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Il papa di Sorrentino, trasgressivo ma anche reazionario

Una lettura retrospettiva di The Young Pope di Sorrentino, le due puntate della serie presentate alla Mostra del Cinema di Venezia.
di Pino Farinotti

The Young Pope

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In foto Jude Law come Lenny Belardo in una scena tratta dalla serie The Young Pope di Paolo Sorrentino.
domenica 18 settembre 2016 - Focus

Una lettura retrospettiva di The Young Pope di Paolo Sorrentino, le due puntate pilota della serie, di dieci, presentate alla Mostra del Cinema di Venezia (che sarà trasmessa in Italia su Sky Atlantic), che ha sollevato la legittima reazione polemica, la solita dialettica dovuta. Sta nelle cose, sta nelle opere, sta nel festival.

Lenny Belardo, è il primo americano a diventare papa, interpretato da Jude Law, col nome Pio XIII. È un pontefice trasgressivo, dice "cose di sinistra e subito dopo cose di destra".
Pino Farinotti

È progressista e conservatore. Sembra di sentir parlare i politici italiani, degli opposti schieramenti, nei talk. Per inciso: esprime concetti distanti anni luce dal papa-vero Francesco. Ma dico che è giusto, anzi, sacrosanto, così. Perché il cinema ha tutti i diritti e tutte le licenze, non ha il dovere della verità e neppure della verosimiglianza. Questa è una responsabilità che spetta alla scrittura, la sorella maggiore e nobile, quella vera naturalmente, che deve essere univoca. Il cinema può commettere errori, vive anche senza verità, ti chiede minore applicazione e anche per questo è... più divertente. È un concetto che mi appartiene da tempo, con tanto di prove che non sono solo indiziarie.


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In foto una scena tratta dalla serie The Young Pope di Paolo Sorrentino.
In foto Jude Law in una scena tratta dalla serie The Young Pope di Paolo Sorrentino.
In foto una scena tratta dalla serie The Young Pope di Paolo Sorrentino.

Sorrentino è un magnifico talento di cinema, meglio, di immagine. Il suo talento di scrittore invece decade di molti punti.

La valutazione del film prescinderà dalla filosofia, o dalla mistica di Belardo&Law, che, nel quadro della proposta teologica e storica, grande e seria, rimane un piccolo, dimenticabile segnale.
Pino Farinotti

Trattasi di effetti speciali, appunto. Come quando il papa dice a un suo prelato "Non credo in Dio." Ma poi aggiunge "Sto scherzando." Oppure promuove il preservativo e le nozze per i preti. O rompe la sacralità della confessione chiedendo a un cardinale di fare la spia. Oppure si ammira compiaciuto ed elegante, da "superstar", sì come quello del musical di tanti anni fa. E non può mancare la cucina, con la ricetta di un piatto semplice da vendere ai fedeli. Ma a fronte di questa... quasi banale trasgressione troneggia un papa severo, conservatore e giustizialista. Anche questo è un contrasto da effetto speciale. È semplice, ed è una simulazione: Sorrentino fa parlare il "giovane" progressista nel sogno, e quello conservatore nella realtà. I primi concetti sono le verità che pensa, i secondi sono quelli, opportuni, corretti, che deve dire. Deve mentire, come tutti. È un trucco risaputo, e reiterato. Da cineasta.
Voglio richiamare Habemus papam di Nanni Moretti, che considero il più bel film italiano dell'epoca recente. Il suo papa angosciato e dubbioso certo non sarà condiviso da un credente che può pensare: "Certo se ad avere dei dubbi è il ministro di dio, siamo messi male". Ma, nonostante, il film è da molte stelle. Per una ragione "collaterale": Moretti sa scrivere. Valuta meglio e più profondamente l'argomento.
Voglio allargare ed estendere il discorso a un altro schermo, quello piccolo. Penso alla satira di Maurizio Crozza, a quei momenti su papa Francesco. Crozza/Bergoglio con sulle spalle quel pesante frigorifero, come fossero i peccati del mondo. Definiamole gag, dissacranti, abrasive, ma creative con intelligenza a potenza. Una bella satira che sfiora sempre il pericolo senza mai caderci dentro. Accettata, anche da Francesco, credo. Ecco, dietro a Crozza c'è gente che sa capire e scrivere. L'autore ha detto che The Young Pope può aiutare la Chiesa. Ho dei dubbi. Certo la Chiesa possiede tutti gli anticorpi per difendersi se c'è da difendersi e credo che li metta in campo per altre difese. Il cinema e i suoi derivati hanno tutti i diritti e le franchigie. E le immunità. Ma sempre con la consapevolezza, come diceva Gaber, che "solo di filmetti trattasi."


In foto Jude Law come Lenny Belardo in una scena tratta dalla serie The Young Pope di Paolo Sorrentino.
In foto una scena tratta dalla serie The Young Pope di Paolo Sorrentino.
Nanni Moretti in una scena di Habemus Papam (2011).

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