samanta
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lunedì 28 novembre 2022
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un western un pò surreale ...
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Quando si valuta un remake ci sono 2 possibilità: esprimere un giudizio confrontandolo con l'originale, ovvero giudicare unicamente il film in se. In genere preferisco la seconda possibilità ma in questo caso è opportuno utilizzare anche il primo criterio di giudizio anche per i continui riferimenti al precedente (ad esempio le frasi come "Tanti mi hanno pagato molto, nessuno mi ha dato tutto", lo stesso schema generale della vicenda. Certi capolavori tollerano dei sequel, ma un remake necessita che sia realizzato con i controfiocchi il ché non avviene in questo caso.
Il film uscito nel 2016 e recentemente dato in tv ha la regia di Antoine Fuqua regista con un buon curriculum e con discreti film d'azione (Attacco al potere, Equalizer, The Guilty).
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Quando si valuta un remake ci sono 2 possibilità: esprimere un giudizio confrontandolo con l'originale, ovvero giudicare unicamente il film in se. In genere preferisco la seconda possibilità ma in questo caso è opportuno utilizzare anche il primo criterio di giudizio anche per i continui riferimenti al precedente (ad esempio le frasi come "Tanti mi hanno pagato molto, nessuno mi ha dato tutto", lo stesso schema generale della vicenda. Certi capolavori tollerano dei sequel, ma un remake necessita che sia realizzato con i controfiocchi il ché non avviene in questo caso.
Il film uscito nel 2016 e recentemente dato in tv ha la regia di Antoine Fuqua regista con un buon curriculum e con discreti film d'azione (Attacco al potere, Equalizer, The Guilty). Il regista si avventura nel remake di un film ambientato nel Messico realizzato nel 1960, diretto da John Sturges a sua volta remake di un altro capolavoro: I 7 samurai. Il contesto ambientale per differenziarsi dall'originale non è credibile: la California del 1879 non era un paese isolato era da 10 anni collegata con la ferrovia all'Est, oltretutto la location del film (situata in Arizona) è una zona desertica che evidentemente non poteva attirare i coloni agricoltori protagonisti del film, tutt'al più attirava i cercatori d'oro. Inverosimile una situazione così carente di ordine legale con la presenza di eserciti mercenari di centinaia di uomini, la California era diventata Stato degli USA nel 1850. Non sono credibili o comunque delineati superficialmente i protagonisti a cominciare dal boss-magnate Bogue malamente interpretato da Peter Sarsgord (discreta carriera da comprimario) come un psicopatico maldestro. Specialmente poi il regista si è dimenticato di una regola fondamentale: creare un'empatia tra lo spettatore e i protagonisti, ma qui dei magnifici 7 è poco approfondita la psicologia del capo Sam (il bravo Denzel Washington) e di Josh (Criss Pratt) degli altri pistoleros per nulla, l'inserimento di un indiano (Martin Sensmaier) tatuato come un pagliaccio (tatuato pure il cavallo) e di un cinese non serve a comprendere le motivazioni per cui questi pistoleros combattono. La novità è poi l'aggiunta (in ottemperanza al politically correct) di una donna Emma (Haley Bernet) che anche lei spara a più non posso. Il film rivisitato alla moda degli spaghetti western e con una verniciata alla Quentin Tarantino, è lungo (2h e 1/4) ed è lento soffermandosi sui dettagli (tipo il bicchiere sul tavolo o la mosca sul naso) a scapito della completezza della storia, mentre in un film d'azione è fondamentale il ritmo: ci sono più eventi nel film del 1960 che in questo. Tecnicamente è ben diretto con esterni suggestivi, il finale (troppo lungo) è coreografico con qualche sbavatura; la presenza di una mitragliatrice non proprio dell'epoca o la ripetitività delle scene:un uomo con impermeabile color tortora è ucciso 2 o 3 volte, ci sono centinaia di morti distesi ma neanche un cavallo è rimasto ucciso. Alla fine lo spettatore rimane perplesso con le orecchie rintronate da una musica fragorosa e brutta, di fronte a una storia che rimane surreale.
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torredipisa
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mercoledì 2 febbraio 2022
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esagerazione come standard
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Sono un modesto spettatore del cinema e amo colezionare registrazioni di film a partire da quelli muti fino ad oggi. Ovviamente ho visto il film nella sua versione del 1960 anche se l'ispirazione del medesimo proviene dalla celeberrima pellicola di Kurosawa. Tuttavia ho cercato di esprimere un'opinione su questa pellicola che sia il più possibile lontana dai soliti confronti e paragoni che in genere si fanno quando si assiste alla proiezione di remakes di film famosi. Ho guardato il film con l'intento di percepire/ricevere le sensazioni/emozioni che esso avrebbe potuto comunicarmi.
Innanzitutto ci sono troppe esagerazioni, anzi l'esagerazione è istituita come normalità.
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Sono un modesto spettatore del cinema e amo colezionare registrazioni di film a partire da quelli muti fino ad oggi. Ovviamente ho visto il film nella sua versione del 1960 anche se l'ispirazione del medesimo proviene dalla celeberrima pellicola di Kurosawa. Tuttavia ho cercato di esprimere un'opinione su questa pellicola che sia il più possibile lontana dai soliti confronti e paragoni che in genere si fanno quando si assiste alla proiezione di remakes di film famosi. Ho guardato il film con l'intento di percepire/ricevere le sensazioni/emozioni che esso avrebbe potuto comunicarmi.
Innanzitutto ci sono troppe esagerazioni, anzi l'esagerazione è istituita come normalità. La violenza rivolta verso alcuni cittadini all'inizio del film è fuori misura, addirittura un tomahawk lanciato nella schiena ad una donna. Altrettanto è la sparatoria iniziale dopo le varie manfrine del tutto innaturali e quasi ridicole. Esagerato è il numero dei combattenti, sembra di vedere un classico film orientale di arti marziali dove i nemici sono praticamente illimitati. Ogni colpo è un morto ed i nostri sembrano avere una destrezza "esagerata" nel colpire qualsiasi bersaglio senza essere a loro volta colpiti. Poi c'è la mitragliatrice Gatling (il modello mostrato è quello del 1861 che sparava 100 colpi fino ad un massimo di trecento metri) e che invece nel film sembra sparare un'infinità di colpi ad una distanza lontanissima (essa viene fatta sparare da fuori del villaggio ben oltre la suddetta distanza) e poi i tiri non sono "radiali" cioè non hanno una direzione rettilinea dl punto origine, ma colpiscono dovunque e persino in verticale (sotterraneo dove ci sono i bambini) il che è semplicemente impossibile.
Poi vi è mancanza assoluta di proporzione tra momenti di azione e momenti di calma. Manca un'armonica successione dei fatti che è la caratteristica base di una scenografia professionale e la musica di accompagnamento è poco significativa.
Un film che non mi è piaciuto neanche un pò nonostante i bravi attori.
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totybottalla
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martedì 10 ottobre 2017
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remake spettacolare girato molto bene!
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E' la storia aggiornata del classico western di Sturges del 1960, molto spettacolare nelle varie fasi d'azione (per la verità un pò troppo classiche) ma poi magistralmente montate, dal punto di vista tecnico è un buon lavoro ed è sufficientemente efficace la caratterizzazione dei personaggi anche se Washington è meno magnetico di Yul Brynner, buona la fotografia. Saluti.
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cyrus70
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martedì 15 agosto 2017
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pappone indigesto
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Pappone di oltre due ore pieno di ingredienti indigesti tipo la bella pistolera, il bello è dannato, il malvagio senza cuore. Insopportabile.
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(di fluke75)
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iltrequartista
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martedì 6 giugno 2017
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il remake degli eroi
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Premetto di aver visto il titolo originale ed anche il film di Kurosawa.
Oggettivamente erano due grandiose opere e mi sono avvicinato alla visione di questa pellicola con la dovuta cautela.
Pensavo ad un flop assoluto ma mi sbagliavo.
Sicuramente non si arriva al fascino delle opere prime ma ci sono degli elementi positivi.
Il gruppo dei nostri eroi fa indubbiamente simpatia ed ognuno con le sue peculiarità e contraddizioni,da una certa verve alla galoppante azione di fondo.
Il ritmo è studiato con cura ed i momenti di noia sono praticamente assenti.
La storia non è,per ovvi motivi originale,e questo rimane un limite,ma il concetto del sacrificio personale per il bene comune è sempre ammirabile.
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Premetto di aver visto il titolo originale ed anche il film di Kurosawa.
Oggettivamente erano due grandiose opere e mi sono avvicinato alla visione di questa pellicola con la dovuta cautela.
Pensavo ad un flop assoluto ma mi sbagliavo.
Sicuramente non si arriva al fascino delle opere prime ma ci sono degli elementi positivi.
Il gruppo dei nostri eroi fa indubbiamente simpatia ed ognuno con le sue peculiarità e contraddizioni,da una certa verve alla galoppante azione di fondo.
Il ritmo è studiato con cura ed i momenti di noia sono praticamente assenti.
La storia non è,per ovvi motivi originale,e questo rimane un limite,ma il concetto del sacrificio personale per il bene comune è sempre ammirabile.
Ogni tanto,come in questo caso,una rispolverata non può che farci piacere.
Ottime le prove degli attori,ognuno riesce a farsi ricordare e si ritaglia il proprio spazio con dignità,anche se probabilmente il cattivo di turno non è accattivante e temibile al punto giusto.
La visione è ampiamente consigliabile a patto che non vi mettiate a fare paragoni con il passato.
Rose Creek ha i suoi degni custodi come il villaggio di Ixcatlan diversi decenni fa.
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biso93
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domenica 28 maggio 2017
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intrattenimento e poco altro
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I magnifici 7 e' un film del 2016 diretto da Antoine Fuqua, remake dell'omonimo film del 1960 diretto da Jonh Sturgess. I magnifici 7 guadagna una stellina in piu' per la presenza del cast di attori come Washington, Ethan Hawke e Vincent D'onofrio. Questi tre attori regalano delle valide caratterizzazioni ai loro personaggi sebbene siano scritti con il culo. Il resto del cast svolge un compitino mediocre compreso il bisteccone Chriss Pratt. Ovvia.ente il carisma recitativo di Denzel dona maggiore forza al film, meno male perche' dei grandi western che abbiamo ammirato negli anni, i magnifici 7 di Fuqua nn ha proprio niente in comune. Una buona regia non basta a salvare un film che vince nell'intrattenimento e nell'azione ma che perde in tutti gli altri fronti.
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I magnifici 7 e' un film del 2016 diretto da Antoine Fuqua, remake dell'omonimo film del 1960 diretto da Jonh Sturgess. I magnifici 7 guadagna una stellina in piu' per la presenza del cast di attori come Washington, Ethan Hawke e Vincent D'onofrio. Questi tre attori regalano delle valide caratterizzazioni ai loro personaggi sebbene siano scritti con il culo. Il resto del cast svolge un compitino mediocre compreso il bisteccone Chriss Pratt. Ovvia.ente il carisma recitativo di Denzel dona maggiore forza al film, meno male perche' dei grandi western che abbiamo ammirato negli anni, i magnifici 7 di Fuqua nn ha proprio niente in comune. Una buona regia non basta a salvare un film che vince nell'intrattenimento e nell'azione ma che perde in tutti gli altri fronti. Essendo un film di Fuqua, ci si trova davanti un film tamarro, con cliche' vari, telefonato e che nn riesce ad essere ben cruento e nemmeno troppo ironico. In conclusione le gesta dei 7 pistoleri che difenderanno un villaggio dal cattivone di turno, piacera' a chi vuole spegnere il cervello un paio d'ore ma a chi piaccioni i grandi western che negli anni abbiamo potuto ammirare, questo i magnifici 7 deludera' le vostre aspettative; si perche' i magnifici 7 poteva essere davvero qualcosa di meglio invece si limita al compitino di intrattenere con le sparatorie ma almeno in questo ci riesce. L'inquadratura finale ( no spoiler) realizzata in cgi e' da seggiolate nel muso e politicamente corretta, quasi da nausea giuro.
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rmilone
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mercoledì 17 maggio 2017
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remake? profanazione!
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E' mai possibile che produttore, sceneggiatore, montatore e regista abbiano "licenziato" un film del genere?
Recitazione da film per ragazzi, dialoghi da principiante, storia inconsistente (a maggior ragione rispetto ai due film di cui hanno osato il remake), episodi/scene inverosimili, messa in scena da video gioco. Potrei continuare.
Immagino che il film sia stato un fiasco al botteghino. E già che il western non "tira" più...
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pbellofi
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domenica 14 maggio 2017
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western moderno
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A parte il remake , si tratta di un prodotto tecnicamente valido . I caratteri dei personaggi sono abbozzati e, per il loro approfondimento, vengono astutamente accostati, con circostanze ed eventi similari, ad episodi del film del 1960. Ne risulta quindi una semplificazione degli eventi ,almeno per chi ha visto il primo film. La battaglia finale e' un po' caotica . Del tutto inverosimile la gatling del 1879 che spara come una vulcan odierna. Direi tecnicamente buono e godibile, ma non coinvolgente.
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nicola1
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lunedì 8 maggio 2017
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un buon remake
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Non mi ha deluso questo remake del classico del 1960 (al contrario di quel altro, orripilante, inguardabile remake di Ben Hur uscito quasi in contemporanea) Il film rispetta tutti i canoni del western-pistoleri e accenna qualcosa di quelli degli indiani. L'elemento drammatico è molto ben sviluppato, basta ricordare che la sceneggiatura è firmata da quel Nick Pizzolatto che in TV ci ha regalato la migliore serie degli ultimi anni, True Detective. Oltre al dramma anche la tensione è a mio parare ben congegnata. Niente da dire sugli attori, molto bravi e troverei ridicolo e puerile confronti con Yul Brynner o Steve McQueen. Probabilmente l'unico paragone accettabile è quello tra un magistrale Eli Wallach ed un insulso e fumettistico Peter Sarsgaard.
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Non mi ha deluso questo remake del classico del 1960 (al contrario di quel altro, orripilante, inguardabile remake di Ben Hur uscito quasi in contemporanea) Il film rispetta tutti i canoni del western-pistoleri e accenna qualcosa di quelli degli indiani. L'elemento drammatico è molto ben sviluppato, basta ricordare che la sceneggiatura è firmata da quel Nick Pizzolatto che in TV ci ha regalato la migliore serie degli ultimi anni, True Detective. Oltre al dramma anche la tensione è a mio parare ben congegnata. Niente da dire sugli attori, molto bravi e troverei ridicolo e puerile confronti con Yul Brynner o Steve McQueen. Probabilmente l'unico paragone accettabile è quello tra un magistrale Eli Wallach ed un insulso e fumettistico Peter Sarsgaard. Non concordo invece con quello che dice il Zappoli sulla scheda, la colonna sonora non doveva essere originale, durante diversi punti il tema di Bernstein, molto ben nascosta, ad un orecchio attento è percepibile, fino all'omaggio sui titoli di coda. Unico elemento negativo, sempre secondo me, è l'eccesso di quel politically correct che ormai già da anni inquina il cinema. Il gruppo eterogeneo protagonista del film (tanto da farlo sembrare il ponte comando dell'Enterprise) è accattivante, simpatico, funziona ma molto irrealistico per quelli anni, addiritura sopravvivono solo le minoranze. Bè forse tutto sommato è più che giusto, riparatore, visto che nell'epoca d'oro del western trovare un nero con la pistola era un'utopia.
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dandy
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lunedì 13 marzo 2017
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buono.
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Che questo remake non potesse essere all'altezza dell'originale era scontato,ma Fuqua lo dirige con sufficiente mestiere e professionalità.Aggiorna la trama sostituendo i campesinos con gli abitanti di una cittadina in un west anonimo,e fornisce una motivazione a Chilsom per combattere Bogue(rivelata solo nel finale).Le sparatorie sono molto ben filmate(per quanto lungo lo scontro definitivo riesce a non essere troppo eccessivo)e il cast fa il suo dovere,anche se ovviamente regge solo in parte il confronto con i 7 del primo film.In effetti il risultato più che al film di Struges rimanda agli spaghetti western per personaggi ed iconografia,e a "Django unchained" per il protagonista e l'atmosfera generale(ma facendo a meno degli eccessi sanguinosi).
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Che questo remake non potesse essere all'altezza dell'originale era scontato,ma Fuqua lo dirige con sufficiente mestiere e professionalità.Aggiorna la trama sostituendo i campesinos con gli abitanti di una cittadina in un west anonimo,e fornisce una motivazione a Chilsom per combattere Bogue(rivelata solo nel finale).Le sparatorie sono molto ben filmate(per quanto lungo lo scontro definitivo riesce a non essere troppo eccessivo)e il cast fa il suo dovere,anche se ovviamente regge solo in parte il confronto con i 7 del primo film.In effetti il risultato più che al film di Struges rimanda agli spaghetti western per personaggi ed iconografia,e a "Django unchained" per il protagonista e l'atmosfera generale(ma facendo a meno degli eccessi sanguinosi).I difetti principali sono due:l'eccessiva semplificazione della trama,incentrata perlopiù sul raggruppamento dei 7 e lo scontro finale(malgrado duri di più del prototipo sembra fin troppo sbrigativo)e l'overdose di political correct:oltre al protagonista afroamericano c'è la donna ovviamente capace di sparare,un'asiatico e un nativo.Un tantino eccessivo.Ma poteva andare peggio visti i tempi.Non indispensabile ma piacevole.Il mitico motivo di Elmer Bernstein si sente solo sui titoli di coda.
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