Neruda

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eugen martedì 18 ottobre 2022
neruda e peluchnneau Valutazione 0 stelle su cinque
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"Neruda"(Pablo Lorrain, sceneggiatura di Guillermo Caldero'n, 2016)ci presenta il grande poeta cileno soprattuttto come "poeta della rivoluzione", come vittima di quella repressione anticomunista , di stampo palesemente USA-maccartsita, che in Cile si ha dal 1948 in poi, Pelucchoneau , che e'lo "Javert"(come nota acutamente amijad)della situazione, e'anch'egli un simbolo-come lo e'Neruda, rimanendo anche ben piu'di un mero simbolo, intendiamoci, di una situazione nella quale il potere ha paura di ogni ombra, in particolare pero'di un'ombra importante, che sia capace di infrangerne la possanza e mi scuso per l'abuso di lemmi troppo simili, ma era per rendere l'efficaccia della querelle, dove alla fine a soccombere. [+]

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felicity lunedì 15 febbraio 2021
un uomo che non voleva esser solo artista Valutazione 3 stelle su cinque
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Che Neruda non voglia essere un’agiografia, lo si capisce fin dalla prima scena. Il poeta, ospite a una qualche serata di gala, entra in bagno e discute con alcuni politici che gli danno del traditore. Li manda a quel paese e con grande serenità esce dalla toilette. È l’inizio della fine.
Larraín parte da qui per mostrare la fine dell’utopia politica di Neruda, poeta civile, intellettuale, politico appassionato ma soprattutto comunista viscerale, avversario scomodo della destra cilena: prima latitante e poi esiliato.
Parte da qui perché il film, che è tutt’altro che un biopic, non racconta la vita, non la poesia e nemmeno l’ideale politico di Neruda. [+]

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harroldthebarrel lunedì 25 gennaio 2021
esercizio di stile tra realtà e finzione Valutazione 2 stelle su cinque
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Non ho mai amato i film che introducono la finzione  su personaggi reali e finzione, e questo non fa eccezione. La figura del poliziotto, immaginaria se non altro per come viene sviluppata nel film, assurge quasi a reale protagonista della storia, e finisce per essere in qualche modo funzionale a dare di Neruda un'immagine quasi macchiettistica, nella quale vengono evidenziati soprattutto i vizi e le presunte contraddizioni tra il dichiararsi comunista e i comportamenti da borghese. Larràin ha detto di non voler fare un film biografico su Neruda, come se ce ne fossero già tanti (non mi risulta), ma in definitiva costruisce un prodotto che può sembrare bello solo esteticamente. [+]

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silver90 lunedì 13 aprile 2020
ritratto originale Valutazione 4 stelle su cinque
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Iconoclasta, provocatore, grande viveur e amateur, Pablo Neruda è, purtroppo per lui, anche l’uomo giusto al momento sbagliato, un “comunista” che ha votato il partito di Gonzales Videla, lo stesso che, dopo averlo promosso senatore, nel 1948 deciderà per la messa al bando del comunismo e lo farà diventare il ricercato n.o 1. Pablo preferisce l'esilio al carcere, fidando nell'aiuto e nella protezione dei suoi compagni di partito, ma deve fare i conti con il suo alter-ego narrativo, l’ispettore di Polizia, Oscar Peluchonneau. Costui – forse figlio di un alto funzionario di Stato, forse figlio di una prostituta e ultimo degli ultimi, come si potrebbe addire meglio alla poesia nerudiana che celebra la grandezza e la miseria – gli dà la caccia, non accenna ad arrendersi e si mette, infine, sulle sue tracce; il poeta inizia a sfidarlo disseminando la sua fuga di indizi e innescando il gioco del “doppio”, ovvero la sovrapposizione e il rispecchiamento tra i due personaggi. [+]

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greatsteven giovedì 4 aprile 2019
neruda, maestro della fuga fatta a regola d'arte. Valutazione 4 stelle su cinque
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 NERUDA (ARG/FR/CILE/SP, 2016) diretto da PABLO LARRAìN. Interpretato da LUIS GNECCO, GAEL GARCìA BERNAL, MERCEDES MORàN, ALFREDO CASTRO, PABLO DERQUI, MICHAEL SILVA, DIEGO MUňOZ, JAIME VADELL
Nel 1948, in Cile, il governo di Gabriel Gonzalez Videla, eletto mediante i voti della sinistra, sceglie di seguire l’esempio della politica statunitense e pertanto condanna il comunismo alla clandestinità.
Inoltre, l’emanazione della famigerata Ley de Defensa de la Democracia, con cui viene virtualmente soppressa l’esistenza stessa del movimento politico, e la dura repressione di scioperi e proteste sociali in seno al movimento operaio che, nella città remota di Pisagua, culminano addirittura con l’istituzione di campi di concentramento, vanno entrambe a danno del celeberrimo Pablo Neruda, poeta, senatore e massima personalità artistica del Paese, il quale contesta con decisione questo provvedimento, fino a diventare, dopo le incitazioni alla ribellione rivolte al popolo, ritenute inaccettabili durante il periodo del Proibizionismo cileno, il ricercato numero uno. [+]

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luca scialo martedì 21 febbraio 2017
da larrain un altro contributo alla verità Valutazione 3 stelle su cinque
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Pablo Larrain ha speso fino ad oggi la sua filmografia principalmente per farci conoscere la storia travagliata degli ultimi decenni del suo Cile. Di cui noi occidentali conosciamo poco o nulla.
In questa pellicola, ci racconta la sofferta fuga nella fine degli anni '40 dal suo amato Cile del controverso poeta Pablo Neruda. Il quale, essendo senatore del partito comunista cileno, nonché molto influente sul popolo, era mal visto dal Presidente Videla. Che, per perseguire la politica filo-americana contro il comunismo, aveva deciso di bandirlo nel proprio Paese. Così Neruda sarà costretto a darsi alla macchia, ma alle sue calcagna gli sarà posto un arguto poliziotto: Oscar Peluchonneau. [+]

[+] ma quale verità? (di misesjunior)
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maramaldo lunedì 7 novembre 2016
neruda, chi era costui? Valutazione 4 stelle su cinque
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 Se abbiamo visto a suo tempo Il Postino non è necessario chiederselo ancora. Vulgata pressochè immutata: mite intellettuale un po' godereccio: democratico; fugge da un regime che martoriava perfino i poeti; in Sudamerica. Aggiornata la cifra stilistica in quest'ultima  rievocazione di un'icona da decenni fuori corso: fililogiche, connotazioni e ambientazioni; squarci paesaggistici; incursioni nel surreale. Attenti a quest'ultime. L'onirico, di solito, è espediente usato dai maestri quando, a troppi minuti dalla fine, si accorgono che non hanno più nulla da dire. Per Larraìn, invece, escamotage per sdoganare allusioni e insinuazioni che potrbbero attirargli qualche censura. [+]

[+] felipito, i comonisti ti votano contro" (di misesjunior)
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maurizio meres domenica 6 novembre 2016
il più amato dalle donne Valutazione 4 stelle su cinque
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Film che esce da certi schemi nel raccontare la vita di un certo tipo di personaggio,qui c'è lui il grande Neruda una delle figure più autorevoli del sud America,personaggio estroverso,la sua grande ispirazione erano le donne,le amava tutte,anche nei bordelli riusciva nel dare la giusta sensualità e scoprire gli angoli più nascosti della loro intimità,era amatissimo,anche solo nel leggere i suoi versi le donne entravano in un torpore sensuale che tuttora vive,lo spirito del corpo,un grandissimo poeta che con le sue poesie e soprattutto con delle frasi appropriate alle circostanze riuscì a far conoscere la poesia e attraverso una letteratura politico sociale fece conoscere al mondo intero i drammi del suo paese,nel film viene evidenziato il periodo della sua latitanza,dove i suoi pensieri entrarono nello spirito di tutti i popoli soppressi da una dittatura pilotata dall'occidente,lui egocentrico al di sopra di tutto,nel pieno dell'espressività poetica,non poteva essere soggiogato da un potere senza cultura,dove esisteva solo la politica della sottomissione e del controllo mediatico della popolazione,il suo pensiero era altrove,sapeva benissimo che per combattere culturalmente il potere doveva andare via dal suo paese. [+]

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nerone bianchi lunedì 31 ottobre 2016
un frikkettone cileno Valutazione 1 stelle su cinque
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Mi spiace non poter aderire alle tante voci positive che hanno accompagnato questo film del regista cileno Pablo Larrain, che pure tanto avevo apprezzato nell'ultimo “Il Club”. Pablo Neruda è descritto come una sorta di grasso frikkettone (non che nella realtà fosse magro), intento a bere, mangiare, declamare poesie ovunque gli venisse richiesto, frequentare bordelli e parlare di politica alla stessa stregua dell'uomo del bar che discute di calcio. Il suo essere senatore comunista e i rapporti con la politica del paese sono accennati e percorsi superficialmente, come pure quelli della sua poetica. Anche nella fuga finale verso l'argentina, rimane una sorta di totem spaesato che viene condotto altrove da compagni ubbidienti al partito, vaga a cavallo tra paesaggi magnifici, con un poncho addosso, manca solo che si fermi a rollare un cannone e il quadro è completo. [+]

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iuriv domenica 30 ottobre 2016
realta e immaginazione. Valutazione 3 stelle su cinque
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Il film racconta la fuga di Neruda dal Cile di Videla. Una fuga vissuta come sfida verso il regime e raccontata tramite il filtro del poliziotto incaricato di dargli la caccia.

Non mancano gli spunti interessanti in questa opera: dalla scelta di costruire un'atmosfera noir classica, con tanto di colonna sonora in stile e di scene in macchina su fondali a rullo in bassa risoluzione, al punto di vista, affidato a un personaggio quasi bidimensionale che solo con il proseguire della storia troverà la sua vera essenza narrativa.

Scelta intrigante quest'ultima, forse l'unica davvero importante in questo lavoro, in grado di offrire al regista l'opportunità di utilizzare quel realismo fantastico tanto caro ai narratori sudamericani. [+]

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