barbaram
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domenica 13 maggio 2018
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la vita davanti
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Ovvero quando, quasi dismessi i panni dell’adolescenza, ci si affaccia alla vita.
Il pregio di questo film è di non basare la sceneggiatura sulla solita storia sentimentale: il tema comune è la vita stessa nel suo scorrere naturale con gli accadimenti e i problemi personali di ognuna delle quattro ragazze protagoniste.
Molto brave tutte e quattro le giovani attrici: credibilissima e naturale la recitazione, nessuna sopra le righe e l’accordo fra le diverse personalità molto armonico.
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Ovvero quando, quasi dismessi i panni dell’adolescenza, ci si affaccia alla vita.
Il pregio di questo film è di non basare la sceneggiatura sulla solita storia sentimentale: il tema comune è la vita stessa nel suo scorrere naturale con gli accadimenti e i problemi personali di ognuna delle quattro ragazze protagoniste.
Molto brave tutte e quattro le giovani attrici: credibilissima e naturale la recitazione, nessuna sopra le righe e l’accordo fra le diverse personalità molto armonico.
Anche le figure di contorno non sfigurano affatto. Forse lo scorrere della pellicola risente qi qualche lentezza, ma il prodotto finale è ottimo.
Film consigliato a tutti: ai giovani per una maggior consapevolezza sul loro presente, alle persone più grandi per ricordare il proprio inizio.
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flaw54
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martedì 4 ottobre 2016
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forse con un altro regista....
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Argomento visto e rivisto: il viaggio di 4 amiche alla ricerca di se stesse per accompagnare una di loro a Belgrado. La storia è però coinvolgente e sfrutta la bravura e la naturalezza delle giovani attrici che sanna dare vitalità e spessore, ciascuna alla propria storia. L'unica cosa che stona è la presenza di un regista che sembra essere il demiurgo di turno e che si impegna a presentare le scene con esasperata ricercatezza, limitando la freschezza e la vitalità delle attrici. Nel complesso il film mi è piaciuto, ma non capisvo perché si valorizzi Picciini e si critichi Muccino, quando i loro film sono molto simili per le storie e per la presenza di attori giivani e nel complesso ben in parte.
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Argomento visto e rivisto: il viaggio di 4 amiche alla ricerca di se stesse per accompagnare una di loro a Belgrado. La storia è però coinvolgente e sfrutta la bravura e la naturalezza delle giovani attrici che sanna dare vitalità e spessore, ciascuna alla propria storia. L'unica cosa che stona è la presenza di un regista che sembra essere il demiurgo di turno e che si impegna a presentare le scene con esasperata ricercatezza, limitando la freschezza e la vitalità delle attrici. Nel complesso il film mi è piaciuto, ma non capisvo perché si valorizzi Picciini e si critichi Muccino, quando i loro film sono molto simili per le storie e per la presenza di attori giivani e nel complesso ben in parte.
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maumauroma
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sabato 1 ottobre 2016
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questi giorni
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Un viaggio a Belgrado di quattro giovani amiche diventa metafora di un viaggio nell'universo affettivo di quattro donne, che Giuseppe Piccioni esplora in punta di piedi, con estrema sensibilità, delicatezza, rispetto. Caterina, Liliana, Anna e Angela, tutte e quattro hanno sull'anima un fardello, diverso per ognuna, un peso da portare. Il viaggio nella capitale serba servira' loro per far sedimentare paure, passioni, delusioni, imbarazzi, gelosie, incomprensioni, intese. I giorni trascorsi insieme, nel bene e nel male, serviranno a dare un nuovo slancio alle loro vite, a far sorgere nuove albe di speranza nel loro futuro. Il merito principale di Giuseppe Piccioni nel suo film e' secondo me quello di essere riuscito a farci rivelare i diversi caratteri e stati d'animo delle quattro protagoniste attraverso un sapiente utilizzo dei numerosissimi primi piani dei loro volti.
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Un viaggio a Belgrado di quattro giovani amiche diventa metafora di un viaggio nell'universo affettivo di quattro donne, che Giuseppe Piccioni esplora in punta di piedi, con estrema sensibilità, delicatezza, rispetto. Caterina, Liliana, Anna e Angela, tutte e quattro hanno sull'anima un fardello, diverso per ognuna, un peso da portare. Il viaggio nella capitale serba servira' loro per far sedimentare paure, passioni, delusioni, imbarazzi, gelosie, incomprensioni, intese. I giorni trascorsi insieme, nel bene e nel male, serviranno a dare un nuovo slancio alle loro vite, a far sorgere nuove albe di speranza nel loro futuro. Il merito principale di Giuseppe Piccioni nel suo film e' secondo me quello di essere riuscito a farci rivelare i diversi caratteri e stati d'animo delle quattro protagoniste attraverso un sapiente utilizzo dei numerosissimi primi piani dei loro volti. Al regista marchigiano e' bastato infatti mostrare un imbarazzo nello sguardo, un battito breve di palpebre, una lieve torsione del capo, una increspatura fugace nel sorriso, per smerigliare alla perfezione la personalita' delle quattro amiche, le loro attese, le loro ansie, il loro difficile rapporto con il mondo. Che dire oltre? La sceneggiatura e' sempre adeguata, ottima l'interpretazione di tutti in una presa diretta di rara efficacia e spontaneita',la scarna colonna sonora e' intrisa di fascino e di mistero. Bel film dunque, pressocche' ignorato dalla critica, che avrebbe sicuramente meritato un premio alla Mostra di Venezia. Ma la Giuria del Festival del Cinema della citta lagunare era forse, come spesso le capita, un po' distratta
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no_data
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lunedì 26 settembre 2016
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senza emoziono
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La storia poteva emozionare di più. Il film tanto lento e' stato spento da una colonna sonora angosciante!
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tavololaici
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domenica 25 settembre 2016
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sensibilissimo e con una grande maria roveran
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Premessa:
Questa mia recensione NON è attendibile, almeno non del tutto, giacchè ,come sapete, considero Maria Roveran la miglior giovane (e straordinaria) promessa del cinema italiano di questi anni. Punto.
Il film mi è piaciuto tantissimo, ma appunto, son un fan.
Trama:
La sapete già.E' sopra.
Svolgimento:
Il film e' completamente incardinato su una frase messa ad incipit e recitata da una voce narrante (che interpreta il pensiero di una delle ragazze), che esprime un concetto apparentemente semplice ma che invece ha, o ha avuto, a che fare con la vita di tutti,
ed è la seguente:
“Se qualcuno ci avesse detto, in quei giorni, che quelli erano i nostri giorni, irripetibili, e che eravamo dentro un’eterna promessa che il tempo vissuto dopo non avrebbe mantenuto, noi non gli avremmo creduto.
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Premessa:
Questa mia recensione NON è attendibile, almeno non del tutto, giacchè ,come sapete, considero Maria Roveran la miglior giovane (e straordinaria) promessa del cinema italiano di questi anni. Punto.
Il film mi è piaciuto tantissimo, ma appunto, son un fan.
Trama:
La sapete già.E' sopra.
Svolgimento:
Il film e' completamente incardinato su una frase messa ad incipit e recitata da una voce narrante (che interpreta il pensiero di una delle ragazze), che esprime un concetto apparentemente semplice ma che invece ha, o ha avuto, a che fare con la vita di tutti,
ed è la seguente:
“Se qualcuno ci avesse detto, in quei giorni, che quelli erano i nostri giorni, irripetibili, e che eravamo dentro un’eterna promessa che il tempo vissuto dopo non avrebbe mantenuto, noi non gli avremmo creduto. Avremmo pensato che invece il nostro tempo fosse ancora davanti a noi, che il meglio dovesse ancora venire…"
Basta. Il film è qui.
Il resto è' un ricamo, fatto di immagini, emozioni, vita vissuta (che è poi quella che piu' o meno abbiam fatto un po' tutti) attorno a questo concetto.
Gianni Buganza-Padova
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flyanto
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martedì 20 settembre 2016
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un viaggio, l'inizio di una nuova vita
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Il breve viaggio che quattro giovani amiche intraprendono verso la città di Belgrado al fine di accompagnare una di loro che vi si stabilirà per un certo periodo di tempo, sarà quello che delineerà un cambiamento sostanziale e definitivo nella loro vita. Le quattro ragazze sono tutte studentesse universitarie (chi in Facoltà, chi al Conservatorio) e stanno per laurearsi o, comunque, concludere il proprio ciclo di studi e tutte quante sono molto incerte riguardo il proprio futuro, le proprie aspirazioni e se e come realizzarle. Prendendo l'occasione che una di loro, appunto, ha deciso di trasferirsi per un pò a Belgrado, accettando di lavorare come cameriera in un prestigioso hotel della città,le quattro ragazze intraprendono una sorta di "vacanza" e trascorrono gli ultimi giorni insieme.
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Il breve viaggio che quattro giovani amiche intraprendono verso la città di Belgrado al fine di accompagnare una di loro che vi si stabilirà per un certo periodo di tempo, sarà quello che delineerà un cambiamento sostanziale e definitivo nella loro vita. Le quattro ragazze sono tutte studentesse universitarie (chi in Facoltà, chi al Conservatorio) e stanno per laurearsi o, comunque, concludere il proprio ciclo di studi e tutte quante sono molto incerte riguardo il proprio futuro, le proprie aspirazioni e se e come realizzarle. Prendendo l'occasione che una di loro, appunto, ha deciso di trasferirsi per un pò a Belgrado, accettando di lavorare come cameriera in un prestigioso hotel della città,le quattro ragazze intraprendono una sorta di "vacanza" e trascorrono gli ultimi giorni insieme. Nel corso del viaggio si verrà a conoscenza delle problematiche personali che affliggono ognuna di loro in maniera differente e dalle quali dipenderà anche la propria esistenza futura. Il viaggio stesso sarà per loro una sorta di "cartina tornasole" in cui verrà testato e confermato l'affetto reciproco e soprattutto, in seguito a quello che vivranno nel corso di queste giornate, esse riusciranno più o meno ad avere le idee più chiare sul futuro da affrontare e da seguire.
Giuseppe Piccioni, che sempre ha girato pellicole sentimentali, concernenti le svariate relazioni umane e soprattutto affrontando le varie tematiche con un certa profondità psicologica, con "Questi Giorni" conferma appieno la sua naturale predisposizione, costruendo un'opera giovanile, fresca ed intensa dove vengono esaminati a fondo e con precisione, nonchè estrema delicatezza, i legami affettivi che tengono unite quattro amiche, ancora un poco insicure, data la loro giovane età, ma anche colme di speranza e voglia di agire. Il film, data la sua particolare precisione ed attenzioni ai dettagli, nonchè, ripeto, delicatezza sembrerebbe quasi essere stato girato da una donna: Piccioni, infatti, dimostra di conoscere molto bene l'animo femminile e le più o meno incongruenze delle donne, i loro slanci ed i loro timori. Il ritratto così che il regista consegna allo spettatore delle quattro ragazze è un ritratto quanto mai vero e sincero in cui molte della loro età (ed anche quelle che non lo sono più) vi si rispecchiano direttamente. Il risultato pertanto è quanto mai positivo e riuscito e l'encomio deve però essere anche indirizzato alle quattro ragazze scelte da Piccioni per la loro parte: tutte brave, credibili e spontanee. Margherita Buy, inoltre, ormai presenza ormai nelle sue opere, riveste un ruolo secondario, e precisamente quello della madre un poco "grossolana" e parecchio svagata di una delle ragazze, ma, essendo un'attrice di un certo spessore, conferma la sua capacità recitativa spiccando in modo preponderante, soprattutto verso la fine dell'intera storia, alla luce di alcune verità.
Insomma, l'opera di Giuseppe Piccioni è da ritenersi alquanto valida e pertanto altamente consigliabile a chi, ovviamente, predilige le storie intimistiche.
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domenica 18 settembre 2016
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bellissimo
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E' un film emozionante, coinvolgente e a volte struggente. Bellissimo. Non saprei trovargli un difetto. Si respira tutto di un fiato. Complimenti a tutti, regista, sceneggiatori, attrici, fotografia ecc..
A Venezia avrebbe sicuramente meritato di più.
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bicciurs
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sabato 17 settembre 2016
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piccole donne crescono
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Un film brillante ed emozionante, con tratti comici. Un viaggio poetico e metaforico. Ottima sceneggiatura e gli attori mai scontati. Fotografia intensa. Regia ben curata.
Assolutamente da vedere
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biagina54
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sabato 17 settembre 2016
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per le fanciulle di tutte le età
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Delicato viaggio nell'animo,tutto al femminile. Bellissimo
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bicciurs
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sabato 17 settembre 2016
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questi giorni - da vedere
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Un film originale e sincero che ti fa emozionare.
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