Tom Ford torna dietro la macchina da presa alla regia di un thriller psicosomatico. È la storia di una giovane donna brillante e di ricca famiglia che si innamora di uno scrittore "debole", (termine che tornerà ricorrente in varie sfumature psicologiche del personaggio del romanzo) e alle prime armi. Lei, l'animale notturno, riceve un libro dal suo ex marito. Questo non poteva che essere autobiografico trasponendo il percorso interiore dell'uomo nella dolorosa fase della separazione.
I personaggi del romanzo sono: lui, il protagonista di se stesso; lei, vittima ai tempi della separazione; la figlia mai nata uccisa dal giovane psicopatico (il nuovo marito che dimostra la sua anaffezione nella scena dell'ascensore con l'amante). Il protagonista imputa al suo carattere remissivo tutte le colpe di aver perso la moglie nella vita reale. Il percorso interiore inizia quando lui scopre l'aborto e il tradimento nello stesso istante.
La stesura del manoscritto, nn c'è dato sapere se pronto per la pubblicazione o solo per uso privato e mirato a lei, rappresenta la catarsi che si concluderà con la rivincita dell'abbandono di lei al ristorante. Il poliziotto rappresenta l'io alpha che inizia ad uscire anni dopo il tragico incidente. La morte del protagonista coincide con la morte del suo lato debole e la luberazione da quel sentimento per la ex moglie che lo ha accompagnato e tormentato per anni.
Riflessioni: la protagonista segue lo stereotipo della madre alla ricerca dell'infelicità. Scappando da lei si rifugia in quello che non avrebbe mai voluto essere. Pur prendendosi lui, l'ex marito, la colpa della fine del rapporto, è lei l'artefice di tutto. Emblematica la scena in cui lei dice al futuro compagno, pieno di se, che lui sapeva sempre quale fosse la scelta giusta.
Il film sfiora l'argomento della "persona giusta al momento sbagliato" per concentrarsi sul disagio della felicità. Come questa possa rendere infelici e portare alla distruzione di una relazione o rapporto genuino e sincero. La protagonista in strada lo ferma per esprimere la sua infelicità. Li lui percepisce che lei gli sta scivolando tra le mani e la sua impotenza la transfigura nella mancanza di coraggio nel premere il grilletto anche quando può farlo.
Conclusioni personali: il protagonista è un uomo semplice che ha scelto la donna sbagliata. Lei è vittima del cinismo della madre e lo ripropone nel peggiore dei modi sulla persona più debole a portata di mano. Vittima e carnefice si scambiano di ruolo tra lei, la madre e lui. Il nuovo marito è solo uno strumento utilizzato da lei per potersi sentire la parte debole della coppia e rientrare nel ruolo della donna. Ruolo che con l'ex marito non riusciva a rivestire perche evidentemente più forte di lui. Bella la regia. Interessante la fotografia nel racconto. Coerente la fotografia nella vita reale di lei su tonalità di grigio: "vuoto interiore". Dialoghi scarsi, volutamente così per lasciare ai vuoti lo sviluppo di ansia e disagio. Bravi tutti gli attori, un po meno credibile il poliziotto, un po forzato. Mi sono piaciuti i tempi e perfetto il finale quando lui ha vinto la sua paura e debolezza e lei resta con la sua infelicità tanto voluta e rincorsa.
Giangiacomo Farina
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