Vanishing Time: A Boy Who Returned

Film 2016 | Drammatico 130 min.

Regia di Uhm Tae-Hwa. Un film Da vedere 2016 con Gang Dong-Won, Eun-soo Shin, Lee Hyo-jeong, Kim Hee-won, Kwon Hae-Hyo. Cast completo Genere Drammatico - Corea del sud, 2016, durata 130 minuti. - MYmonetro 3,59 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento lunedì 24 aprile 2017

Due bambini vanno in montagna; magicamente, uno dei due torna dopo qualche giorno con le fattezze di un uomo.

Consigliato sì!
3,59/5
MYMOVIES 4,00
CRITICA
PUBBLICO 3,18
CONSIGLIATO SÌ
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Cinema
Una riflessione sullo scorrere del tempo che caratterizza con brevi pennellate i personaggi e rende alla perfezione lo spaesamento del mondo-sospeso.
Recensione di Marco Castelli - Redazione Scrivere di Cinema
mercoledì 12 aprile 2017
Recensione di Marco Castelli - Redazione Scrivere di Cinema
mercoledì 12 aprile 2017

Una favola tradizionale narra che in un'isola del Sud-Corea, nelle notti di luna piena, si apra una piccola galleria, che porta ad un laghetto sotterraneo nel fondo del quale giace un oggetto misterioso: l'uovo del goblin mangia-tempo. Coloro che assisteranno alla rottura dell'uovo bloccheranno lo scorrere del tempo finché non raggiungeranno la fase successiva della propria vita, invecchiando quindi in un mondo che rimane fermo e silenzioso, con l'acqua gelatinosa e gli uccelli fermi in volo. Nonostante il racconto, Sung-min e due suoi amici rompono l'uovo, rimanendo quindi intrappolati soli, senza sapere quando riusciranno a liberarsi, in un paesaggio ghiacciato, tra manichini di persone e città ferme.
Non assiste invece alla rottura Su-rin, la protagonista, ragazza orfana appena trasferitasi nel villaggio, la quale, nonostante fosse con i ragazzi nell'esplorazione, si era allontanata per recuperare un fermaglio, rimanendo quindi bloccata, destinata a non invecchiare sotto lo sguardo di Sung-min, suo primo ragazzo, che cresce da solo. Per lei il lungo dramma dei suoi amici è solo un'esplosione ed il trauma di una piccola isola nella quale tre bambini scompaiono all'improvviso senza spiegazioni razionali. Da questo mondo parallelo ritornerà qualche giorno dopo solo Sung-min, che ha passato il suo tempo-sospeso nella speranza di poter ricominciare a parlare con Su-rin, la quale - piccola Ericlea - sarà l'unica capace di riconoscerlo in villaggio che cerca senza sosta l'assassino che avrebbe ucciso gli altri due ragazzi, morti invece nel tempo-sospeso.

Nonostante la trama sembri particolarmente complessa, il film scorre molto bene, grazie alla regia del giovane regista Uhm Tae-Hwa, capace di caratterizzare con brevi pennellate i personaggi ed a rendere alla perfezione lo spaesamento del mondo-sospeso.

L'incardinazione nel thriller vissuto dagli abitanti del villaggio della narrazione del dramma dei tre giovani esploratori riesce ottimamente, mentre il ricamo di alcune scene, come quella di Su-rin che taglia i capelli a Sung-min, rende il legame tra i due personaggi particolarmente tenero e credibile. È proprio in questa relazione che va ricercato il senso del film: un sentimento che resiste al tempo, che funge per Sung-min da motivo di resistenza contro la follia e che rappresenta l'unica verità degna di essere creduta per Su-rin. La straordinaria fotografia, capace di valorizzare al meglio la luce velata della foresta coreana, e l'assordante silenzio del tempo-sospeso riescono a rendere più dolce ed a non aggravare troppo il dramma dei protagonisti. Da notare anche le grandi performances degli (in molti casi piccoli) attori.

Il lungometraggio è una riflessione sullo scorrere del tempo, tempo che si vorrebbe sempre più spesso veder fermato sul viso dei giovani che muoiono nei modi più assurdi o orribili. É stata infatti la tragedia del traghetto affondato in Corea nel 2014 a convincere il regista della necessità di affrontare queste tematiche e che l'ha spinto a scegliere uno sguardo meno realista, meno fiducioso nei rimedi delle autorità, più legato alla credenza che alla ferrea regolarità del presente. Un tentativo di sfuggire alle ferree regole di quel tempo che si sarebbe fermato sul viso dei giovani studenti in partenza per una gita scolastica, come si vorrebbe poter controllare nelle vicende del film.

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