eugenio
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lunedì 19 dicembre 2016
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un grande musical d'animazione
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Quando hai toccato il fondo, l’unica cosa che puoi fare è puntare in alto.
Sembra riassumersi in questa frase il nuovo film della Illumination Entertainment casa di produzione dei Minions, opera di Gerth Jennings che brilla per simpatia, originalità e animazioni ben riuscite oltre che a un vasto repertorio di canzoni.
Classificare Sing tuttavia un film d’animazione sarebbe riduttivo in quanto la varietà di stili e soprattutto di temi edificanti trattati da questo antropomorfo cartoon è direttamente proporzionale al citazionismo e alla contaminazione che faranno contenti i cinefili più accaniti.
Buster Moon è un koala che ha il teatro nel sangue.
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Quando hai toccato il fondo, l’unica cosa che puoi fare è puntare in alto.
Sembra riassumersi in questa frase il nuovo film della Illumination Entertainment casa di produzione dei Minions, opera di Gerth Jennings che brilla per simpatia, originalità e animazioni ben riuscite oltre che a un vasto repertorio di canzoni.
Classificare Sing tuttavia un film d’animazione sarebbe riduttivo in quanto la varietà di stili e soprattutto di temi edificanti trattati da questo antropomorfo cartoon è direttamente proporzionale al citazionismo e alla contaminazione che faranno contenti i cinefili più accaniti.
Buster Moon è un koala che ha il teatro nel sangue. Sin dalla tenera età è rimasto affascinato dal gioco di scena e dalla potenza attoriale degli interpreti (e come dargli torto?), e soprattutto dallo spettacolo luci-ombre del teatro-vita come metafora della società in cui viviamo. Al teatro Buster ha dedicato tutto sè stesso, ereditando la passione del padre compresa una serie di fallimenti e debiti con la banca (oltre che con gli stessi macchinisti) che hanno costretto il simpatico koala a escogitare qualcosa per salvare il salvabile.
Questo il prologo.
In tempi odierni quale è quello strumento abusato e amato dai giovanissimi per farsi conoscere e al tempo stesso tentare la via del successo?
Semplice, il talent. Buster per cercare di rimettere in piedi compagnia e pagare i debiti insoluti, ha un’idea: sfruttare l’occasione del talent, aprendo le porte del suo teatro a una grande varietà di “animali”, aspiranti “saranno famosi”, mettendo come palio al vincitore la cospicua cifra di 1000 dollari (divenuti poi 100000 a causa di un “mero” errore di stampa della cecata segretaria).
Ecco quindi che scorrono davanti a noi i mitici talentuosi ognuno con la sua storia, valenza emotiva, problemi, le sue difficoltà da superare, le sue fobie. Ognuno con la sua umanità quindi.
C’è Rosita, maialina madre di venticinque figli piccoli, c’è Mike (strepitoso), un topo stile Stuart Little molto più egocentrico e spalvaldo come vocalista, Meena, un’elefante timida e incapace di mostrare al pubblico la sua grande vocalità, Ash la porcospina fanatica della musica d’autore, dalle innate capacità rock ed infine Johnny, uno scimpanzè con padre rapinatore dal sogno di cantante blues.
La miscela è quindi quella di un musical che dietro la parvenza di una salvezza, di una rinascita, quella del tempio del teatro, propone una giustapposizione crescente di stili, travestimenti e grandi canzoni.
Singè un grande film che mescola abilmente il dinamismo di alcune scene (celebre quella della maialina Rosita al supermercato nello slalom tra carrelli e nel balletto col suo “alter-ego” dai movimenti decisamente più aperti del suo pingue marito) o quella del turbamento di James e della sua incapacità di mostrare il suo talento nascosto al primitivo padre impegnato in rapine, in un fil-rouge che lega il noir alla vicenda del topo Mike sicuro della vincita da indebitarsi come non mai (la scena della macchina sportiva e della vincita a poker sono assai divertenti) creando degli intermezzi tali da sconvolgere la già precaria armonia di un gruppo che stabile non è per definizione.
Insomma, Sing a prima vista considerabile un piacevole intermezzo d’animazione, è capace come rari altri esempi omologhi, di non possedere apparentemente un genere preciso di collocazione malgrado la rigidità classica di un copione -il salvataggio di un teatro in fallimento- e la leggerezza del tono.
Attenzione però: leggerezza non significa assolutamente superficialità, tutt’altro. Sing coniugando vari stili tra cui spicca anche il melò della storia d’amore perduta di Ash, rabbia dolente fonte ispiratrice di canzoni, evade dai binari classici di un lieto fine precostituito, stupendo lo spettatore con riuscite disgressioni ( come quella dell'autolavaggio di Buster e Eddie, uno che lava, l’altra che asciuga rigorosamente con metodi naturali) e evocando lo spirito e l’atmosfera di un decadente mondo tra passato di ville austere e modernità di esibizioni canore.
Il tutto con una spruzzata di noir, tante risate e un ottimo doppiaggio italiano diretto da Marco Mete (Roger Rabbit docet) che appassiona piccoli e soprattutto “grandi al seguito”.
4 stelle e pollice decisamente alto. Dal 4 gennaio al cinema
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scavadentro65
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martedì 14 febbraio 2017
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equilibrio perfetto
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Il mondo dei cartoni animati (o il termine è desueto?) non poteva ignorare il fenomeno dei talent canori, da anni stabilmente inseriti nei palinsesti televisivi con formule più o meno analoghe. Il rischio era di cadere nel melenso, nel banale, nello stucchevole. Niente di tutto ciò. In questo film il tema viene sviluppato con una serie di trovate ed una sceneggiatura che pur estremamente lineare non perde mai di vivacità ed interesse. I personaggi (anche quelli di contorno) sono ottimamente caratterizzati, ispirando simpatia ed empatia. Il processo di indentificazione è quasi automatico, e la gara canora diviene pretesto per raccontare storie e situazioni che con un transfert naturale passano dal mondo animale a quello umano.
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Il mondo dei cartoni animati (o il termine è desueto?) non poteva ignorare il fenomeno dei talent canori, da anni stabilmente inseriti nei palinsesti televisivi con formule più o meno analoghe. Il rischio era di cadere nel melenso, nel banale, nello stucchevole. Niente di tutto ciò. In questo film il tema viene sviluppato con una serie di trovate ed una sceneggiatura che pur estremamente lineare non perde mai di vivacità ed interesse. I personaggi (anche quelli di contorno) sono ottimamente caratterizzati, ispirando simpatia ed empatia. Il processo di indentificazione è quasi automatico, e la gara canora diviene pretesto per raccontare storie e situazioni che con un transfert naturale passano dal mondo animale a quello umano. Chi non riconosce la casalinga appassionata di canto? O il ragazzo amante della musica osteggiato dal padre? O ancora la timida che nasconde una voce celestiale? Durante lo scorrere della vicenda non si può non provare affetto per il koala-imprenditore che testardamente crede in se stesso e nel suo teatro. L'inevitabile lieto fine nulla toglie alla solidità dell'impianto che probabilmente genererà un sequel....
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mrfranktodd
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mercoledì 14 dicembre 2016
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la salvezza della illumination... cantata.
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Illumination Entertainment, con questo film hai dimostrato che si, produci i film principalmente indirizzati a un pubblico di giovanissimi (questo è stato dimostrato dal film dei Minions), ma hai anche avuto il coraggio di sviluppare un idea non troppo originale in modo tale che il film risulti fresco e perfettamente godibile per tutte le età.
La trama parla di un koala, doppiato in originale da Matthew McConaughey, che, per rilanciare il suo teatro dopo una crisi economica, indìce una gara di canto con un premio di 100.000 dollari. Vi parteciperanno una maialina casalinga (Reese Witherspoon), un topo sassofonista (Seth McFarlane), un'istrice rocker (Scarlett Johansson), un'elefantessa timida (Tori Kelly) e un gorilla figlio di un capo banda di rapinatori (Taron Egerton).
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Illumination Entertainment, con questo film hai dimostrato che si, produci i film principalmente indirizzati a un pubblico di giovanissimi (questo è stato dimostrato dal film dei Minions), ma hai anche avuto il coraggio di sviluppare un idea non troppo originale in modo tale che il film risulti fresco e perfettamente godibile per tutte le età.
La trama parla di un koala, doppiato in originale da Matthew McConaughey, che, per rilanciare il suo teatro dopo una crisi economica, indìce una gara di canto con un premio di 100.000 dollari. Vi parteciperanno una maialina casalinga (Reese Witherspoon), un topo sassofonista (Seth McFarlane), un'istrice rocker (Scarlett Johansson), un'elefantessa timida (Tori Kelly) e un gorilla figlio di un capo banda di rapinatori (Taron Egerton). Questi personaggi dovranno anche convivere anche con i loro problemi nella propria vita privata.
Arriviamo ora al succo del discorso: pregi e difetti. Vi è una buona gestione dei personaggi (segnalo come ottimi ruoli quelli di McConaughey e di Witherspoon), un sviluppo più graduato della trama e un finale che lascia una soddisfazione che vi farà tirare un sospiro di sollievo. Ma, come già accennato, l'idea non è delle più originali e le voci canterine dei protagonisti tarderanno un po' prima di mostrare il loro vero potenziale. Da segnalare anche una perdita di fluidità della narrazione al centro del film, ma sono cose che alla fine non distraggono molto.
Personalmente, ho avuto la fortuna di vedere questo film in anteprima, quindi posso consigliarvi di non pretendere troppo da questo film. Potete tranquillamente godervi una storia godibile, personaggi ben sviluppati e un commento musicale che vi attrarrerà sicuramente la vostra attenzione.
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flyanto
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martedì 10 gennaio 2017
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tanti talentuosi e simpatici animali allo show
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Secondo cartone animato, dopo quello disneyano di "Oceania", che esce nella sale cinematografiche nel corso del periodo natalizio. Dagli stessi produttori della serie di "Cattivissimo Me" e dei "Minions" compare sugli schermi "Sing" che, come si evince dal titolo stesso, è tutto imperniato sul mondo della musica, dello spettacolo e dei talent shows. I protagonisti sono tutti animali di vario tipo e razza e, per risollevare le sorti di un teatro in profondo decadimento artistico, ma soprattutto economico, il suo manager, un simpatico e furbo koala, decide di istituire un concorso per voci nuove nel campo della canzone e consegnare al suo eventuale vincitore una certa somma di denaro che però, per sbaglio, viene aumentata me pertanto non affatto corrispondente alle reali disponibilità della cassa.
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Secondo cartone animato, dopo quello disneyano di "Oceania", che esce nella sale cinematografiche nel corso del periodo natalizio. Dagli stessi produttori della serie di "Cattivissimo Me" e dei "Minions" compare sugli schermi "Sing" che, come si evince dal titolo stesso, è tutto imperniato sul mondo della musica, dello spettacolo e dei talent shows. I protagonisti sono tutti animali di vario tipo e razza e, per risollevare le sorti di un teatro in profondo decadimento artistico, ma soprattutto economico, il suo manager, un simpatico e furbo koala, decide di istituire un concorso per voci nuove nel campo della canzone e consegnare al suo eventuale vincitore una certa somma di denaro che però, per sbaglio, viene aumentata me pertanto non affatto corrispondente alle reali disponibilità della cassa. A questo punto vi accorrono per le audizioni numerosissimi partecipanti ma solo circa 8 di essi le passeranno e saranno selezionati per la finale dello spettacolo. Tra prove varie e svariate avventure e problemi personali sostenuti dai vari animali protagonisti, vi è la porcellina casalinga sovraccaricata da faccende domestiche e grandemente trascurata da un marito assente, un gorilla, figlio di un ladro, che non ne vuole sapere di intraprendere la carriera malavitosa del padre, un topolino artisticamente snob fortemente indebitato al gioco delle carte gioco, una giovane elefante femmina dalla voce portentosa ma così timida da non avere il coraggio ad esibirsi in pubblico, ecc... Una volta arrivati alla sera dello show finale, lo spettacolo sarà così entusiasmante ed i cantanti così talentuosi nelle proprie performances, che il pubblico lo decreterà come un grandissimo successo, riuscendo così anche a risollevare le sorti economiche del teatro in quanto, ammirata da tutto ciò, esso verrà acquistato da una nota cantante lirica del passato.
Una bella ed avvincente trama, quanto mai attuale in un'epoca come l'attuale dove imperversano con successo in tv i talents shows, ben costruita e ben disegnata al computer, con personaggi del regno animale dotati di caratteristiche umane, buffi, simpatici e divertenti. Ma ciò che rende questo cartoon superiore a molti altri è determinato, trattando del mondo della musica e della canzone, dalla raffinata scelta dei brani musicali che viene proposta. Dalle audizioni allo show finale, infattii, i protagonisti in questione presentano e cantano brani di famosi cantanti, più o meno attuali, quali, Lady Gaga, Billy Joel, David Bowie, Lisa Standfield, Frank Sinatra e persino il celebre brano "Vincerò" tratto dalla "Turandot" di Puccini del famoso e compianto Luciano Pavarotti, solo per citarne alcuni. Pertanto, il film diventa piacevole non solo a guardarsi ed a seguirsi ma soprattutto per il sentire le canzoni famose e ben ritmate.
Insomma, una scelta molto felice da parte degli autori che piacerà sicuramente sia al pubblico infantile che a quello degli adulti, peraltro maggiori conoscitori ed estimatori delle musiche proposte, e pertanto altamente consigliabile.
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fabrizio friuli
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mercoledì 10 maggio 2023
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inaspettatamente maturo
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In una città dove tutti gli abitanti sono degli animali antropomorfi, il koala Buster Moon gestisce un teatro fatiscente ed egli , per non gettare alle ortiche i sacrifici che suo padre ha compiuto per lui ( lo stesso Buster Moon rivela che suo padre ha lavorato sodo al lavaggio macchine per supportare suo figlio ) e per continuare a vivere grazie all' arte che lui ama ( o venera ) organizza una gara di canto e il premio in palio è di mille dollari , tuttavia, l' assistente di Buster Moon, l' anziana iguana (Karen Crawley a causa del suo occhio di vetro che rimbalza sulla tastiera del computer, scrive sull' annuncio che il Premio in palio è una somma di denaro che equivale a centomila dollari.
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In una città dove tutti gli abitanti sono degli animali antropomorfi, il koala Buster Moon gestisce un teatro fatiscente ed egli , per non gettare alle ortiche i sacrifici che suo padre ha compiuto per lui ( lo stesso Buster Moon rivela che suo padre ha lavorato sodo al lavaggio macchine per supportare suo figlio ) e per continuare a vivere grazie all' arte che lui ama ( o venera ) organizza una gara di canto e il premio in palio è di mille dollari , tuttavia, l' assistente di Buster Moon, l' anziana iguana (Karen Crawley a causa del suo occhio di vetro che rimbalza sulla tastiera del computer, scrive sull' annuncio che il Premio in palio è una somma di denaro che equivale a centomila dollari. Ciò permette a quasi tutti gli abitanti della città di interessarsi alle audizioni, ma solamente alcuni di loro verranno selezionati ( e sono quelli che amano esibirsi realmente o quelli più talentuosi ).
Sing è un lungometraggio animato della Illumination Studios e si è rivelato un film inaspettatamente maturo per essere un film della casa di produzione che ha realizzato film come Cattivissimo Me ( film eccessivamente simile a Megamind ) anche se il film stesso ad un primo impatto sembra essere molto simile a Zootropolis, tuttavia, Sing risulta essere un film di qualità grazie al personaggio principale : Buster Moon è un koala determinato e ottimista che cerca in tutti i modi di vivere e dimostrare il suo valore, sebbene non venga preso sul serio dalla società cinicamente prevenuta. Prima di descrivere gli altri personaggi del film, è opportuno compiere una valida analisi della scena iniziale del film : nella scena iniziale Buster Moon assiste ad uno spettacolo teatrale dove si esibisce una talentuosa attrice con una voce celestiale come quella di Maria Callas che ammalia il pubblico cantando la canzone Golden Slumbers ( una canzone dei Beatles ) nella sua versione teatrale, l' attrice è la nonna materna di Eddie Noodleman ( migliore amico di Buster Moon ) ed è nota come Miss Nana Noodleman , una pecora nera con un carattere piuttosto arcigno e pur non esponendo interesse per la gara di canto organizzata da Buster Moon ( che lei ritiene un guitto senza arte né parte ) decide di offrirgli almeno una possibilità a Buster Moon ( per scoprire se ciò che sta organizzando Buster Moon sia uno spettacolo degno di essere visto e se Buster Moon merita il suo supporto ). Anche se lo spettacolo all' inizio sembra essere davvero suggestivo, il teatro viene distrutto quando degli orsi criminali e tutti gli altri animali infrangono i vetri che contengono l' acqua necessaria per lo spettacolo. La distruzione del teatro getta Buster Moon nello sconforto e pur venendo incoraggiato dagli altri talenti selezionati ( ai quali non interessa il premio in palio, pur avendo scoperto che il premio non equivale a centomila dollari ) Buster decide di lasciare ogni speranza fin quando non ascolta Meena ( una giovane elefantessa che ama cantare ma ha paura del palcoscenico ) e con tutto ciò che hanno riescono a mettere in scena uno spettacolo che piace al pubblico e anche a Nana Noodleman che permette l' inaugurazione di un nuovo Moon Theatre. Gli altri personaggi da analizzare sono l' istrice Ash , talentuosa amante del rock che pur essendo stata profondamente ferita dal tradimento del suo ex fidanzato Lance , riesce ad esibirsi sbalordendo tutti , Gunther, un energico, vitale e istrionico maiale tedesco che ama ballare ed aiuta Rosita , una femmina di maiale a ritrovare la sua bravura nascosta , la già citata Meena , una giovane elefantessa adolescente che pur avendo una voce bellissima ed essendo sostenuta dai suoi familiari al principio non riesce a cantare davanti a un pubblico ma sarà proprio lei a chiudere in bellezza lo spettacolo e infine il personaggio meno positivo del film : Mike il topo bianco il cui stile canoro ricorda quello di Frank Sinatra ( anche il suo modo di vestire èmolto simile ) , ma è un insopportabile egocentrico che assume un comportamento irriverente nei confronti degli altri , per giunta, in una scena Mike sembra essere un piccolo furfante ( infatti obbliga un passante a dargli più soldi per una sua esibizione e imbroglia un trio di orsi criminali in una partita a carte , nascondendo una delle carte nella sua giacca ) e infine, Il giovane gorilla Johnny che, pur avendo un palese talento canoro , non viene sostenuto dal padre che comanda una banda di rapinatori, ma quando vede suo figlio esibirsi grazie ad un televisore, capisce che suo figlio è un giovane eccezionale e ammette di essere fiero di lui . Quasi tutti i personaggi dei film hanno delle loro vite al di fuori del teatro e quindi, grazie anche a questi elementi realistici, Sing si è rivelato un lungometraggio inaspettatamente maturo.
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patpat
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mercoledì 19 aprile 2017
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spassoso, esilarante, commovente
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Grande ironia e attenzione per il racconto in un questa storia di animali parlanti e cantanti. La selezione musicale è senz'altro il punto di forza del film che però riesce a toccare con leggerezza ed efficacia un ampio spettro di sentimenti e varietà "umane".
Bellissimi i profili dei personaggi, mai scontati e sempre sorprendenti.
Film interessante sia per grandi che per i bambini.
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alberto
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sabato 20 maggio 2017
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il potere della musica
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"CANTA!"...E' con questo semplice invito che Buster Moon, un koala proprietario di un teatro in crisi, riesce a far cantare l'adolescente Meena, elefantessa molto timida e completamente atterrita al solo pensiero di doversi esibire davanti ad un pubblico, oscurando così il suo grande talento canoro. Moon non è in grado di formulare un discorso esortatorio/motivatorio e tantomeno di assistere psicologicamente i partecipanti di questa sua iniziativa volta a rilanciare la popolarità del suo teatro e la sua autostima attraverso uno spettacolo musicale, una gara di canto, che coinvolgerà degli individui con problematiche di carattere e di tenore di vita sempre attuali e ciascuno di essi è soprattutto in conflitto con sè stesso: c'è la madre suina che viene definita da Moon "noiosa" e che non affermerà solo una volta tra sè e sè "Sono solo una casalinga"; c'è un topolino che ricorda Joe Pesci nei film gangster di Scorsese in costante lotta con le sue dimensioni, nonostante si atteggi e con arroganza dia per scontata la sua vittoria; c'è un giovane gorilla il cui padre teppista è deluso dal suo diverso comportamento e infine un'istrice che deve dimostrare la sua indipendenza dal fidanzato.
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"CANTA!"...E' con questo semplice invito che Buster Moon, un koala proprietario di un teatro in crisi, riesce a far cantare l'adolescente Meena, elefantessa molto timida e completamente atterrita al solo pensiero di doversi esibire davanti ad un pubblico, oscurando così il suo grande talento canoro. Moon non è in grado di formulare un discorso esortatorio/motivatorio e tantomeno di assistere psicologicamente i partecipanti di questa sua iniziativa volta a rilanciare la popolarità del suo teatro e la sua autostima attraverso uno spettacolo musicale, una gara di canto, che coinvolgerà degli individui con problematiche di carattere e di tenore di vita sempre attuali e ciascuno di essi è soprattutto in conflitto con sè stesso: c'è la madre suina che viene definita da Moon "noiosa" e che non affermerà solo una volta tra sè e sè "Sono solo una casalinga"; c'è un topolino che ricorda Joe Pesci nei film gangster di Scorsese in costante lotta con le sue dimensioni, nonostante si atteggi e con arroganza dia per scontata la sua vittoria; c'è un giovane gorilla il cui padre teppista è deluso dal suo diverso comportamento e infine un'istrice che deve dimostrare la sua indipendenza dal fidanzato. Tutti partecipano non semplicemente per cantare, per mostrare il loro talento, ma soprattutto per dimostrare il loro vero volto e levarsi la maschera che la società gli ha affibbiato. E infatti la musica è forse l'unico strumento che riesce a unirci, nonché a dimenticare i problemini e i problemoni quotidiani (insieme al cinema). Una morale importante per un film che intrattiene e diverte grazie a delle simpaticissime audizioni, prove e soprattutto esibizioni finali con una bella coreografia e delle canzoni che spaziano da "Bad Romance" di Lady Gaga a "Call me maybe" di Carly Ray Jepsen. Tra i doppiatori originali troviamo Matthew McCounaghey (Moon), la vedova nera Scarlett Johansson (Ash, l'istrice), Reese Whiterspoon (Rosita, la casalinga) e quel geniaccio di Seth MacFarlane, il creatore dei Griffin (Mike, il topino). Prodotto dalla Illumination Entertainment di Chris Meledandri, che ha sfornato la trilogia di "Cattivissimo Me" (il terzo in arrivo), lo spinoff "Minions" e il recente "Pets" e diretto da Garth Jennings, che ha vinto tra l'altro un Grammy Award per il miglior video musicale. Un film d'animazione a mio parere adatto più per gli adulti...ai bambini piaceranno i siparietti canori, ma i più grandicelli ameranno la psicologia e la "quotidianità" delle situazioni dei protagonisti.
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alex62
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sabato 7 gennaio 2017
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la grande magia
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Gli USA (e in particolare la California) hanno fatto dell'entertainment un grande business, ma al contempo, in nome di un altissimo professionismo, da lì sono arrivati molti fra i più grandi artisti e spettacoli di successo mondiale. Possiamo, comprensibilmente, considerarla una enorme macchina per far soldi tutto questo, ma c'è un luogo in cui, grazie a Dio, non si sono mai verificati grandi incassi, anzi dove il denaro ha sempre avuto un significato secondario rispetto al bisogno di presentarsi al pubblico come al proprio unico giudice e mecenate: il teatro. Questo è tanto più vero considerando che la paga del più famoso (e bravo) attore-cantante, in teatro, in Italia, difficilmente può superare i 2.
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Gli USA (e in particolare la California) hanno fatto dell'entertainment un grande business, ma al contempo, in nome di un altissimo professionismo, da lì sono arrivati molti fra i più grandi artisti e spettacoli di successo mondiale. Possiamo, comprensibilmente, considerarla una enorme macchina per far soldi tutto questo, ma c'è un luogo in cui, grazie a Dio, non si sono mai verificati grandi incassi, anzi dove il denaro ha sempre avuto un significato secondario rispetto al bisogno di presentarsi al pubblico come al proprio unico giudice e mecenate: il teatro. Questo è tanto più vero considerando che la paga del più famoso (e bravo) attore-cantante, in teatro, in Italia, difficilmente può superare i 2.000 euro a recita, guadagno ridicolo se confrontato con quello dei calciatori o anche dei conduttori televisivi. Lasciamo da parte il cinema in quanto si tratta di tutt'altro “mercato”…
Ebbene, finalmente incontriamo un film che racconta bene, anche se secondo un lessico adatto soprattutto ai più piccoli, la magia del teatro.
Nella semplice metafora, c'è una fatiscente, ambizioso edificio che crolla letteralmente addosso al suo koala impresario, così come la sua impresa da sempre deficitaria: questo è il primo punto per capire il “mistero” della drammaturgia. Sembra sempre che vada tutto a rotoli (come aveva saputo ben dire “Shakespeare in love”, dell'accoppiata vincente Tom Stoppard-John Madden), che si sfiori il disastro, ma alla fine…tutto si riordina e riorganizza e…si va in scena! Questa poi è, a sua volta, la più intrigante metafora del teatro che ricorda la vita stessa…
Alcuni personaggi formidabili, interpretati da alcuni fra i migliori attori di Hollywood, dotati peraltro di voci che sanno cosa vuol dire cantare: Reese Witherspoon, Matthew McConaughey, Scarlett Johansson, Taron Egerton, e alcuni altri talenti come Tori Kelly, Seth MacFarlane, Nick Kroll…
È uno spettacolo bellissimo, con numeri di ballo e canto memorabili.
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