bernardino abate
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martedì 18 gennaio 2022
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film che descrive magistralmente una terribile str
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Un ottimo film che ti coinvolge in quella terribile strage di Boston del 15 aprile 2015. Purtroppo anche questo film è rovinato da continue parole turpi, che sminuiscono le persone rappresentate.
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fabio 3121
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lunedì 21 dicembre 2020
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attentato alla maratona di boston
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il film è l'adattamento cinematografico del libro "Boston Strong" che racconta l'attentato alla maratona di Boston avvenuto il 15 aprile 2013. Con una riscostruzione minuziosa dei momenti più significativi di tale drammatica vicenda, il regista Peter Berg ha avuto il pregio di condensare in 2 ore quello che in realtà avvenne in 80 ore a partire dall'esplosione di 2 bombe rudimentali collocate in 2 zainetti nei pressi dell'arrivo della maratona. Il tutto viene rappresentato con una credibilità pari ad un documentario. Esaminando le registrazioni video delle telecamere di sorveglianza dei vari locali pubblici siti sulla strada delle esplosioni, un gruppo di poliziotti capitanati dal sergente Tommy Saunders (Mark Wahlberg) coadiuvati dagli agenti dell'FBI con a capo l'ufficiale Richard DesLauriers (Kevin Bacon), danno vita ad una vera e propria caccia all'uomo dei 2 giovani attentatori, due fratelli ceceni residenti a Boston.
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il film è l'adattamento cinematografico del libro "Boston Strong" che racconta l'attentato alla maratona di Boston avvenuto il 15 aprile 2013. Con una riscostruzione minuziosa dei momenti più significativi di tale drammatica vicenda, il regista Peter Berg ha avuto il pregio di condensare in 2 ore quello che in realtà avvenne in 80 ore a partire dall'esplosione di 2 bombe rudimentali collocate in 2 zainetti nei pressi dell'arrivo della maratona. Il tutto viene rappresentato con una credibilità pari ad un documentario. Esaminando le registrazioni video delle telecamere di sorveglianza dei vari locali pubblici siti sulla strada delle esplosioni, un gruppo di poliziotti capitanati dal sergente Tommy Saunders (Mark Wahlberg) coadiuvati dagli agenti dell'FBI con a capo l'ufficiale Richard DesLauriers (Kevin Bacon), danno vita ad una vera e propria caccia all'uomo dei 2 giovani attentatori, due fratelli ceceni residenti a Boston. Il ritmo e il montaggio serrato del film non danno un attimo di tregua allo spettatore che viene pienamente coinvolto nella visione di una pellicola ad alta tensione emotiva. Una convincente prova attoriale di tutto il cast rende quindi interessante anche le storie personali di ognuno di loro. Infine meritano una menzione sia la musica che il sonoro che accompagnano magistralmente le scene di maggiore suspense. Alla fine, prima dei titoli di coda, appaiono le foto delle due donne, del bambino e dell'agente di polizia che persero la vita in tale attentato.
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simone pasquali
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mercoledì 19 agosto 2020
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film coinvolgente e commovente
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a mia opinione è stato fatto davvero un gran lavoro per ricostruire quei tragici eventi, a tratti sembra davvero di assistervi "in diretta" con conseguente ed ovvio coinvolgimento emotivo.
tutti gli attori a mio avviso perfettamente nella parte, davvero un bel film.
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belliteam
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domenica 5 aprile 2020
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ricostruzione avvincente (con qualche difetto)
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Le 2 bombe esplose nel corso della Maratona di Boston nell'aprile del 2013 e la ricerca dei terroristi protagonisti di questo atto, stanno al centro del film che ha tra i suoi protagonisti Wahlberg e Kevin Bacon.
Diciamo subito che il film presenta diversi problemi: ovvero una ricostruzione molto approssimativa soprattutto nelle fasi di ricerca dei 2 terroristi e alcune scene risultano veramente poco credibili, cio' nonostante pero' il film merita di essere guardato soprattutto per la seconda parte dello stesso, molto avvincente, dove si seguono i movimenti dei terroristi e la loro cattura. Molto americano anche il finale nello stadio dei Red Sox.
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elgatoloco
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mercoledì 27 marzo 2019
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comunque valido
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"Patriots Day"(2016) di Peter Berg, sulle vicende(attentati terribili)connesse alla Maratona di Boston di tre anni prima e di qualche giorno dopo(uccisione di poliziotti)fa luce, senza essere, peraltro, un docufilm. Berg è regista di action-movies, di thriller e gestisce bene sopratuttto il momento(i momenti, meglio)legati alla caccia ai terroristi, cercando di cogliere , negli anfratti della"busqueda", quanto si nasconde e comunque non si manifesta a una ricerca di tipo tradizionale(c'è un innno implcito e neppure tanto tale alla super-.ricerca FBI). Dopo di che, comunque, rimangono moltissimi punti oscuri che non saranno mai chiariti, almeno c'è da ritenete sia così.
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"Patriots Day"(2016) di Peter Berg, sulle vicende(attentati terribili)connesse alla Maratona di Boston di tre anni prima e di qualche giorno dopo(uccisione di poliziotti)fa luce, senza essere, peraltro, un docufilm. Berg è regista di action-movies, di thriller e gestisce bene sopratuttto il momento(i momenti, meglio)legati alla caccia ai terroristi, cercando di cogliere , negli anfratti della"busqueda", quanto si nasconde e comunque non si manifesta a una ricerca di tipo tradizionale(c'è un innno implcito e neppure tanto tale alla super-.ricerca FBI). Dopo di che, comunque, rimangono moltissimi punti oscuri che non saranno mai chiariti, almeno c'è da ritenete sia così. Le vicnde legate al terrorismo, all'affiliazione, alla militanza, etc., non sono assolutamente"spiegabili"neppure con le più raffinate tecniche psico, in quanto c'è sempre quel margine tra persuasione e fanatismo che non sarà mai chiarito in modo bastevole. Il che non toglie che ill film , certo "mtuatuo"sul fatto(e più in là non può né vuole andare), sia, di per sè, "onesto", Mark Wahlberg, Kevin Bacon e altri/e interpreti fanno il loro lavoro onestamente. Dopo di che, le riflessioni rimangono aperte. El Gato
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gianleo67
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giovedì 25 maggio 2017
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tamerlan...must die
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Boston, MA, 04/14/2013. Il sergente Tommy Saunders ha appena compiuto un movimentato arresto notturno, ha il ginocchio destro male in arnese e soprattutto deve approfittare delle poche ore di sonno per riuscire a presenziare il giorno dopo come coordinatore del servizio di sicurezza durante lo svolgimento della maratona che si tiene ogni anno in occasione del Patriots Day. La sfortuna che lo perseguita però, sembra solo il triste presagio di uno dei giorni più funesti per la Nazione Americana dopo l'11 Settembre. Tratto dal libro Boston Strong di Casey Sherman e Dave Wedge e sceneggiato a più mani dagli autori insieme al regista Peter Berg, è il programmatico manifesto di un film orgogliosamente autocelebrativo: un'occasione di festa che diventa evento luttuoso e che lo spirito nazionalistico trasforma presto nella cinematografica esaltazione della capacità di riscatto del popolo americano di fronte all'odio ed agli attacchi esogeni.
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Boston, MA, 04/14/2013. Il sergente Tommy Saunders ha appena compiuto un movimentato arresto notturno, ha il ginocchio destro male in arnese e soprattutto deve approfittare delle poche ore di sonno per riuscire a presenziare il giorno dopo come coordinatore del servizio di sicurezza durante lo svolgimento della maratona che si tiene ogni anno in occasione del Patriots Day. La sfortuna che lo perseguita però, sembra solo il triste presagio di uno dei giorni più funesti per la Nazione Americana dopo l'11 Settembre. Tratto dal libro Boston Strong di Casey Sherman e Dave Wedge e sceneggiato a più mani dagli autori insieme al regista Peter Berg, è il programmatico manifesto di un film orgogliosamente autocelebrativo: un'occasione di festa che diventa evento luttuoso e che lo spirito nazionalistico trasforma presto nella cinematografica esaltazione della capacità di riscatto del popolo americano di fronte all'odio ed agli attacchi esogeni. Niente di nuovo a cui il regista del patriottico neo-western di guerra precedente (Lone Survivor) non ci avesse abituati; la cosa che sorprende invece è quella della coralità di una struttura narrativa e di una messa in scena dal taglio pseudo-documentaristico che fa convergere nel luogo di una drammatica deflagrazione di morte, le vicende dei molti personaggi che vi saranno coinvolti per ricomporne quindi (letteralmente ) i vari frammenti fisici e morali nel generoso slancio di una coscienza sociale che si ricompatta prontamente tanto nei doveri pubblici quanto negli affetti privati. Certo, magari è un tipo di cinema che riesce meglio a gente come Greengrass o Van Sant, ma qui Berg dimostra di riuscire a governare le prevedibili istanze di una facile deriva della retorica patria, attraverso il ricorso all'azione e ad un punto di vista che privilegia l'oggettività del resoconto giornalistico alle pur presenti tentazioni del racconto edificante. Puntando sul ritmo, sull'ottimo montaggio e su una compagine di attori di rodata esperienza, Berg propone lo studiato efficientismo della costruzione cinematografica quale contraltare sintattico del razionalismo con cui l'America sa rispondere allo scomposto radicalismo con cui vengono attaccate le fondamenta stesse del proprio ordine democratico, facendovi confluire tanto i simbolismi di indissolubili valori familiari (l'amore coniugale, l'amore filiale, la solidarietà sociale) quanto quelli di una cultura civica fondata sull'organizzazione e la separazione dei compiti (la polizia locale, la polizia federale, la guardia nazionale). Ne emerge un paese multirazziale dove la diversità può essere una minaccia (i ceceni eversivi ma anche la moglie radicalizzata) ma diventa soprattutto una risorsa (la studentessa del MIT, il giovane cinese che incastra i terroristi, la sfortunata coppia che si esercita nella dizione e nella reciproca dedizione), come pure il luogo di una solidarietà umana disposta al sacrificio personale senza limiti di ruolo e di età anagrafica. Insomma l'occasione del riscatto che cade nella città simbolo di una celebrazione storico-sportiva ("3 sole cose si fanno al Patriots Day: Guardare la maratona, correrla e andare al Fanway a tifare Red Sox") che non ha finito di piangere i suoi morti recenti e vicini (la strage nella scuola di Newtown di 4 mesi prima) che già deve preoccuparsi di quelli più attuali e prossimi, ma che sa rialzarsi ogni volta nel nome del mutuo soccorso, dell'amore e delle discipline paraolimpiche. Tutto preciso e incastrato a dovere, compresi i titoli di coda con tanto di celebrazione degli eroi, preghiere per i morti e pena capitale per i colpevoli. Uno scherzo di autocritica in più avrebbe sicuramente giovato alla causa. Tra i migliori dieci film dell'anno al National Board of Review of Motion Pictures 2016. Oppure no?
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andreagiostra
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venerdì 5 maggio 2017
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il patriottismo americano e il terrorismo ceceno.
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Il Film di Peter Berg racconta il terribile attacco terroristico durante la maratona di Boston del 15 aprile 2013. Fu un evento criminale che scosse fortemente Boston e tutti gli Stati Uniti d’America. La prospettiva della narrazione è duplice: da un lato quella della Polizia di Boston, dei servizi segreti americani (CIA e FBI), e dalle massime autorità dello Stato del Massachusetts; dall’altra quella dei due attentatori, statunitensi di nascita, ceceni di origine, di religione musulmana, che avevano sposato le cause del terrorismo islamico frutto di un odio viscerale verso qual Paese, gli U.
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Il Film di Peter Berg racconta il terribile attacco terroristico durante la maratona di Boston del 15 aprile 2013. Fu un evento criminale che scosse fortemente Boston e tutti gli Stati Uniti d’America. La prospettiva della narrazione è duplice: da un lato quella della Polizia di Boston, dei servizi segreti americani (CIA e FBI), e dalle massime autorità dello Stato del Massachusetts; dall’altra quella dei due attentatori, statunitensi di nascita, ceceni di origine, di religione musulmana, che avevano sposato le cause del terrorismo islamico frutto di un odio viscerale verso qual Paese, gli U.S.A., che aveva dato loro residenza e opportunità.
L’ottima sceneggiatura è scritta a tre mani: Peter Berg, Matt Cook e Joshua Zetumer; e si concentra sul fattore umano e sulle dinamiche psicologiche dei protagonisti, sia dell’una che dell’altra parte. Il cast di attori è eccellente, e recita i ruoli dei personaggi di allora realmente coinvolti in questa brutta storia, in modo magistrale. Il film è interessante perché mostra quello che in genere non si vede dalla News, che ovviamente devono documentare un fatto di cronaca e non possono certo addentrarsi su tutti i risvolti investigativi, di potere, sociali, psicologici, emozionali e relazionali che scaturiscono da eventi così dirompenti e devastanti.
Come tutte le produzioni statunitensi che riguardano fatti di Stato, l’esaltazione del patriottismo americano, e della forza e determinazione dei suoi eroi e dei suoi cittadini, a tutti i livelli, è esaltato sopra ogni altro evento oggettivamente visibile. Ma questo approccio è oramai arcinoto agli appassionati di filmografia hollywoodiana che narrano eventi di stato statunitensi, e non ci impressiona più di tanto. Resta il fatto che, malgrado il campanilismo esasperato di questa produzione hollywoodiana, il film rimane interessante e certamente da vedere proprio perché sa ben raccontare quell’aspetto che spesso sfugge anche ad un lettore e ad un osservatore attento ai fatti terroristici internazionali che negli ultimi anni hanno occupato le cronache e generato paure incontrollabili di tutto il mondo occidentale.
ANDREA GIOSTRA.
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pierdelmonte
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venerdì 5 maggio 2017
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viva la maratona
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Primi 20 minuti perfetti, insomma l’alba di una citta’ che si prepara alla sua maratona storica e’ spettacolare, con i suoi abitanti e piccoli gesti, poi inizia il solito dispiegamento di tecnologia e competenze d’indagine, ed eroi e gaffe e molte omissioni (una su tutte, l’attentato che matrice ha?). Da vedere comunque, almeno come omaggio a tutti quegli adorabili pazzi che partecipano alle maratone … e le finiscono.
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elpiezo
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sabato 29 aprile 2017
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un'appassionante sete di giustizia!!!
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Una meticolosa ricostruzione dei tragici fatti legati all'attentato avvenuto durante la maratona di Boston che causò la morte di tre persone e numerosi feriti. Un inquietante caccia ai colpevoli, un'indagine mirata e coinvolgente ricostruita nei dettagli grazie ad alcune reali testimonianze. Diretto con maestria e ben interpretato da un cast maturo ed esperto, Caccia all'uomo è l'ennesima esaltante reazione al becero terrorismo, l'efficace coesione patriottica che L'America esibisce in tragiche occasioni come questa.
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scavadentro65
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sabato 29 aprile 2017
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il monito di boston
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La tipoligia dei film ispirati ad avvenimenti tragicamente reali si differenzia a seconda di molti fattori. Uno di essi è la vicinanza temporale dell'evento (in questo caso 2013) che più è ristretta è più viene sentita dalla collettività, ancora turbata e sconvolta. Altro elemento è la tematica scelta, il terrorisomo, che provoca nello spettatore emozioni forti, anche in considerazione dell'estensione che il fenomeno ha assunto a livello mondiale con stragi purtroppo terribili che per modalità e numero ampiamente hanno superato quella narrata. Ulteriori elementi sono il luogo e la manifestazione in cui si svolgono gli eventi (la maratona di Boston e la città stessa); i protagonisti negativi (i fratelli terroristi) i protagonisti positivi (le forze dell'ordine, i feriti, i soccorritori, i cittadini).
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La tipoligia dei film ispirati ad avvenimenti tragicamente reali si differenzia a seconda di molti fattori. Uno di essi è la vicinanza temporale dell'evento (in questo caso 2013) che più è ristretta è più viene sentita dalla collettività, ancora turbata e sconvolta. Altro elemento è la tematica scelta, il terrorisomo, che provoca nello spettatore emozioni forti, anche in considerazione dell'estensione che il fenomeno ha assunto a livello mondiale con stragi purtroppo terribili che per modalità e numero ampiamente hanno superato quella narrata. Ulteriori elementi sono il luogo e la manifestazione in cui si svolgono gli eventi (la maratona di Boston e la città stessa); i protagonisti negativi (i fratelli terroristi) i protagonisti positivi (le forze dell'ordine, i feriti, i soccorritori, i cittadini). Qui il regista e gli sceneggiatori hanno scelto uno stile molto oggettivo, senza enfatizzare il lavoro "eroico" della macchina investigativa e difensiva, indugiando sull'interiorità dei personaggi "qualunque" e sulla loro capacità di reazione alla disumanità dei folli integralisti. Vi sono alcuni passaggi documentristici, ma finalizzati al senso di comunità e patria che emerge in molti frame e simboli (la bandiera americana, il poliziotto che vigila sulla vittima e saluta militarmente quando viene rimossa, le riunioni delle vittime padre-figlio, moglie-marito ecc..). Si apprezza quindi l'assenza dell'eroe di turno, del superuomo protagonista di molte pellicole simili che spazza via i cattivi e da la sensazione di essere invincibile. Al contrario la forza della città e della collettività prevale sul singolo. Emblematica le scene finali ove la popolazione abbraccia i suoi poliziotti come alla fine di un incubo. Probabilmente il momento storico che ha vissuto l'America, ove recentemente la polizia è stata dipinta come vessatrice (sopratutto nei confronti dei neri) aveva bisogno di una attestazione di fiducia generale e di riconciliazione. Buoni gli attori funzionali a questo compito, che recitano con pacatezza e ben caratterizzati. Una morale di fondo che si può condividere anche come monito a reagire senza eccessi anche alle tragedie più raccapriccianti.
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