Ritmo sbilenco - Un filmino su Elio e le Storie Tese

Film 2016 | Documentario, +13 73 min.

Anno2016
GenereDocumentario,
ProduzioneItalia
Durata73 minuti
Regia diMattia Colombo
AttoriAntonello Aguzzi, Davide Luca Civaschi, Vittorio Cosma, Stefano Roberto Belisari Nicola Fasani, Paola Folli, Mangoni, Christian Mayer, Rocco Tanica.
Uscitamercoledì 23 novembre 2016
DistribuzioneWanted
RatingConsigli per la visione di bambini e ragazzi: +13
MYmonetro 2,72 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Mattia Colombo. Un film con Antonello Aguzzi, Davide Luca Civaschi, Vittorio Cosma, Stefano Roberto Belisari. Cast completo Genere Documentario, - Italia, 2016, durata 73 minuti. Uscita cinema mercoledì 23 novembre 2016 distribuito da Wanted. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 - MYmonetro 2,72 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Condividi

Aggiungi Ritmo sbilenco - Un filmino su Elio e le Storie Tese tra i tuoi film preferiti
Riceverai un avviso quando il film sarà disponibile nella tua città, disponibile in Streaming e Dvd oppure trasmesso in TV.



Accedi o registrati per aggiungere il film tra i tuoi preferiti.


oppure

Accedi o registrati per aggiungere il film tra i tuoi preferiti.

Ultimo aggiornamento martedì 22 novembre 2016

Una fotografia di quello che sono diventati Elio e le Storie Tese dopo circa trent'anni di carriera.

Consigliato sì!
2,72/5
MYMOVIES 2,50
CRITICA
PUBBLICO 2,93
CONSIGLIATO SÌ
Docu-film su una rockband di gentiluomini che ha saputo fare dello smacco sottile uno stile di vita grammaticalmente ineccepibile.
Recensione di Olivia Fanfani
martedì 22 novembre 2016
Recensione di Olivia Fanfani
martedì 22 novembre 2016

Tra giochi di parole, "arzigogoli rarissimi" e satira paradossale, gli Elii si raccontano in un documentario che indaga gli uomini dietro il sipario, sotto il palcoscenico. Lontani dalla spettacolarizzazione di strambe esibizioni, in un ironico spaccato di vita, appaiono sullo schermo con la stessa semplicità con cui riescono a contagiare il pubblico con la loro "musica difficile", col piglio della "brava gente per niente supponente".
Attraverso i retroscena e le prove in studio di una band che ha fatto della satira la guida e trasposizione (in musica) del genio, tra lezioni di batteria, macchinine telecomandate, un tributo elbano e la premura di accompagnare i figli a scuola, l'intimità degli Elii è la pelle sotto le tutine con le ali, le folte parrucche da Tony Manero, in un'esegesi poetica dell'uomo comune. La soluzione è equilibrio e passione, parole d'ordine per raccontare la vera grandezza di chi riesce "seriamente" a scherzare con il talento, conscio che la grandezza sia racchiusa nel mantenersi leggeri e leggiadri sulle note (anche una sola, se necessario, mononota).
Col filosofeggiare che li caratterizza, in quella sorta d'approccio alla musica come alla vita non convenzionale, sullo schermo appaiono lontani dal sogno "infranto" di mostrarsi come rocker con vite agli eccessi. Girato con l'idea di realizzare un docu-film che fosse più vicino ai filmini in super8 che si giravano in famiglia - da qui la restituzione nel titolo -, il documentario di Mattia Colombo non affida la narrazione a immagini di repertorio, ma imponendosi come discreta presenza nella quotidianità degli artisti, senza determinare un proprio registro narrativo per cogliere il genio nella spontaneità. Un po' come per quelle canzoni del gruppo che sembrano assemblate con parole discordanti, suoni semplici, che in realtà racchiudono la comicità autoironica di una band che si è imposta a livello nazionale grazie soprattutto ad una conoscenza magistrale della materia musicale.
Così a garantire dinamicità al taglio fin troppo classico delle riprese ci pensano loro, gli Elii, senza far trasparire il minimo accenno a una scrittura ben delineata, si limitano a muoversi con la sicurezza e la nonchalance degli uomini di spettacolo, abituati alla presenza delle macchine da presa, per raccontare le persone dietro i personaggi. Unica imposizione: l'indipendenza. Da etichette, gruppi o stereotipi. Vincitori morali quindi, sempre e comunque (anche quell'anno lì, di Sanremo e Pippo Baudo), orgogliosi e talentuosi artefici di canzoni dai ritmi articolati e sbilenchi, peculiari perché orecchiabili, come le hit che si limitano a "quattro accordi ed un banale motivetto".
D'altronde, dopo trent'anni di carriera, anche questa volta sono riusciti a fare a modo loro, come quando erano animatori di spazi marginali e la loro musica veniva distribuita su cassette piratate da un gruppo di fedelissimi "nerd". La comicità al servizio del pensiero filosofico più profondo, per una rockband di gentiluomini che ha saputo fare dello smacco sottile uno stile di vita grammaticalmente ineccepibile.

Sei d'accordo con Olivia Fanfani?
Powered by  
Vai alla home di MYmovies.it
Home | Cinema | Database | Film | Calendario Uscite | MYMOVIESLIVE | Dvd | Tv | Box Office | Prossimamente | Trailer | Colonne sonore | MYmovies Club
Copyright© 2000 - 2024 MYmovies.it® - Mo-Net s.r.l. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione anche parziale. P.IVA: 05056400483
Licenza Siae n. 2792/I/2742 - Credits | Contatti | Normativa sulla privacy | Termini e condizioni d'uso | Accedi | Registrati