onufrio
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venerdì 30 novembre 2018
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100 milioni!
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Premesso che definire una famiglia "povera" quella dei Tucci, appare come uno schiaffo morale a chi vive la vera povertà; la commedia di Brizzi è a tratti piacevole, pur mantenendosi nei classici stereotipi dell'italiano medio, trovando picchi umoristici e macchiette divertenti e riprendendo la sceneggiatura con un finale degno di nota che consegna la sufficienza grazie anche ad un cast ben compatto e dei personaggi coesi fra di loro. Menzione speciale va senza dubbio alla scena della nonna accanto a Gabriel Garko in versione Signorina Silvani.
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oscar77
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domenica 17 dicembre 2017
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aspettative deluse
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negli ultimi anni ho evitato le commediole Italiane ed in generale il cinema italiano,strabordanti (a mio parere) di squallore e mancanza, di idee quanto di professionalità.
in questo caso ho fatto un'eccezione,lasciandomi guidare (anche) dalla buona recensione di mymovies che descrive questa pellicola "ricca di umorismo etnico della tipica commedia all'italiana" e anche dalla mia passione per Christian de Sica che con le sue capacità recitative e di showman, meriterebbe molto ma molto di più dei trascurabili cinepanettoni con cui, suo malgrado, ha avuto grande successo. ricordo la sua splendida interpreazione nel semisconosciuto "night club" (1989) ,dove ,ad esempio ha dimostrato di essere degno figlio di suo padre! chiusa questa piccola parentesi e assodato che chi ha recensito il film per my movies, di commedia Italiana (a proposito,non si dice "all'" italiana, ma Italiana e basta!) conosce ben poco.
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negli ultimi anni ho evitato le commediole Italiane ed in generale il cinema italiano,strabordanti (a mio parere) di squallore e mancanza, di idee quanto di professionalità.
in questo caso ho fatto un'eccezione,lasciandomi guidare (anche) dalla buona recensione di mymovies che descrive questa pellicola "ricca di umorismo etnico della tipica commedia all'italiana" e anche dalla mia passione per Christian de Sica che con le sue capacità recitative e di showman, meriterebbe molto ma molto di più dei trascurabili cinepanettoni con cui, suo malgrado, ha avuto grande successo. ricordo la sua splendida interpreazione nel semisconosciuto "night club" (1989) ,dove ,ad esempio ha dimostrato di essere degno figlio di suo padre! chiusa questa piccola parentesi e assodato che chi ha recensito il film per my movies, di commedia Italiana (a proposito,non si dice "all'" italiana, ma Italiana e basta!) conosce ben poco. questo filmettino ha decisamente un'ottimo spunto da cui si poteva tirare fuori una brillante commedia. indubbiamente De Sica è sprecato con una sceneggiatura scialba dove forse arriva al 10% di quel che potrebbe fare, battutine scontate, attori da telenovelas, il tanto acclamato Brignano che dovrebbe limitarsi agli spot pubblicitari e una Mazzamauro definita da My Movies "divina" che cerca solamente di ricalcare (senza successo) la signorina Silvani di Fantozzi (dove era davvero notevole) uniti a palesi buchi di sceneggiatura , inquadrature che sembrano uscite dal filmino delle vacanze di un principiante, colonna sonora inesistente e fotografia penosa....
....no...davvero scadente , le due stelle solo per De Sica, ma di incoraggiamento a fare altro.
qui mancano registi, sceneggiatori, compositori ecc. di un cinema che fu ma che potrebbe ancora esserci, però finchè verranno esaltati film trascurabili cone "La grande bellezza", il nostro cinema sarà inevitabilmente in declino.
peccato
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hellphone97
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sabato 12 agosto 2017
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forza i tucci
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Dopo colpi di Fulmine in questo cinepanettone Desica dimostra di saper divertire senza squallore
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pisani
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mercoledì 19 aprile 2017
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si poteva fare di più
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Diciamo che la trama "regge"per circa una quarantina di minuti scarsi,dopodiché subentrano una serie di battute e storie grottesche che si prolungano sino alla fine del film. Brignano bocciato nei panni dell'innamorato che fa di tutto pur di non perdere la sua "amata",il piccolo Kevi (senza enne ) in ombra sino ad allora si scopre"genietto"della truffa ai danni del padre propenso a sperperare la vincita. Chi veramente si salva in questo film è Anna Mazzamauro che ad ogni battuta fa ridere qualsiasi cosa dica . Per il resto film al di sotto della sufficienza. Si poteva certamente fare di più.....magari relegare Brignano ad un ruolo più secondario.
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toty bottalla
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lunedì 6 febbraio 2017
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commedia divertente e stereotipata!
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Una famiglia povera e simpatica vince improvvisamente 100 milioni di euro, inizia così una storia fatta di gag, battute e situazioni semicomiche un pò stereotipate. Il film di Brizzi è una divertente commedia senza pretese d'ovazioni o commenti forbiti, uno spettacolo che a tratti richiama contaminazioni teatrali nel quale gli interpreti spalmano il loro repertorio senza tregua, buoni ritmi dunque sostenuti dall'equivoco e dal contrasto sociale che scatenano la risata media senza destinazione morale o metaforica, mia valutazione: 2,5 stelle. Saluti.
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giorgio47
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domenica 22 gennaio 2017
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come si fa a trovare gradevole questo film?
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Fare una critica ad un film del genere è perdere tempo. Il film è brutto, basato sul alcune battute, appoggiate come sempre da parolacce, con gli attori che sono della macchiette, neanche simpatiche. Dal contesto si salva Brignano che stranamente, dopo un inizio da "idiota", diventa una persona normale. Non cito le incongruenze in quanto si possono tranquillamente accettare, ma parlare di commedia all'italiana? L'unica frase che mi è piaciuta di tutto il film è stata" a me non piacciono i ricchi ma non ho mai detto che non mi piacciono i soldi", il che è tutto dire! Il tutto a beneficio di chi ancora non lo ha visto e che forse può evitarselo.
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Fare una critica ad un film del genere è perdere tempo. Il film è brutto, basato sul alcune battute, appoggiate come sempre da parolacce, con gli attori che sono della macchiette, neanche simpatiche. Dal contesto si salva Brignano che stranamente, dopo un inizio da "idiota", diventa una persona normale. Non cito le incongruenze in quanto si possono tranquillamente accettare, ma parlare di commedia all'italiana? L'unica frase che mi è piaciuta di tutto il film è stata" a me non piacciono i ricchi ma non ho mai detto che non mi piacciono i soldi", il che è tutto dire! Il tutto a beneficio di chi ancora non lo ha visto e che forse può evitarselo.
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skady18
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sabato 31 dicembre 2016
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riscatta tutti i cine panettone
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Sono andata a vederlo, anche se non amo il genere, dopo aver letto le critiche più che positive. I primi 15 minuti del film, mi sarei alzata per uscire, invece meno male che sono rimasta. Non mi ha fatto ridere molto, ma nell'insieme é un film piacevole con un fondo di verità. Non male per trascorrere una bella serata.
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no_data
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venerdì 30 dicembre 2016
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cinepanettone indigesto
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tristissimo....ho sprecato due ore ....non guarderò mai più un film italiano ...un povero circo equestre.....
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pintaz
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venerdì 30 dicembre 2016
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tucci per uno...
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... Uno per Tucci! I Tucci, maniaci dei supplì, sono una famiglia molto povera di un paese laziale. Padre con formula Uno in testa, madre in cerca di Albano e della redenzione di Padre Pio, una figlia con l'interesse solo dei selfie e hashtag e un figlio genio, astuto e ironico vivono insieme allo scansafatiche del cognato, impegnato in assurde alchimie botaniche, e alla nonna, la quale si dedica interamente alle serie TV e in particolare a Gabriel Garko.
Un giorno qualunque vincono cento milioni di euro. Decidono di mantenere un ossequioso e maniacale silenzio, ma, in uno sfogo obbligato, come nel celebre film con Alberto Sordi con schiaffo in piscina, De Sica urla, in maniera liberatoria, la verità avendo, come unica soluzione, la fuga verso la capitale economica del paese: Milano.
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... Uno per Tucci! I Tucci, maniaci dei supplì, sono una famiglia molto povera di un paese laziale. Padre con formula Uno in testa, madre in cerca di Albano e della redenzione di Padre Pio, una figlia con l'interesse solo dei selfie e hashtag e un figlio genio, astuto e ironico vivono insieme allo scansafatiche del cognato, impegnato in assurde alchimie botaniche, e alla nonna, la quale si dedica interamente alle serie TV e in particolare a Gabriel Garko.
Un giorno qualunque vincono cento milioni di euro. Decidono di mantenere un ossequioso e maniacale silenzio, ma, in uno sfogo obbligato, come nel celebre film con Alberto Sordi con schiaffo in piscina, De Sica urla, in maniera liberatoria, la verità avendo, come unica soluzione, la fuga verso la capitale economica del paese: Milano.
Veramente ben fatto l'ultimo film di Brizzi che si rifà a una pellicola di grande successo in Francia. Bravi tutti gli attori, finalmente! Mai sboccato, mai oltre, mai cinepanettone con cosce e seni all'aria. Il regista si è servito da una buona trama coinvolgendo e facendo squadra con un Christian De Sica ed Enrico Brignano sempre al centro ma mai macchiette; alla splendida Lucia Ocone che, insieme all'inossidabile Anna Mazzamauro, e, al migliore di tutti, a mio modesto avviso, Ubaldo Pantani, ha portato a un finale carino sorprendente e, volendo, anche di una certa validità morale.
Poveri ma ricchi è una pellicola semplice, seppur ben realizzata, andando a scavare nelle commedie degli anni '70 che tanto hanno contribuito a dare un senso al nostro amato cinema creando persone ancor prima che personaggi sempre indelebili nel ricordo di chi, da sempre, risulta essere cinefilo per passione.
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gustibus
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giovedì 29 dicembre 2016
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molto italiano..ma carino
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Tre stelle...ma si povero CINEMA italiano..infine ho anche sorriso con questa commediola tutta italiana...ho visto "De Sica" piu'immigrati forma che mai...tra i cine panettone made in Italy sembra quello che se la cava meglio...poi siamo lontani anni luce da..che so.."la leggenda del pianista sull'Oceano"....accontentiamoci su!!....
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