un peccato in un film musicale, ma a parte questo "svarione" le musiche sono orecchiabili e in generale danno una bella atmosfera.
Nonostante queste pecche che non lo rendono un capolavoro, questo film è comunque leggero e godibile: sconsiglierei di vederlo al cinema a prezzo pieno, ma va benissimo per una serata in casa visto in tv.
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wonder
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mercoledì 4 maggio 2016
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dipinto generazionale
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Ciao a tutti
Sono andata a vedere Zeta spinta dalla curiosità verso un mondo che non conosco, il rap.
La cosa impressionante è stata la facilità con cui mi è stata camunicata la passione di Izi verso la musica. Un ragazzo determinato, un adolescente in piena vena "aspirazionale", come tutti noi lo siamo stati.
Ora che ho 30 anni i suoi discorsi mi sembrano deliranti, ma se ci pensiamo bene, hanno fatto parte della nostra vita. Nel vedere il film ho storto la bocca pensando “come ho fatto ad essere cosi sciocca anche io”, ma questa è la verità e mi ha fatto molto sorridere. La banalità della sceneggiatura rispecchia la generazione che vuole dipingere :l’ostinazione nel raggiungere il sogno attraversando delusioni, ripensamenti, amori ed incidenti di percorso.
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Ciao a tutti
Sono andata a vedere Zeta spinta dalla curiosità verso un mondo che non conosco, il rap.
La cosa impressionante è stata la facilità con cui mi è stata camunicata la passione di Izi verso la musica. Un ragazzo determinato, un adolescente in piena vena "aspirazionale", come tutti noi lo siamo stati.
Ora che ho 30 anni i suoi discorsi mi sembrano deliranti, ma se ci pensiamo bene, hanno fatto parte della nostra vita. Nel vedere il film ho storto la bocca pensando “come ho fatto ad essere cosi sciocca anche io”, ma questa è la verità e mi ha fatto molto sorridere. La banalità della sceneggiatura rispecchia la generazione che vuole dipingere :l’ostinazione nel raggiungere il sogno attraversando delusioni, ripensamenti, amori ed incidenti di percorso.
I protagonisti son stati bravissimi, e tutto sommato anche i rapper (che di mestiere fanno altro: Fedez a parte :-)) e la direzione della fotografia bella e curata (mi riferisco alle scene di fuga, di sesso, le inquadrature finali).
La sfilata di rapper è necessaria se vuoi fare un film sul rap, non comprendo lo sfogo di molti lettori che vedono in questa decisione soltanto fini commerciali! è che sono italiani e quindi non va bene. Se ci fossero stati Kendrick Lamar, Eminem e Tyga sarebbe stata una figata immagino.
E’ un film che mi è arrivato, se non altro per la musica, che entra nel cervello e non se ne va più. Finalmente!Bravi!
Buona visione
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luca scialo
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sabato 1 maggio 2021
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le ambizioni di un rapper di periferia
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Alex è un giovane romano che vive col rap nel sangue. Ma anche con un diabete giovanile ereditato dalla madre che non c'è più. Vive insieme al padre e alla sorella, in un rapporto conflittuale tipico della sua età. Anche sul lavoro, dato che gli dà una mano al mercato del pesce. Mette insieme un duo con l'amico Marco, col quale, insieme a Gaia, forma un triangolo inseparabile. Almeno fino a quando gli impulsi sessuali prima e una carriera da musicista agli inizi poi, non lo sgretola definitivamente. Alex riesce anche a sfondare con lo pseudonimo Zeta, ma lo show business lo divora subito, trasformando il suo sogno in un incubo. Una storia semplice, che vuole dare un messaggio altrettanto semplice quanto chiaro ai giovanissimi: abbiate ambizioni ma restare coi piedi per terra.
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Alex è un giovane romano che vive col rap nel sangue. Ma anche con un diabete giovanile ereditato dalla madre che non c'è più. Vive insieme al padre e alla sorella, in un rapporto conflittuale tipico della sua età. Anche sul lavoro, dato che gli dà una mano al mercato del pesce. Mette insieme un duo con l'amico Marco, col quale, insieme a Gaia, forma un triangolo inseparabile. Almeno fino a quando gli impulsi sessuali prima e una carriera da musicista agli inizi poi, non lo sgretola definitivamente. Alex riesce anche a sfondare con lo pseudonimo Zeta, ma lo show business lo divora subito, trasformando il suo sogno in un incubo. Una storia semplice, che vuole dare un messaggio altrettanto semplice quanto chiaro ai giovanissimi: abbiate ambizioni ma restare coi piedi per terra. Cast imbottito di rapper famosi e con il rampante Salvatore Esposito fresco del successo della serie Gomorra. Una trovata furba per rendere il film molto più vendibile sul mercato. Non a caso, discretamente premiato al botteghino. Sconsigliato agli Over 20, i giovanissimi invece potranno trovarlo utile ed interessante.
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bionel
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lunedì 2 maggio 2016
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assolutamente no!
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Una brutta copia di 8 mile stile americano , Recitazione inesistente, Dopo aver visto film dalla portata grandiosa di Lo chiamavano jeeg robot, veloce come il vento e non essere cattivo ; questa è la dimostrazione che il cinema italiano può fare molto più! Invece di pubblicizzare red bull sky e tutte quelle cose li, l'ho trovato davvero un film pubblicità e scarso di recitazione , Mi dispiace per il grande Salvatore Esposito che si è dovuto rovinare con un ruolo del genere (facendosi doppiare persino nelle canzoni) io avrei rifiutato un ruolo simile al suo posto. Un film che mette in evidenza i cantanti "rap" italiani, quando sono andato a vederlo la sala era piena di giovani che non superavano i 16 anni e vedendo i loro idoli cantare stavano con il cellulare in mano a fare le riprese e urlavano come cuccioli.
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Una brutta copia di 8 mile stile americano , Recitazione inesistente, Dopo aver visto film dalla portata grandiosa di Lo chiamavano jeeg robot, veloce come il vento e non essere cattivo ; questa è la dimostrazione che il cinema italiano può fare molto più! Invece di pubblicizzare red bull sky e tutte quelle cose li, l'ho trovato davvero un film pubblicità e scarso di recitazione , Mi dispiace per il grande Salvatore Esposito che si è dovuto rovinare con un ruolo del genere (facendosi doppiare persino nelle canzoni) io avrei rifiutato un ruolo simile al suo posto. Un film che mette in evidenza i cantanti "rap" italiani, quando sono andato a vederlo la sala era piena di giovani che non superavano i 16 anni e vedendo i loro idoli cantare stavano con il cellulare in mano a fare le riprese e urlavano come cuccioli. Se volete vedere un grande film e uscire dalla sala soddisfatti allora evitate questo film . Non capisco come possano dare 3 stelle ad un film del genere su un massimo di 5 stelle davvero; ripeto ci sono FILM italiani di gran lunga superiori a questo qui.Se reputate questo film il futuro del nostro cinema , allora significa davvero che non avete mai visto film come si deve.
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