woody62
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mercoledì 27 settembre 2017
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forrest gump e la mafia
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Sceneggiatura un po' debole, siamo d'accordo, ma il film nel complesso è più che passabile. La vicenda del figlio del boss, ingenuo e romantico, che si trova ad ereditare le attività paterne in Sicilia, combinandone di tutti i colori è simpatica e divertente. Il regista veneto Enrico Lando, alla soglia dei 50 anni, lascia da una parte i temi de "I soliti idioti" con Biggio & Mandelli, che prima in TV e poi al cinema, gli hanno dato notevole fama e ancor più notevoli incassi, per cimentarsi in una commedia leggera e godibile. Qui Herbert Ballerina propone un personaggio che ricorda a tratti Forrest Gump, ma anche Chance di "Oltre il giardino" di Ashby, sia pure più giovane.
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Sceneggiatura un po' debole, siamo d'accordo, ma il film nel complesso è più che passabile. La vicenda del figlio del boss, ingenuo e romantico, che si trova ad ereditare le attività paterne in Sicilia, combinandone di tutti i colori è simpatica e divertente. Il regista veneto Enrico Lando, alla soglia dei 50 anni, lascia da una parte i temi de "I soliti idioti" con Biggio & Mandelli, che prima in TV e poi al cinema, gli hanno dato notevole fama e ancor più notevoli incassi, per cimentarsi in una commedia leggera e godibile. Qui Herbert Ballerina propone un personaggio che ricorda a tratti Forrest Gump, ma anche Chance di "Oltre il giardino" di Ashby, sia pure più giovane. Inevitabilmente gli equivoci, i paradossi, i doppi sensi nel gioco di una "mafia" vista come attività produttiva a carattere familiare, sono lo spunto per molte situazioni comiche e surreali. Assolutamente imperdibile il cast di contorno con Lo Verso e Sperandeo, novelli gatto e volpe, che si illudono di circuire il pinocchio di turno. L'esito finale, come si vedrà, sarà molto differente.
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fabrizio friuli
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mercoledì 18 maggio 2022
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leone il mafioso tontolone
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Dopo il decesso di un boss, i suoi sgherri più fidati scoprono che egli ha un figlio lontano di nome Leone , e quando lo trovano , viene addestrato affinché possa divenire il degno erede di suo padre , tuttavia, il giovane Leone è uno sprovveduto ed è poco lungimirante, e renderlo un boss si rivela una battaglia contro i mulini a vento. Oltre a ciò, nella vita del giovane Leone si introduce una poliziotta determinata che ha come fine quello di condurre i mafiosi dentro le celle del penitenziario.
Quel bravo ragazzo somiglia al film di Roberto Benigni, conosciuto come Johnny Stecchino , dato che anche in questo film il protagonista appare come un buon soggetto che viene introdotto in un pericoloso ambiente a lui ignoto, per tanto il film non riesce ad essere un film valido e non merita chissà quale riconoscimento , fortunatamente, gli attori scelti per il film , tra cui Enrico Lo Verso, Daniela Virgilio , Tony Sperandeo e Ninni Bruschetta hanno interpretato le loro parti dignitosamente, sebbene i personaggi non abbiano nulla di eccezionale, per esempio la poliziotta Sonia Morbelli appare come la tipica poliziotta da telefilm o da fiction bella e " tosta " e nel corso della vicenda deve anche contrastare il suo collega Alfonso Marino , interpretato da Giampaolo Morelli , perché cerca di conquistarla, ed ovviamente, lei se ne lava le mani , e nemmeno il protagonista riesce a conquistare il cuore rigido di Sonia ( per fortuna ) , anche Luigi Luciano ha interpretato bene il ruolo del personaggio principale, dato che le potenzialità non gli mancano di certo , nonostante nel film l' attore indossa la maschera di un ragazzo ingenuo che vive in un paese italiano che non comprende che la ragazza che lui ama non è minimamente interessata a lui e I bambini piccoli sono molto più furbi di lui.
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Dopo il decesso di un boss, i suoi sgherri più fidati scoprono che egli ha un figlio lontano di nome Leone , e quando lo trovano , viene addestrato affinché possa divenire il degno erede di suo padre , tuttavia, il giovane Leone è uno sprovveduto ed è poco lungimirante, e renderlo un boss si rivela una battaglia contro i mulini a vento. Oltre a ciò, nella vita del giovane Leone si introduce una poliziotta determinata che ha come fine quello di condurre i mafiosi dentro le celle del penitenziario.
Quel bravo ragazzo somiglia al film di Roberto Benigni, conosciuto come Johnny Stecchino , dato che anche in questo film il protagonista appare come un buon soggetto che viene introdotto in un pericoloso ambiente a lui ignoto, per tanto il film non riesce ad essere un film valido e non merita chissà quale riconoscimento , fortunatamente, gli attori scelti per il film , tra cui Enrico Lo Verso, Daniela Virgilio , Tony Sperandeo e Ninni Bruschetta hanno interpretato le loro parti dignitosamente, sebbene i personaggi non abbiano nulla di eccezionale, per esempio la poliziotta Sonia Morbelli appare come la tipica poliziotta da telefilm o da fiction bella e " tosta " e nel corso della vicenda deve anche contrastare il suo collega Alfonso Marino , interpretato da Giampaolo Morelli , perché cerca di conquistarla, ed ovviamente, lei se ne lava le mani , e nemmeno il protagonista riesce a conquistare il cuore rigido di Sonia ( per fortuna ) , anche Luigi Luciano ha interpretato bene il ruolo del personaggio principale, dato che le potenzialità non gli mancano di certo , nonostante nel film l' attore indossa la maschera di un ragazzo ingenuo che vive in un paese italiano che non comprende che la ragazza che lui ama non è minimamente interessata a lui e I bambini piccoli sono molto più furbi di lui. Però, la trama del film rendono questa commedia italiana una sciocchezza completa . Inoltre, parlando degli altri personaggi ( o meglio , facendo un discorso generale ) sugli altri personaggi, essi sembrano quelli che appaiono nelle fiction poliziesche che vengono mandate su RAI 1 , sia i mafiosi che gli agenti di polizia, la sceneggiatura del film è innegabile scarsa e per questo, il film di Enrico Lando è uno smacco cinematografico , essendo una pellicola con una trama senza originalità, personaggi non apprezzabili e un umorismo inesistente.
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supersantos
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mercoledì 25 ottobre 2017
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mafia movie per bambini
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Niente di particolarmente brillante all'orizzonte,è passabile solo il fatto che nonostante si parli,di mafia.uccisioni,pizzo e sparatorie,non c'è nulla di violento in realtà.
Forse solo l'immagine dell'avvocato con un buco in testa.
La favoletta morale di fondo non funziona adeguatamente,disperdendosi ben presto nel mondo del vacuo,della superficialità,del ridicolo e del buonismo melenso.
SE POI qualcuno trovasse gradevole l'idea di "I Pizzo"sviluppata da un paio di bambini tecnologici ,allora vi accontentate davvero di poco,beati voi.
Neanche la storia d'amore riesce a dare qualche sussulto.
Il protagonista potrebbe fare anche simpatia inizialmente ma con il passare dei minuti,oggettivamente,viene a stancare e non poco.
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Niente di particolarmente brillante all'orizzonte,è passabile solo il fatto che nonostante si parli,di mafia.uccisioni,pizzo e sparatorie,non c'è nulla di violento in realtà.
Forse solo l'immagine dell'avvocato con un buco in testa.
La favoletta morale di fondo non funziona adeguatamente,disperdendosi ben presto nel mondo del vacuo,della superficialità,del ridicolo e del buonismo melenso.
SE POI qualcuno trovasse gradevole l'idea di "I Pizzo"sviluppata da un paio di bambini tecnologici ,allora vi accontentate davvero di poco,beati voi.
Neanche la storia d'amore riesce a dare qualche sussulto.
Il protagonista potrebbe fare anche simpatia inizialmente ma con il passare dei minuti,oggettivamente,viene a stancare e non poco.
Più che dannoso potremmo definirlo un prodotto inutile.
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